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Bambini e cani. Le dritte per vivere sicuri

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Bambini e cani. Le dritte per vivere sicuri Bambini e cani. Le dritte per vivere sicuri
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Siamo ancora sconvolti per il dramma dove ha perso la vita il piccolo Giorgio, il bambino di 18 mesi ucciso dal dogo argentino di proprietà della famiglia in provincia di Catania. Siamo sconvolti perché molti di noi hanno un cane amato all'interno della propria casa ed è assurdo  pensare che potrebbe fare la stessa cosa. Siamo sconvolti perché, come per altri gravi incidenti domestici, è un dramma che poteva essere evitato con una buona prevenzione. Non è assolutamente vero che dietro ad ogni aggressione c'è un maltrattamento e sono ridicole le vignette che circolano in rete che dicono “io sono come mi educhi” e altre baggianate varie. Un cane (come qualsiasi altro animale, noi compresi del resto!) può aggredire se si sente in una condizione di pericolo per auto-proteggersi, perché sente dolore, perché si spaventa....e in tante altre situazioni che non hanno niente a che vedere con l'educazione e la famiglia che ha alle spalle. Qualsiasi cane è potenzialmente pericoloso, qualsiasi cane, grande o piccolo, inquieto o tranquillo può mordere per tutta una serie di motivi. Chiaramente la cosa diviene assai più pericolosa se il cane è di taglia grande, soprattutto se trattasi di un cane da presa o da combattimento, dato che in questo caso il potenziale lesivo del morso è assai maggiore. Se la vittima è il bambino, a causa della statura, è più probabile che alcuni tipi di attacchi  siano mortali. Mentre un adulto, se riesce a rimanere in piedi, può subire morsi su braccia e gambe, il piccolo a quell'altezza avrà la testa e il collo, con le conseguenze che ne derivano. Se invece parliamo di educare è opportuno farlo con il bambino: educare al rispetto dell'animale, senza permettere di trattarlo come un peluche: pizzichi, abbracci, cavalcature, urla, disturbo durante il sonno,strappare giochi e cibo di bocca ...e in genere tante di quelle cose che piace tanto postare in foto sui social network e che si pensa generino tanta ilarità... Oltre all'educazione del bambino, occorre poi agire a diversi livelli per garantire la sicurezza e dar loro la possibilità i crescere in armonia, dato che per il bambino crescere con un cane è senz'altro un'esperienza felice e positiva. Se il cane è già presente alla nascita del bambino occorre allestire degli spazi, già in gravidanza, dove il cane potrà sentirsi al sicuro senza che il bambino sia troppo invadente, per poter stare in pace senza sentirsi minacciato in alcun modo. I momenti più stressanti per il cane sono quando il piccolo inizia a gattonare e poi a camminare, ovvero quando inizia a spostarsi per casa in modo autonomo, goffo e traballante. Contenimento, vigilanza costante e supervisione attiva almeno fino ai 10 anni del bambino sono le tre parole chiave per garantire la sicurezza. Esiste la possibilità di abituare i cani ai trasportini, di allestire dei piccoli recinti con dei cancelletti in angoli tranquilli della casa, se si ha la fortuna di avere una stanza in più prepararla per il cane con la sua cuccia e le sue cose. Se si ha un giardino la costruzione di un box è sempre di grande aiuto. Premetto che il cane non deve subire un isolamento e vivere questi spazi in maniera punitiva, anzi, deve vederli come l'opportunità di acquisire ed apprezzare uno spazio sicuro. Ogni volta che si chiede con gentilezza al cane di ritirarsi in questi spazi lo si loda e si premia con snack succulenti da consumare con calma, si condivide lo spazio con lui per fargli capire che è comunque “casa”  e non lo stiamo isolando. Se facciamo questo in maniera corretta il cane sarà ben felice di potersi ritirare ogni tanto! Esistono in commercio dei CD dove sono riprodotti i vagiti ed i suoni dei neonati che talvolta nel cane possono creare confusione, preoccupazione e turbamento. Conviene acquistarli e sempre durante la gravidanza farli ascoltare all'animale a volume crescente. Il cane deve essere tranquillo e rilassato, occupato in qualcosa di piacevole, e solo quando lo vediamo indifferente è opportuno passare il livello i volume successivo. Durante la gravidanza, se è la madre ad occuparsi molto del cane, sarà opportuno coinvolgere altre figure nella gestione dell'animale, dato che nei primi mesi per lei sarà impossibile dedicare molto tempo all'animale. Parlo di gravidanza perché il cane non dovrà assolutamente associare tutti i cambiamenti all'arrivo del bambino. Quando il bimbo arriverà a casa il cane dovrà essere coinvolto positivamente in tutte le attività che lo riguardano, dal cambio del pannolino, al momento dell'allattamento, al bagnetto. Permettete al cane di annusare il piccolo, di leccarlo i esplorarlo in braccio ai genitori. Fate ormire il cane vicino al bimbo sempre quando è in braccio a voi così da favorire il contatto e l'affiliazione. Quando il bimbo potrà sedersi su una coperta, con l'adulto vicino, gli si chiederà di lanciare la pallina e dei bocconcini sul pavimento, una semplice interazione che divertirà entrambi. Questo è un tipico esempio della supervisione attiva e delle interazioni guidate di cui tanto parliamo. Lavare i piatti o stirare mentre il cane ed il bambino sono insieme sul pavimento non è una supervisione corretta! L'incidente può verificarsi in un attimo e anche qualche metro o un paio di secondi di ritardo nell'intervento possono essere fatali. Se non possiamo mediare l'interazione ed essere fisicamente presenti e vicini ad entrambi, il cane dovrà essere contenuto in sicurezza negli appositi spazi. Una situazione-tipo che a me spaventa moltissimo è l'abitudine di molti genitori, nonostante questo sia espressamente vietato dalla legge, di lasciare liberi i cani ai giardini pubblici, mentre i loro figli e quelli di altri giocano...”tanto è buono!” E' la risposta che danno se fai notare la cosa. Quando li guardo mi vengono in mente almeno una decina di situazioni in cui quel cane buonissimo potrebbe mordere uno dei bambini, lasciando tutti di stucco. Anche ai giardini il cane ha bisogno di uno spazio protetto e sicuro, ad esempio, tra le gambe del proprietario che magari, seduto su una panchina,  potrà fare  da scudo. Se questo non è possibile meglio lasciare il cane a casa e portarlo a passeggio in un secondo momento. Queste sono soltanto alcune dritte generiche ma molto efficaci. Rimane sempre il buonsenso di ciascuno che saprà trovare altre soluzioni e strategie anche a seconda della personalità del proprio cane e del proprio bambino. Ricordate che anche la socializzazione è importantissima. Io consiglio sempre alla giovani coppie che adottano un cucciolo di dargli la possibilità di conoscere precocemente  i bambini, e ovviamente di dargli modo di vivere esperienze positive con essi. Se l'intenzione è quella di avere dei bambini  e si vuole adottare un cucciolo consiglio le cucciolate amatoriali nate in una famiglia che ha dei bambini. Le esperienze (positive) precoci sono davvero preziose. Diffidate di chi vi dice di aumentare autorità e coercizione imponendo maggior controllo al cane in presenza del bambino. Servirà soltanto ad aumentare la paura e l'inibizione, magari il cane sarà estremamente obbediente in vostra presenza ma quando non ci sarete la situazione sarà ancora più pericolosa, come sempre accade quando un cane si sente schiacciato e compresso.

 

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