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Francesca, la scrittura e la tenacia della vita. Da Dicomano un esempio per tutti noi

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Parliamone, di domenica - Il consueto editoriale della domenica questa volta contiene una bella lettera di Francesca Apricena indirizzata a me (Saverio Zeni) come responsabile editoriale di OK!Mugello. Per chi ricordi chi sia Francesca, possiamo dire che è una nostra collaboratrice fin dal 2011. Ha scritto 39 articoli nel periodo 2011/2012 raccontando quanto succedeva a Dicomano, intervistando artisti e musicisti e descrivendo il mondo giovanile di cui faceva parte. Il 31 Dicembre 2012, come racconta nella sua lettera, la sua vita è cambiata e per molto tempo (fino ad oggi) non ha potuto più scrivere. Quel posto da collaboratrice nella nostra redazione non è però mai stato sostituito e ci piace immaginare, e far immaginare, una sedia vuota con una "macchina da scrivere" impolverata che attende solo che Francesca la possa rioccupare. La sua tenacia, la sua forza insieme a quella di tutta la famiglia e degli amici che le sono stati intorno le stanno permettendo di tornare alla sua grande passione "scrivere scrivere scrivere". E noi siamo molto felici di questo. Grazie Francesca!

Ciao Saverio, buongiorno. Un buongiorno anche, ovviamente, ai lettori. Chi ti scrive? Buona ma giusta domanda. Io mi chiamo Francesca Apricena ho, oramai, già 31 anni, abito a Dicomano, e ti sto scrivendo, per ricordarci che, sono una vostra lettrice. In passato collaboricchiavo con OK!Mugello, solamente che, un disperato incidente stradale, la mattina del 31 dicembre 2012, alle 8:10 mentre andavo al mio lavoretto, sotto contratto, alla Coop di Pontassieve, ci ha completamente cambiato la vita. Uso il CI per determinare il ruolo  importantissimo che ha la mia famiglia in questa storia. Saverio, ti scrivo perché ci siamo lasciati dicendoti che mi sarei fatta viva, e più o meno lo sono. Non sto a farti l’excursus dei miei ultimi sei anni ad indicarti tutti i centri di riabilitazione in cui sono stata (di cui 20 mesi all’AUXILIUM VITAE di Volterra), però adesso, piano piano, oramai lo abbiamo capito, vado a fare riabilitazione alla casa di cura Ulivella e Glicini, a Firenze, perché ancora parlo poco ed ho iniziato a camminucchiare con il ROLLETOR, ma solo per arrivarci, “ne ho fatta di strada e la dovrò fare per tutta la vita”. Poi, ovviamente, faccio logopedia, perché la voce ce l'ho, devo “solo” articolarla. Per una ragazza re-iscritta, lo scorso dicembre alla Università di Firenze perché mi mancano 4 esami e mezzo per la laurea in media e giornalismo ed ho preso 28 alla prima parte di esame in Sociologia della comunicazione pubblica e l'avevo scelta perché mi sarebbe piaciuto lavorare in Radio, e adesso sorrido. Comunque mi tengo in forma, intraprendente e mi fanno lavorare. Ho l’abbonamento al Teatro a Vicchio e mi sono fatta tutta la scorsa edizione, con le mie piccole interviste, lette da chi le ha cercate, sono sulla pagina facebook della biblioteca di Vicchio. Adesso, che siamo quasi a ottobre, starà per cominciare la prossima edizione, che mi vedrà andarci, o con mia mamma Donata, o la mia adorata ex educatrice Tania, o la mia attuale Lucia. Insomma è tutto in crescita, devo solo rimanere calma ma “pedalare”, continuare tutte le mie attività, 5 giorni a settimana e perché no, scrivere, scrivere e scrivere. Francesca Apricena  

 

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