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Un'idea per le vacanze? Lo scambio casa, raccontato da una mugellana

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Ci sono molti modi di organizzare le proprie vacanze, sicuramente una tendenza che registra sempre più adesioni è quella dello ‘scambio casa’. Due parole che racchiudono uno stile di vita, un modo di pensare e viaggiare. Esperienze interessanti di scambio casa si trovano anche qui nel nostro Mugello. Su internet sono molti i siti che, con una piccola quota associativa, mettono in contatto persone di paesi diversi disposte ad ‘affidare’ la propria casa, i propri animali ad altre famiglie interessate a visitare la loro città. Una scelta che porta ad un risparmio importante nell’economia di un viaggio, specialmente se all’estero e se progettato per una famiglia di quattro persone. Ma sicuramente non è solo il risparmio che spinge gli interessati a provare uno scambio casa. Abbiamo approfondito l’argomento con Carmen Cervellati, una giovane mamma di Ravenna che vive qui in Mugello dal 2002. Carmen ha fatto dello ‘scambio casa’ un modo di organizzare i suoi spostamenti e ci ha raccontato le sue esperienze, i lati positivi e gli aspetti più critici.

1-Ciao Carmen, da quanto tempo organizzi le tue vacanze con scambio casa?
Più o meno da quando mi sono trasferita qui in Mugello. Io sono di Ravenna, sono venuta a vivere a Vicchio nel 2003, quando ho conosciuto il mio attuale compagno, Francesco. A quei tempi facevo ancora l’assistente di volo, adesso lavoro in un’importante azienda del territorio legata all'elettromedicale. Nel 2009 ho iniziato a fare scambio casa. Per la prima volta me ne parlò una mia amica di Ravenna che aveva visto il film ‘Quando l’amore non va in vacanza’, dicendomi…’Tu Carmen dovresti fare come in quel film!’. Ricordo di non averlo guardato subito, però mi informai su come funzionava uno scambio e mi segnai subito a Scambiocasa.com. Ad oggi posso dire che la mia amica mi conosceva molto bene!

2- Tra i siti che sono presenti sul web cosa ti ha spinto a scegliere quello che stai usando ora?
L’iscrizione era gratuita, o meglio ricordo che garantivano il rimborso dei 40 dollari di iscrizione se non riuscivo ad organizzare uno scambio entro l’anno! Sul sito in questione non c’erano ancora tanti iscritti... circa 20.000 utenti.

3-Ci riuscisti?
Partii subito in quarta con uno scambio non reciproco né simultaneo: io andai in Corsica, mentre in casa nostra ospitammo una famiglia di Barcellona. Ovviamente tolsi le poche cose che avevo…per precauzione, anche se, vi assicuro, negli anni non ho mai avuto problemi.

4-Nella tua famiglia sono stati tutti così ‘easy’ nell’appoggiarti questa modalità di organizzare le vacanze?
Inizialmente non è stato semplice soprattutto perché ho dovuto convincere Francesco. Era abbastanza titubante. Io ho affrontato questa esperienza in maniera tranquilla. Un po’ perché abitavamo in un appartamento dove erano poche le cose che si potevano rompere: avevo un bimbo piccolo e la casa era abbastanza spoglia di ninnoli vari. Un po’ perché me la sentivo.

5-Come è andata poi con il tuo compagno?
Si è sciolto subito anche lui. Ormai, dopo oltre 10 anni, mi dice va bene a qualsiasi proposta gli faccia!…. qualche volta sbuffa per la preparazione che uno scambio prevede.

6- Per i figli?
Per i bambini, (attualmente ne ho due, Yuri e Nora) è ormai la normalità. Ogni volta che arriviamo a destinazione, loro sono curiosi di scoprire gli spazi dei piccoli di quella casa. Sono abituati fin dai primi anni ad usare i giocattoli degli altri e a lasciare i propri. Per loro è diventato normale e tutte le volte che andiamo via, ci capita di dire: la nostra casa di Copenhagen, Barcellona, New York….

7-Quante case hai?
Tante.. anche se, in realtà, lo dico con un po’ di malinconia perché sono una persona che ama tornare nei posti visitati. Non sempre con lo scambio è possibile. Oggi sono presenti alloggi in città che domani non è detto ci siano. Tutto passa dalla disponibilità di un calendario che, a discrezione del proprietario di casa, può essere o meno disponibile. Quindi, più che in altre situazioni, occorre affidarsi al famoso ‘carpe diem’ perché non è detto che la meta tanto ambita abbia alloggi disponibili sempre!

8- Perché è difficile avere disponibilità di calendario?
Perché molti, come me, mettono a disposizione la propria casa nei periodi in cui sono via. Ci sono anche quelli che offrono la seconda casa, al mare o in montagna.

