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'Sopravvivere alle elezioni'. Riflessioni, storture ed ironie sulla campagna elettorale

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Mi sto abbruttendo. E questo, naturalmente non mi piace. Questa mattina, mentre ero a fare una passeggiata, mi sono sorpreso a fare pensieri 'parecchio' qualunquisti e, forse, banali. Pensieri che non andrebbero fatti, e che quindi mi hanno fatto riflettere (e anche un po' impaurito). E' da tempo, lo confesso, che da addetto ai lavori (o almeno penso che così possa definirsi un giornalista locale) sento una profonda avversione verso il periodo delle campagne elettorali. E questo è già, lo riconosco, profondamente sbagliato. Tutto ciò mi fa anche un po' paura; anche se non posso farci niente. In questo periodo la sensazione è che tutti ti cerchino, che solo ora tutti vogliano uscire sul giornale e che bramino per uno spazio. Che tutti siano pronti ad accapigliarsi, magari mettendo nel mezzo proprio il giornalista, per una virgola in più concessa gli altri; per una parola sbagliata o per una espressione non corretta. E questo professionalmente non può non fare rabbia. Visto che durante il resto del tempo in molti sembrano 'dormire il sonno dei giusti'... Tutto questo però, come le chiacchiere da bar sui lavori fatti prima delle elezioni, non può però farci dimenticare alcune cose fondamentali. Ossia l'importante momento democratico rappresentato dalle elezioni del 26 maggio. A pensarci bene, è anche naturale che tale importante data sia preceduta da un periodo di attivismo delle forze politiche. Le quali, anche giustamente, devono far conoscere il proprio pensiero e le proprie posizioni. E se questa legittima esigenza alle volte assume caratteri grotteschi, ironici, comici o tragicomici cercheremo di farcene una ragione. Dobbiamo infatti ricordare che amministratori, consiglieri e candidati sono prima di tutto persone che hanno scelto di sacrificare il proprio tempo per il bene del territorio (ciascuno con la propria visione) e che noi non possiamo lasciarci andare ad interpretazioni da bar. Le elezioni non lo meritano. Sarà scontato, ma è bene ricordare che c'è chi ha dato la vita per questo. Quindi, da parte mia, in quest'ultimo scorcio di campagna elettorale farò uno sforzo un po' meno allergico a tutto il circo che ruota intorno alle elezioni. Anche voi fate lo stesso. E tutti riflettiamo prima di parlare o di scrivere. Con un augurio tutto professionale fatto ai colleghi giornalisti: Sopravviveremo anche a questa campagna elettorale

 

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