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Eroi del Covid-19? I bambini che non smettono mai di sorridere e d'insegnarci l'amore.

Riflessione di una mamma

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Eroi del Covid-19? I bambini che non smettono mai di sorridere e d'insegnarci l'amore. Eroi del Covid-19? I bambini che non smettono mai di sorridere e d'insegnarci l'amore.
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Un'appassionata lettera di una mamma, che evidenzia un aspetto di questa pandemia, forse, non considerato come dovrebbe. I bambini, con la loro innocenza, il loro sorriso e la spensieratezza di cui sono portatori sani, ci pongono davanti a un dilemma importante. Chi penserà a loro?

Le giornate bene o male passano... ma la sera...
Quando tutto tace.

Nel silenzio più assordante i pensieri cominciano a fare rumore... è lì che devi fare i conti con te stessa. Devi fare i conti con la vita. Una vita che sicuramente non ti saresti mai aspettata si fermasse così all'improvviso e scombussolasse tutti i tuoi piani.
Ti ritrovi a reinventare le tue giornate e a occupare tutto questo tempo che hai a disposizione.

Sono una mamma di due meravigliosi bambini.
Gli guardo dormire e mi sento così impotente davanti a un problema più grande di me, di noi.
Possiamo dire a voce alta signori che i veri eroi, oltre a medici ed infermieri, cassieri, volontari ecc sono proprio i nostri bambini.

Mi sono sempre rimproverata di non stare abbastanza tempo con loro, ma non mi sarei mai immaginata che questo tempo tanto desiderato fosse così. Nei loro occhi vedo tutto il dispiacere che può avere un bambino che non può vedere i propri amici o non può giocare a calcio o fare tutte le cose che piacciono a loro.

Chiusi in casa.

Sí, stiamo facendo del nostro meglio per fargli pensare meno possibile a questo brutto virus e sminuire davanti ai loro occhi il problema. Continuiamo a ripetere il perché loro non possono uscire, spesso giustificando la nostra di uscita, ci pensa anche la tv a ricordare le regole basi tra una pubblicità e l'altra.

Ma provate voi a essere convincenti davanti a quei occhi. Prego che tutto questo finisca prima possibile. Spero che quei occhi siano liberi di sorridono di nuovo. Liberi di andare a scuola, di correre nel parco e lanciare quella palla fino al cielo. Eravamo felici e non c'è ne rendevamo conto.

E alla domanda: "Mamma quando possiamo uscire di nuovo?"
"Mamma quando finirà tutto questo?"
Invece che alla solita risposta "presto" vorrei rispondere "ora".
E sono sicura che tutti noi lo vogliamo.

Ma l'unica maniera per proteggerli e tenerli al sicuro a casa e quando tutto questo finirà sarà solo un brutto ricordo.
E allora un applauso va anche a tutti i bambini che nonostante tutto non smettono mai di sorridere e d'insegnarci l'amore.
Ma ora siamo arrivati alla fase due. Molti genitori devono ritornare a lavoro. E ai bambini chi ci pensa?
Veramente non possiamo trovare una soluzione per loro?
E chi non ha la fortuna di avere i nonni? E chi non ha la fortuna di avere un pezzetto di giardino? Abbiamo già chiesto a loro il più grande dei sacrifici e stiamo continuando a chiede ancora e ancora dimenticandoci che alla fine sono sempre bambini.

E quando ne usciremo, perché ne usciremo, alla fine quelli veramente cambiati saranno proprio loro. I nostri bambini. Che forse si saranno dimenticati di com'è parlare con un altro bambino ma preferiranno parlare con uno schermo. O magari troveranno più gratificante e accomodante stare davanti alla tv o play piuttosto che interagire con il mondo.

Ai bambini che si stanno chiudendo in sé stessi chi ci pensa?

Marinela Velaj


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