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Green pass, minori e discriminazione. Una lettera in redazione

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Green pass, minori e discriminazione. Una lettera in redazione Green pass, minori e discriminazione. Una lettera in redazione
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Una lettera giunta in redazione da una lettrice che ha più volte inviato contributi al nostro giornale:

Pass e minori: e discrimine totale fu.
Non bastava aver allontanato i ragazzi dallo sport precludendo loro dai 12 anni in su praticamente qualsiasi attività senza il lasciapassare verde, da febbraio ci si è messa pure la scuola. Dal 7 i buoni sono rimasti in presenza(e pace se asintomatici), i cattivi(magari sani come pesci) 5 giorni in castigo come da giusta punizione per chi non possiede il cartellino. E glissando a pie' pari sulla ormai stra acclarata inutilità del pass come scudo verso il contagio, mi domando che fine abbia fatto il rispetto della privacy del minore. Di alcuni minori. Perché i piccoli con l'aids, l'epatite e altre brutte magagne non vedono segnalato il loro stato a tutti i compagni. Chissà per quale recondito, inimmaginabile motivo, invece, i soliti due o tre marziani della classe, mancheranno costantemente in occasione delle quarantene fino a fine marzo. Davvero si faticherà a capirne la ragione. E poi come commentare l'arricchente, super esclusiva(anzi escludente!)didattica a distanza? Una interazione via etere davvero inestimabile con compagni ed insegnanti. La ffp2 che copre gli "immediatamente- rientranti-non testati" (ed eventualmente positivi), non coprirebbe gli altri altrettanto bene? Questo virus contagia o no? O lui pure è in grado di scansare la gente senza qr-code, come l'angelo della morte evitava le tende segnate dal sangue?
Ma lasciamo fare la scuola. Campanella. Pranzo e si esce. Amici che si trovano il pomeriggio, si spintonato, si abbracciano, scherzano, si lanciano un pallone e poi, all'ora di merenda uno o due diventano fluorescenti e non possono entrare nel bar con gli altri, sedersi e prendere una bibita con un tramezzino. Stessa musica per un giro fra i negozi di paesi e città.
E comunque provate ad arrivarci in città senza poter prendere nessun mezzo pubblico.
A 15 anni il bello è forse proprio il viaggio con la comitiva di amici. Nessun adulto fra le scatole, in treno o in bus da soli, ormai "grandi", invincibili, col futuro e tutta la vita davanti.
Va beh, mettiamo che i soliti 2 alieni li accompagni un genitore. Si ricongiungono agli altri in piazza.
Giretto, cazzeggio e poi si entra in una fumetteria, in una libreria in cerca di un manga o nel negozio di elettronica e telefonia per vedere l'ultimo modello di cellulare, i-phone o come diavolo si dice. Qualche ragazzina è più interessata a scarpe e borse ma a Firernze c'è l'imbarazzo della scelta. Si entra?
Beh non proprio tutti. Ma i manchevoli possono sempre guardare dentro sbirciando dal vetro. Mimare, indicare, telefonarsi, parlarsi mentre si guardano in una scena tra il comico e il paradossale attraverso una lastra trasparente.
Per molti ma non per tutti, come si dice.
Va beh chiudiamo la giornata con una bella pizza o un panino super gustoso al fast food più amato dai giovani.
Ah già......E quelli?! Neanche ai tavoli fuori possono stare. Che balle. Beh si siederanno sul marciapiede 3 metri più in là. Ed evidentemente il virus se ne va! Giusto per fare la rima.
Guardate provo solo orrore a  scrivere. E rabbia e disappunto perché una parte del cervello mi dice: ma che ti inventi? Non è così! Non può essere così!! E poi che c'entrano i ragazzini? Come possono subire un discrimine tanto palesemente ingiusto e intollerabile?
La speranza, però, è vero che non muore mai. E confidiamo nello sbriciolamento di queste leggi e situazioni insopportabili proprio grazie alla spinta dei ragazzi. Tanti gruppi non hanno mollato gli amici in greendifetto come solo la forza dell'affetto e dell'onestà adolescenziale sanno fare. In tanti non si sono neppure posti il problema. Se Lorenzo e Katia non possono venire, allora pazienza per il cinema, ci guardiamo tutti un film sul divano di casa e ci facciamo portare la cena. Anzi cuciniamo noi che ci divertiamo pure. Poi diamo una pulita però, o mamma s'incaz....
Sapete l'età in cui i sentimenti, l'idealismo e quel senso di libertà sono ancora potenti, l'età  in cui più di tutto contano le persone e i nobili ideali?
A noi quanti ne sono rimasti?
Lettera firmata

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