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Guerra in Ucraina. La riflessione del Pd di Borgo

La fiaccolata di Borgo, il ruolo di noi tutti. Fino all'annuncio di una nuova manifestazione, stavolta a Firenze

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Pace Pace © N. c.
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L'intervento del Partito Democratico di Borgo San Lorenzo:

La fiaccolata per la pace che si è svolta venerdì 4 marzo a Borgo San Lorenzo ha visto l’adesione di un territorio intero, riunendo la maggior parte dei comuni del Mugello, ANPI e varie altre associazioni, ma è andata anche oltre: la grande partecipazione è la concreta espressione della forte preoccupazione per una guerra entrata, tornata, in Europa, che mina la democrazia. La risposta dell’Europa si sta dimostrando forte, chiara e unitaria, e sta ponendo come priorità la difesa di un popolo, quello ucraino, incapace di sostenere da solo la protezione della propria libertà e la resistenza all’invasione.

“La democrazia fa la differenza tra la vita e la morte. Nascere in Italia, in una Repubblica democratica, è una fortuna e non un merito. Ma oggi, tutti noi, possiamo dimostrare di meritare questo privilegio, aiutando chi rischia la vita e fermando Putin”. Queste le parole del segretario Letta. E ancora: “È giusto che il popolo italiano manifesti e il Pd sarà in tutte le manifestazioni che hanno l’obiettivo della pace. Lo sforzo per il sostegno umanitario deve essere il più unitario possibile. Ma gli ucraini stanno morendo, ci chiedono di andare a salvarli e noi gli diciamo tutti no. Il pochissimo che si è fatto è il minimo per mantenere una decenza nei rapporti e nella difesa dei diritti umani.”

E più passano i giorni - sono passati già tredici giorni dall’inizio della guerra - più il dibattito si sta spostando sulle modalità con cui riportare la pace. Ma pace e guerra sono concetti che andrebbero resi meno assoluti.
La pace in Ucraina c’era. E per riportare la pace è necessario schierarsi dalla parte di un popolo incapace di difendersi da solo da esplosioni e bombardamenti che stanno distruggendo intere città, colpendo direttamente ospedali e scuole. Sterminando civili. Bambini.
Abbiamo la fortuna di vivere in una Repubblica democratica come l’Italia e abbiamo la fortuna di avere una Costituzione come la nostra a difenderla. Una conquista che secondo Calamandrei “è un pezzo di carta che per muoversi ha bisogno di impegno, spirito e volontà di mantenere quelle promesse, quella responsabilità”. Responsabilità.
Nella Costituzione, all’articolo 11 si legge: “L'Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali; consente, in condizioni di parità con gli altri Stati, alle limitazioni di sovranità necessarie ad un ordinamento che assicuri la pace e la giustizia fra le Nazioni; promuove e favorisce le organizzazioni internazionali rivolte a tale scopo.”
Ma quella in Ucraina non è una “controversia internazionale”. È una guerra. E il supporto del Governo italiano è quello di permettere agli ucraini di difendersi dal massacro: è la via più facile mettere sullo stesso piano aggrediti e aggressori oggi, ma chi ci dice sia quella più giusta, sul lungo periodo?


Voltarsi dall’altra parte sarebbe un errore fatale, una rinuncia alla responsabilità che prima di tutto abbiamo come Europa. Nella risposta che sta dando anche l’Italia, che è quella di non partecipare attivamente alla guerra, ma di aiutare l’Ucraina a difendersi, sta la responsabilità: anche e soprattutto con sanzioni economiche, tentativi di dialogo, molti ormai falliti e non per volontà europea; una chiusura miope su posizioni legittime come quella di perseguire un dialogo attualmente impossibile non impedirà all’aggressore, Putin, di realizzare il suo obiettivo. Per la terza volta nel giro di tre giorni, è stato violato il “cessate il fuoco” e non è stato possibile garantire la creazione di “corridoi umanitari” per evacuare i civili da alcune città ucraine bombardate dall’esercito russo.
La vittima rischia di non essere solo rappresentata da un popolo privato della sua libertà e della sua legittima sovranità – un popolo che verrà distrutto fisicamente e nella sua identità – ma anche dalla prevaricazione di un regime fortemente dittatoriale su un paese che faticosamente prova a guardare con speranza alle democrazie occidentali.

Ci chiediamo inoltre in che modo una manifestazione a carattere istituzionale come la fiaccolata di venerdì, così partecipata e sentita, possa essere motivo di strumentalizzazioni fuori luogo, come altrettanto assurde ci sono sembrate alcune ricostruzioni che parlano di presunte posizioni militariste.

L’Europa, il mondo intero sta chiedendo pace a gran voce. E come partito democratico, proprio per creare un legame forte con quello che abbiamo vissuto insieme a chi ha partecipato venerdì 4 marzo, continueremo a sostenere con convinzione questa richiesta, anche nelle strade e nelle piazze d’Italia, come sabato 12 marzo, a Firenze alle 15 in Piazza Santa Croce, alla manifestazione che vedrà le città europee unite per l’Ucraina.

 

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Commenti 3
  • Mugelli Giampiero

    nessuno è favorevole ad una guerra. la guerra non paga nessuno e non ci saranno vincitori tutti abbiamo da perdere. Le persone innocenti pagano con la vita e l'immigrazione il volere di pochi. Quello che mi fa schifo è che personaggi di partito, (di ogni partito fa politica ) con del falso buonismo con accuse come sempre ad una parte cattiva e una parte buona, creando due pesi e due misure. Quando nasce una guerra la colpa è di coloro che la fanno e coloro che hanno fatto politica per farla; non ci sono ne buoni, ne cattivi, in guerra viene fuori il lato peggiore di ogni uomo e di ogni fazione. Perciò nei miei 74 anni queste manifestazioni di partito o politicizzate sono solo fumo negli occhi che non servono a niente.

    rispondi a Mugelli Giampiero
    gio 10 marzo 2022 08:50
  • Ermengarda

    Ma quando l’Iraq fu invaso da uno stato “democratico” questa retorica liberal democratica dov’era? (1 milione di morti) e dopo i bombardamenti sulla Serbia ( 300.000morti)? E dopo l’assassinio, perché questo fu, da parte di truppe Franco-americane, di gheddafi a casa sua? E l’invasione dell’Afghanistan da parte degli USA? Siete solo dei buffoni. Speriamo che la gente ragioni con la propria testa e non segua un partito che in Parlamento ha votato per non far lavorare la giustizia (quella che sventolano per gli altri) su eletti collusi con delinquenti. Prima pulizia in casa nostra poi vediamo.

    rispondi a Ermengarda
    gio 10 marzo 2022 06:42
  • Mugelli Giampiero

    come è abitudine delle donne non si risparmiano ha dato una lezione di integrità morale a coloro che non ne hanno

    rispondi a Mugelli Giampiero
    ven 11 marzo 2022 02:44