9-Un’esperienza bizzarra?
Un minimo di imprevisti si trovano in qualsiasi vacanza, io lo considero il ‘sale del viaggiare’. Fammi pensare… un evento che può far capire ‘l’inusuale’ che si può trovare viaggiando in questa maniera. Dopo aver ospitato la famiglia di Barcellona, dopo circa tre mesi, siamo riusciti ad andare in visita alla città. Mi ricordo che, a nostra insaputa, quando siamo arrivati a Barcellona la ragazza che avevo ospitato mi fece aspettare due ore fuori dal presunto appartamento…senza molte spiegazioni. Quando siamo entrati abbiamo realizzato immediatamente il perché: quell’appartamento era stato appena finito di restaurare….intendo 10 minuti prima del nostro ingresso in casa!!!! In quell’istante pensai a quanto avevo lustrato per lasciare una casa pulita e pronta per l’arrivo dei miei ospiti e quanta polvere era ovunque nelle stanze che avevo di fronte a me, poi scoppiai a ridere! Ero talmente contenta di aver trovato un appartamento nel centro del quartiere Gracia che….non poteva certo essere quel ‘dito di polvere’ a rovinarmi lo stato d’animo! Imbracciai uno strofinaccio e mi feci coraggio!.

10- Problemi con l’igiene, fammi capire?
No, tutt’altro! Una casa nuova di pacco che hanno pensato bene di farci rinnovare partendo dalle pulizie!! Il letto dove poi abbiamo dormito quella notte e le notti a seguire ci venne portato dal montatore dopo un paio di ore! Questi, l’ho capito confrontandomi con altri scambisti come me, sono imprevisti che possono capitare se sei in questo circuito. Molta confidenza…è stato come aspettare che la casa di ‘tua zia’ fosse pronta per entrarci dentro.

11- E’ passato molto tempo prima che tu ripartissi per un’altra esperienza?
No, anzi! Eccitatissimi dall’esperienza spagnola, abbiamo subito organizzato un secondo scambio per Copenhagen. Anche questa volta non è stato simultaneo. Noi ospitammo la famiglia da Copenhagen e, dopo circa tre anni siamo riusciti ad andare da loro. Ricordo che eravamo in ‘bolletta’…

Cioè?
Non avevamo molti soldi per cui abbiamo aspettato diverso tempo prima di andarci. I voli per Copenhagen erano solo di linea e costavano molto. I nostri amici di Copenhagen si offrirono di pagare per noi il biglietto ma noi non abbiamo accettato. Un gesto molto carino, che rispecchiava ancora una volta lo spirito di chi fa parte di questo circuito. Certo il loro tenore di vita era molto diverso dal nostro. Quando entrai nella loro casa, mi ricordo di essere rimasta colpita dall’ambiente meraviglioso, dagli interni moderni. Copenhagen è molto importante per il design. Mi colpì il silenzio e l’amore per il bello che ho trovato in questa città!. Come si dice dove c’è il bello c’è anche il buono.

12- Qual è stato l’impatto iniziale di dormire nel letto, in casa di altri?
Non mi ha mai fatto effetto dormire in casa di altre persone. Ti senti come essere ospite di amici. Negli anni mi sono scoperta molto curiosa di conoscere chi abita la casa che mi ospita. Mi ritrovo a vedere i libri; come sono messi gli scaffali; mi capita anche di vedere gli album fotografici. Cerco di capire chi c’è dall’altra parte. Mi è capitato più di una volta di scoprire di avere interessi in comune. In Andalusia, in casa di scambisti come noi, ho trovato un gioco di carte creato da un mio amico di Ravenna. Si svelano legami improvvisi e inaspettati con persone che, anche se non lontani migliaia di km, non ho mai conosciuto. Si trovano punti in comune più che le differenze.

13- La maggioranza dei tuoi scambi sono reciproci: tu vai da loro, loro vengono da te? Come ti comporti nell’accoglienza, quali sono le cose che svolgi di routine per i tuoi ospiti?
Fino a qualche anno fa ho preferito fare scambi reciproci, anche se non simultanei. Io ospitavo la famiglia Rossi che poi avrebbe ospitato la mia famiglia nel tal periodo del tal anno. Questa è la vera maniera di fare scambio! La garanzia di tutela degli ‘spazi privati’ è data dalla reciproca ospitalità. Adesso che sono iscritta al sito Homeexchange, mi sono lasciata andare alla modalità più semplice: quella di affidarsi ai punti dell’ospitalità che poi ti portano nella meta che vuoi senza, necessariamente, chiudere con lo stesso scambista che viene a casa tua.

14- Parli del nuovo modo di fare scambio a punti: ovvero, se te ospiti e non puoi andare in quel posto ma ti interessa un altro luogo ti viene riconosciuto un portafoglio punti da spendere per un’altra accoglienza?
Esatto. Questo nuovo metodo è più pratico ma fa perdere sicuramente di più la sua spontaneità del: ‘ Io sono a casa tua e tu a casa mia’…Io andrò a Minorca con guestpoint da dei tipi che non verranno mai (forse) a casa mia. In questa maniera si perde un pezzetto dello scambio; anche se tutto dipende dalle persone . Io, per esempio, quando ho ospitato una famiglia irlandese, ho voluto conoscerli anche se non mi avrebbero ospitato a loro volta.

