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Dpcm. Lettera aperta a Conte da un'insegnante di danza: impreparati a aumento contagi. Ma paghiamo sempre noi

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Dpcm. Lettera aperta a Conte da un'insegnante di danza: impreparati a aumento contagi. Ma paghiamo sempre noi Dpcm. Lettera aperta a Conte da un'insegnante di danza: impreparati a aumento contagi. Ma paghiamo sempre noi
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Una lettera sentita, uno sfogo da parte di una nostra lettrice insegnante di danza: Caro Presidente del Consiglio, ti ho stimato durante il primo lockdown, ti eri trovato in una situazione impossibile forse più grande di te ma avevi cercato di fare del tuo meglio, ci avevi convinto a rinchiuderci in casa in maniera feroce ma avevamo obbedito con fiducia perchè avevamo avvertito la tua compassione e la ragionevolezza delle tue parole.

Abbiamo avuto il lockdown più duro di tutto il globo a parte i Cinesi che però sono in dittatura, abbiamo stampato nuove certificazioni ogni tre giorni, non abbiamo salutato i nostri cari che morivano, le donne hanno partorito con la mascherina e senza poter toccare il loro bimbo alla nascita fino al risultato del tampone, abbiamo pianto, abbiamo aiutato i nostri figli malgrado la scuola li avesse letteralmente abbandonati a se stessi, abbiamo fatto finta che le altre malattie come il cancro o l'infarto non esistessero più per non appesantire il già provato sistema sanitario, abbiamo perso il lavoro, fatto debiti, perso clienti, lavorato in smart working se andava bene.

Ma ora mi dispiace dirtelo, tutta la mia stima se ne è andata.

Una settimana fa hai minacciato le palestre e le piscine di chiusura come fossero dei centri di diffusione contagio (senza nessuna evidenza di ciò), usando un tono paternalistico inaccettabile che mi ha offeso e indignato, oggi hai imposto una serie di chiusure drastiche e immotivate a tutta la vita culturale del paese, a tutti quelli che ogni giorno rischiano del proprio (professionisti, artigiani, partite iva) come se la curva del contagio dipendesse tutta da uno spettacolo teatrale o da una lezione in palestra.

Ma una cosa mi ha proprio schifato: ad un certo punto hai detto con sufficienza: beh faremo tutti dei piccoli sacrifici come ad esempio non andare al ristorante la sera.

Mi spiace dovertelo spiegare visto che sei un po' grandino, ma sentire parlare di piccoli sacrifici quando dici di chiudere un ristorante, un teatro, un cinema, una palestra mi offende nel profondo. Quando dici di chiudere una piscina il sacrificio non consiste nel perdere il piacere di andare a nuotare! Chiudere una piscina, una palestra, un ristorante vuol dire che tutte le persone che LAVORANO lì perderanno il loro lavoro. I ristoranti non avranno entrate per pagare i camerieri, compreranno meno verdura, meno carne, meno pane, i teatri manderanno a casa i tecnici, le maestranze e saranno a rischio chiusura.

Francamente, spiegare questo a uno che è il Presidente del Consiglio è veramente mortificante.

Non si minimizzano i disagi di chi perde il lavoro, perdere il lavoro non è un piccolo sacrificio, è perdere una parte della propria vita e mettere a rischio la sopravvivenza della propria famiglia.

Inoltre, io nel mio piccolo in questo periodo di lockdown e fino a ieri sera, mi sono indebitata per far si che la mia scuola fosse più sicura possibile perchè ci tengo ai miei allievi e voglio che siano in assoluta sicurezza: in questo periodo invece mi sembra che tu per noi abbia fatto pochino. Le classi sono pollai anche ora, solo si tiene la finestra aperta, gli autobus sono stracolmi anche adesso, nessun treno è stato aggiunto, anche adesso ci dici che si rischia che le terapie intensive non siano sufficienti.

Mi domando tra il mio e il tuo lavoro quale dei due sia stato il più essenziale per il benessere delle persone.

Un'ultima cosa: mi indigna quando ci incolpi della seconda ondata. Su nulla i virologi la pensano allo stesso modo ma su una cosa sono tutti d'accordo: con il virus si dovrà convivere a lungo, ci saranno fasi di alti e bassi legati ai periodi tipici di influenza stagionale e che nulla hanno a che fare con i comportamenti dei singoli.

Non è colpa nostra, è proprio colpa vostra se ancora una volta siamo impreparati all'aumento dei contagi.
Ma a pagare saremo sempre noi.
Non ti stupire se questa volta non saremo così ubbidienti!
Lettera Firmata

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Commenti 1
  • Cinzia Collacchioni

    Perfettamente daccordo. Troppo facile chiudere a casaccio. Dive sono i provvedimenti seri e veri per migliorare i trasporti, la scuola, la sanità???

    rispondi a Cinzia Collacchioni
    lun 26 ottobre 2020 01:29