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La morte di Don Giotto Ulivi per una epidemia influenzale

La storia

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Fra i tanti eventi e manifestazioni che erano in programma nel comune di Borgo San Lorenzo, fra arte, cultura, teatro, musica, folclore, sportive, ricreative e molto altro, – a parte le cerimonie religiose del periodo pasquale –, com’è noto tutte annullate per questo disgraziato coronavirus, che ha sconvolto e stravolto il vivere quotidiano, la domenica del 5 aprile 2020, l’assessorato alla cultura con la collaborazione di alcuni entità storiche, culturali e scientifiche, aveva predisposto un primo evento storico in occasione del bicentenario della nascita di don Giotto Ulivi, avvenuta appunto il 5 aprile del 1820, con una cerimonia religiosa nella Pieve e successivamente un corteo con in testa le autorità comunali con il gonfalone per deporre una corona d’alloro sotto la lapide murata nella facciata della sua abitazione nell’antica via Mazzini, all’epoca del sacerdote-scienziato-eroe risorgimentale, denominata Via di Malacoda, come del resto è ancora, conosciuta e ricordata dai borghigiani.

Fra coloro che hanno aderito per questa commemorazione c’è anche l’amico dott. Arturo Sciullo, di origini abruzzesi ma ormai borghigiano d’adozione da tanti anni, il quale conoscendo la biografia di don Giotto Ulivi, ci ha ricordato che questo grande personaggio, mori il 9 febbraio del 1892, a Campi Bisenzio dove era Pievano, dopo aver lasciato la piccola chiesetta di Sant’Andrea a Gricignano (Salaiole). Nella necrologia a lui riservata e pubblicata sul Messaggero del Mugello, il dott. Sciullo ha colto la seguente frase: “don Giotto Ulivi morì dopo lunga e penosa malattia d’influenza convertita in atroce polmonite…..vittima di un morbo penoso, ribelle ad ogni cura…..”.

L’amico Sciullo ci chiede di questo morbo che investì anche il Mugello e la provincia di Firenze causando molte vittime. Ebbene questo virus fu davvero devastante, (i corsi e i ricorsi della storia), poiché effettivamente l’Europa fu infettata nel 1889 fino al 1895, da una pandemia di influenza ricordata come “influenza russa”, o anche “influenza asiatica” (da non confondersi con la “febbre spagnola” del 1918 e “l’influenza asiatica del 1957”), che fece quasi un milione di morti, molti anche a Firenze e nella provincia con le autorità amministrative e religiose, le quali decisero misure drastiche di igiene, pulizia e distacco fra persone e persone.

In questo caso è curioso ricordare quello che scrisse nel 1892 il prof. Karl Nothnagel dell’Università Medica Imperiale di Vienna il quale scrisse che “l’influenza è una infezione che in Europa comparve già da cinque secoli orsono. Nel secolo XIV° essa visitò…l’Europa e poi ricomparve dopo cinque, venti anni assumendo varie forme per di nuovo scomparire Questa malattia concludeva il Docente austriaco, colpisce specialmente gli apparati respiratori, i cardiaci e coloro che soffrono di tubercolosi”. Sembra di tornare ai nostri giorni. Dunque rispondendo all’amico Sciullo, siamo certi che anche don Giotto Ulivi, fu colpito da questa epidemia chiamata “influenza russa” visto che i sintomi erano decisamente quelli. Speriamo comunque che l’anniversario di don Giotto Ulivi, sconosciuto ai più, specialmente fra i giovani, se non per aver dato la denominazione al Liceo Statale del Mugello, possa essere degnamente e decorosamente commemorato.

Foto 1: La notizia della morte di don Giotto Ulivi sul messaggero del Mugello il 14 febbraio del 1892. Come si legge nelle note evidenziate, don Giotto Ulivi morì di epidemia influenzale convertita in atroce polmonite. Senza dubbio fu infettato dall’influenza russa. Foto 2: L’abitazione di don Giotto Ulivi in via Mazzini, dove nacque il 5 aprile del 1820: 200 anni orsono.
(Foto e archivio A.Giovannini)

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