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Vaccinazioni anche per gli operatori che fanno assistenza domiciliare. Una lettera in redazione

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Una lettera che arriva in redazione:

Salve, Vorrei portare all'attenzione un settore a cui ho appartenuto negli ultimi due anni, che è quello del Sociale. Sono stata animatore socio educativo in 2 Rsa, di cui una nel vostro territorio del Mugello

Attualmente sono disoccupata, ma ho ricevuto due proposte di lavoro da due solide Cooperative Sociali. Quello che mi è stato proposto in entrambe è l'assistenza domiciliare presso ambiti familiari dei loro ospiti, giacché i centri diurni, gestiti da tali cooperative sono al momento chiusi per emergenza Covid.

Si tratta di regolare rapporto da dipendente, ma esclusivamente volto al servizio domiciliare. Trovandomi nella situazione oggettiva di avere due genitori ultraottantenni in casa, ho chiesto, non tanto per la mia sicurezza che per la loro, se sarei stata vaccinata, e la risposta è stata no.

Aldilà del fatto che abbia accettato o meno sono a sottoporre la questione vaccinazione in tale contesto. Mi chiedo se forse non sarebbe il caso di considerare questa mansione negli ambiti familiari per i rischi che può comportare, mettendo in luce il fatto che questa professione (animatore, educatore)proprio a causa del Covid sta subendo un mutamento epocale.

Non si sa quando e se i centri diurni riapriranno e, pur di garantire un servizio di sostengo ai destinatari e famiglie degli stessi,  il servizio domiciliare sembra diventerà un'aspetto importante e necessario per i prossimi mesi.

Quindi non vedo perché si debba vaccinare il personale che lavora negli ambienti di una Rsa e non si debba pensare al personale che addirittura viene assunto esclusivamente per i domiciliari, dal momento che trattasi sempre di personale dipendente delle cooperative, che ti svolge un attività con i rischi che essa comporta( contagio e trasmissione del virus).

L'Urp della mia Usl mi ha risposto non rispondendomi e tergiverdando con un "ci sono ritardi nelle vaccinazioni che comunque sono state destinate al personale delle Rsa e degli ospedali." Cosa che già sapevo.

Insomma si cercano persone qualificate, che vadano a domicilio a nome di una Cooperativa, per un periodo di tempo determinato (poi una volta tornati alla normalità tanti saluti) e non si vaccinano? La storia della moglie ubriaca e la botte piena. Grazie per avermi letto. E' mio unico desiderio portare questa realtà alla luce, dato che il domiciliare sembra sia il futuro del settore socio educativo.

Lettera firmata

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