15- Viaggi solo con scambio casa?
Principalmente si, anche se ancora capita di andare in alberghi e B&B.

Perché dici ‘ancora capita’?
Perché secondo me non c’è niente di meglio di scambio casa. Tutto il resto è ‘un ripiego’, quando non trovo nel circuito dello scambio allora scendo a compromessi e controllo siti di ricezione turistica.

16- Ci sono punti a sfavore?
Secondo me non ci sono punti a sfavore però è vero anche che ci vuole una certa predisposizione d’animo nel condividere il proprio spazio vitale, intimo.

17-Persone a cui sconsiglieresti di farlo? Perché?
Il discorso della pulizia può creare uno spartiacque. Io sono molto pignola su questo specialmente quando do la mia casa in gestione. Mi è capitato di trovarmi in case pulite come in altre dove la pulizia non era maniacale. Questo è un aspetto molto soggettivo, può capitare anche quando prendi una casa in affitto. Penso, però, che ci siano persone che potrebbero essere più sensibili. Certo è che, se non hai paura dei germi e dei batteri, lo scambio ti dà molto di più di altre forme di ospitalità!

18-Quando lasci la casa degli altri, e viceversa al tuo rientro, come è?
In generale ho sempre ritrovato la casa come l’avevo lasciata e prima di chiudere quella dove sono stata ospitata, se posso, metto anche la lavatrice con le lenzuola utilizzate. Il rispetto è fondamentale come in ogni forma di relazione. Poi oltre all’ordine è giusto parlare di ‘accoglienza’. Non ho mai chiuso uno scambio senza dei doni.

19-Che cosa vuoi dire?
A volte lascio la tavola imbandita per gli ospiti che stanno per arrivare, il frigo pieno di cose per loro. Dipende come mi sento. A volte trovano vino e formaggio, a volte la lasagna nel forno. Una volta pure la colazione sul tavolo. A New York ho portato dei regalini: due pinocchi e una colomba! Cerchi di ringraziare e di accogliere. A Copenhagen.. ricordo di aver fatto bella figura portando un pezzo del nostro parmigiano “Ma questo è preziosissimo!”, mi dissero.

20-Lasci anche consigli su cosa vedere e dove andare?
Sì certo, negli anni mi sono specializzata. Ho comprato guide in inglese di promozione turistica a cui associo una lunga lista delle mie cose preferite da fare. Dove andare a mangiare e fare mini trekking per andare al fresco.

21-Per chi si trova all’inizio di questa esperienza cosa vuoi dire?
Evitate le case senza foto e descrizioni…poi affidatevi al cuore!

22-Hai scambiato anche la macchina? Come ti sei trovata?
Ci siamo trovati benissimo. Ogni volta è stato sempre una caccia al tesoro per trovare la macchina altrui nei parcheggi dell’aeroporto, come per trovare le chiavi nei nascondigli che potevano essere dentro la ruota della stessa macchina! Adesso con WhatsApp è più facile, riesco a fotografare il tragitto per mostrare dove ho parcheggiato!.

23- Hai mai trovato cose rotte?
A volte mi sono trovata la lista delle cose rotte e bigliettino di scuse… ma sempre roba di poco valore. Gli scambisti te lo dicono e soprattutto ti lasciano qualcosa di valore più grande in segno di rispetto per l’avvenuto.

24-In un piccolo paese come Vicchio, fare scambio casa suscita ancora un po’ di perplessità. Come ti comporti quando devi raccontare questa tua abitudine? Hai mai avuto critiche o giudizi particolarmente pesanti per questo?
Tantissimi curiosi che non capivano e tuttora non capiscono e sicuramente penseranno “Che pazzi che sono ad affidare casa loro a sconosciuti!…io casa mia non la darei mai”!. Ho anche amici che non lo farebbero mai però sono venuti con noi, ospiti tramite Scambio casa! Io lo sponsorizzo sempre!

24-In Mugello è diffuso?
Adesso stanno aumentando... sta nascendo molta competizione, mannaggia! Io prima avevo una richiesta al giorno per tutto l’anno. Adesso è calato tantissimo. Oltre a te Lisa, conosco Paola, a Vicchio, che ha una casa con piscina e fa scambi!

Finisce la nostra chiacchierata! Noi abitiamo entrambe a pochi km dalla stazione di Vicchio; facciamo parte dello stesso sito proponendo la nostra prima casa. Abbiamo due figli a testa, una delle quali porta lo stesso nome, Nora. Questi sono i punti in comune di cui parlavi, Carmen. Il contatto che mi hai passato per ospitare quest’estate è ancora in ‘stand by’, non so se avrò disponibilità. Ci risentiamo quando torni da Minorca, così mi dici se vale la pena visitare l’isola oppure, tantomeno, se vale la pena il contatto che hai creato! Sono i consigli, gli scambi, l’accettare le differenze culturali e di carattere che fanno di queste esperienze, esperienze uniche.

Autore: Lisa Baroncelli

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