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Degrado a Firenze. Lettera aperta del Popolo della Famiglia alle Istituzioni fiorentine

Circa l'appello dei parroci del Quartiere di Rifredi.

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Quindici parroci di Rifredi scrivono a sindaco, questore e prefetto per denunciare l’insicurezza del quartiere. "Rifredi ha cambiato volto. È diventata anonima, indifferente, teatro di azioni e presenze che sono il frutto di un crescente conflitto sociale, di un’aumentata povertà, di affrettate decisioni a livello politico e amministrativo. Le nostre strade non sono più sicure, le nostre piazze non sono più tanto un luogo di incontro e aggregazione quanto lo scenario dove si verificano episodi di delinquenza, dove non si può sostare tranquillamente soprattutto nelle ore serali".

Questo l'incipit della recente lettera di 15 parroci di Rifredi a Sindaco, Questore e Prefetto,  che è stata anche diffusa nelle chiese del quartiere, come leggiamo sul Corriere Fiorentino. Il Popolo della Famiglia di Firenze è lieto che i parroci abbiano indicato alle Istituzioni il nocciolo della questione, che non sta in maggiori controlli sul territorio a mezzo telecamere e poliziotti, ma piuttosto nel restauro dell'umano precedentemente degradato da politiche intenzionalmente ostili  alla vera essenza della persona. Il referente del Popolo della Famiglia per Firenze, Pier Luigi Tossani, si è dunque rivolto anch'egli in lettera aperta alle Istituzioni (originale allegato al presente comunicato stampa), aggiungendo a quelle interpellate dai parroci anche il Presidente della Regione Eugenio Giani e il Cardinale  Arcivescovo Giuseppe Betori, in rappresentanza della Chiesa fiorentina. Tossani ha ripreso la lettera aperta già inviata al Sindaco Dario Nardella il 14 febbraio 2022, nella quale scriveva: 

"Come tutti, abbiamo preso nota dell'anarchia "Nei rifugi dei disperati lungo le rive dell’Arno", come titolava La Nazione lo scorso 10 febbraio, e del dilagare incontrollato della violenza in città, specie contro donne sole e indifese, anche con casi gravissimi, come quello della sessantacinquenne massacrata all'alba a Porta al Prato da uno straniero, per rubarle il cellulare. Constatiamo infatti che molte di queste aggressioni, come quella alla Fortezza che Le segnalammo il 16 giugno 2021, avvengono ad opera di immigrati irregolari. Non delinquono solo gli immigrati, naturalmente, benché, come leggevamo qui dall'agenzia informativa La Nuova Bussola Quotidiana, i dati ufficiali dimostrino che nelle carceri italiane un terzo dei detenuti sia straniero. Comunque, il 31 maggio 2021 Le ricordavamo che

"Le abbiamo già scritto diverse volte, le ultime il 4 marzo e il 15 marzo scorso, doverosamente segnalandoLe che in via generale il degrado umano, che vediamo anche in Santo Spirito, non è un caso, ma deriva anche dalla demolizione delle basi antropologiche della nostra civiltà, che il Suo partito, il PD, ha portato avanti sistematicamente fin dai tempi della Legge Cirinnà sulle unioni civili anche omosessuali, all'epoca fiore all'occhiello dell'allora Segretario Matteo Renzi. Tale politica è poi coerentemente proseguita con la tolleranza della Sua Amministrazione rispetto ai cannabis shop, che sono proliferati a Firenze, essendo ormai più numerosi di quante pizzicherie ci fossero una volta in città, poi con la convinta promozione del gender, come si visto alla Scuola Primaria Guglielmo Marconi, poi con l'accettazione della promozione della contraccezione, anche abortiva, sul territorio fiorentino, promossa dalla Regione Toscana fin dai tempi del Presidente Rossi, e infine adesso con il tentativo di imporre il totalitario DDL Zan, per tappare la bocca a chiunque dissenta dalla visione genderista, attraverso il reato di opinione messo a disposizione e discrezione del magistrato di turno. Tutto ciò destabilizza profondamente l'umano, e non dobbiamo quindi stupirci se poi gli effetti sono quelli che vediamo in Oltrarno".

Signor Sindaco, a fronte di questi ultimi e drammatici casi, noi vediamo che la Sua proposta è sempre la solita, quella di Santo Spirito, e cioè "più telecamere e più controlli". Si parla di "60 telecamere nuove in città per un investimento da 350mila euro" e la richiesta, leggiamo su La Nazione, "alla ministra dell’interno Luciana Lamorgese per avere almeno 80-100 agenti in più". 

Ebbene, in prima istanza, noi crediamo che il degrado culturale, che ha intaccato ogni ambito della vita civile, parta propriamente anche dal linguaggio ideologico politicamente corretto per cui si dice "Ministra" e non "Ministro", come ben scrive Tommaso Scandroglio, ancora sulla NBQ, qui. 

In secondo luogo, dissentiamo francamente dal fatto che la Sua Amministrazione pretenda di risolvere i problemi strutturali di sicurezza che abbiamo descritto, facendo spendere ai contribuenti cifre folli per "controlli" tramite apparati video e l'oneroso pagamento di stipendi per altre decine di poliziotti. Le situazioni in argomento non si risolvono con maggiori controlli, che logicamente di questo passo non basteranno mai, perché non è pensabile mettere un poliziotto dietro a ogni delinquente, bensì eliminandole alla radice". 

Tossani ha quindi riproposto al Sindaco Nardella e alle altre figure istituzionali le  tre proposte concrete per risolvere la crisi, già fatte il 14 febbraio 2022, ovvero:

1. recuperare il senso comune e il giusto equilibrio dell'identità sessuale dell'uomo e della donna, tramite l'abbandono del lessico ideologico che fa dire "Ministra, Sindaca, Assessora, Prefetta e architetta", e parimenti l'abbandono di asterischi e schwa, tipici della cultura "woke";
2. rafforzare l'identità della persona tramite l'educazione delle nuove generazioni al senso della vita, assegnando alle famiglie il primato educativo che spetta loro di diritto, tramite il buono scuola a costo standard per allievo;
3. circa la questione della sicurezza, si dovranno chiudere le porte all'immigrazione illegale, e recuperare la sovranità territoriale del nostro Paese. Sono infatti sempre drammaticamente  attuali le parole dell'analista e commentatore di politica militare Gianandrea Gaiani, direttore del sito web Analisi Difesa.

Il referente per Firenze del Popolo della Famiglia conclude quindi nel modo seguente:

"...per la nostra Firenze come altrove, ancora una volta la fallace illusione dell'efficacia del controllo sociale a mezzo telecamere e incremento delle forze di polizia per risolvere il degrado umano, rimbalza sui fatti, i quali ci riconducono in modo sempre più pressante alla dura realtà. 
Da parte nostra siamo assai grati ai parroci di Rifredi che hanno avuto il coraggio oggi non scontato di rivolgersi alle Istituzioni e dire loro le cose come stanno. E' quindi evidente che ciascuno di noi è chiamato più che mai ad essere presente nel suo ruolo riconoscendo la Verità sull'Uomo, in modo da evitare che la nostra comunità imploda completamente e sia spazzata via".

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