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La pandemia e il Popolo della Notte. #torneremo ? Ricordi e riflessioni di Tommaso Talluri

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Rilanciamo la bella riflessione pubblicata nei giorni scorsi su Facebook da Tommaso Talluri:

π„π«πš 𝐒π₯ πŸπŸ’ π…πžπ›π›π«πšπ’π¨ πŸπŸŽπŸŽπŸ’. 

Oggi vi racconto una storia, se poi non vi piace siete liberi di non leggerla.  Già, era il 14 Febbraio 2004. 

Non ero ancora maggiorenne, avevo visto poche discoteche.. e non sapevo minimamente come ci si lavorava dentro e cos’era un pr. 

Quella sera per la prima volta mi dettero la possibilità di aprire una lista in Discoteca.. nell’H2 appena riaperta. 

Sono passati 17 anni (?!) da quella sera.. e una vita trascorsa tra tante persone e notti insonni. 

Per anni ho pensato a tutto questo come un gioco, poi come una “dipendenza” dalla quale non riuscivo mai a staccarmi. I miei genitori che si preoccupavano, cresciuti con il mito che “in Discoteca ci sono i delinquenti”. I miei Professori prima e datori di lavoro poi, che hanno sempre considerato tutto questo una perdita di tempo, un passatempo giovanile.. 

Gli anni passavano e gli orizzonti si ampliavano.. gli obiettivi crescevano tra tante difficoltà, delusioni, sacrifici. 

In mezzo a un mondo di squali che ha cercato di farmi a pezzi mille volte. 

Ma in mezzo anche a persone vere, collaboratori affidabili, AMICI prima di tutto. Persone con le quali nessuna barriera era troppo alta da scavalcare. 

Abbiamo solcato centinaia di dance floor, suonato milioni di canzoni, appeso una miriade di cappotti e preparato chissà quante drink. 

Siamo passati attraverso i cellulari, poi i pc, gli smartphone, appeso locandine, creato siti e sperimentato social network.

Poi un’assurda pandemia che da un anno ha spento la musica di tutti, il ritmo di intere generazioni che in questi tanti anni mi sono passate accanto. Che mi hanno baciato, abbracciato. Che mi hanno ringraziato o semplicemente mi hanno odiato. 

Mi manca tutto questo. Mi manca terribilmente. Vi dico la verità. Quello che era un passatempo, poi un’alternativa, era diventato VITA, Era diventato un fiume in piena. 

Oggi non so se davvero #torneremo. Se sarà diverso. Se sarò diverso. 

So solo che sorrido, perché il 14 Febbraio 2004 non potevo immaginare di vivere quello che ho vissuto. 

E mi sembra assurdo non pensare di riprovarci. 

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