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Da Brescia verso Barbiana: gli insegnanti di sostegno bussano alla porta di Don Milani

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Con l’autunno alle porte Ok!Mugello torna a scrivere di un viaggio verso la piccola e suggestiva canonica: si riparte forte con una realtà importante da conoscere, per il ruolo ricoperto quotidianamente nella società e nella vita di migliaia di giovani. Si parla del CNIS, il Coordinamento Nazionale Insegnanti Specializzati e per la ricerca sull’handicap, lo storico ente di riferimento della categoria dei docenti di sostegno per ragazzi. Un breve excursus è d’obbligo: l’associazione nasce il 4 dicembre 1982 a Padova (tuttora sede nazionale) con due caratteristiche fondamentali: l’interesse scientifico-pedagogico e l’alleanza tra scuola, intesa come luogo formativo ed educativo, ed Università, luogo di ricerca e progresso. Proprio l’università padovana – in primis il dipartimento di psicologia – ha contribuito negli anni a tenere alto il profilo di questa realtà, punto di riferimento saldo per il mondo scolastico, ogni anno impegnata in attività educative e nell’organizzazione di convegni di levatura internazionale. Diffusasi nel corso del trentennio sul territorio nazionale, oggi conta diverse sedi in molte città italiane. In particolare quella di Brescia (tra le più longeve, perché nata nel 1984) ha deciso di intraprendere il 27 settembre, con un gruppo di 30 persone, un viaggio verso Barbiana. Così si apre l’attività annuale, cercando di uscire dalla routine dei congressi per aprire ad esperienze dirette che siano comunque formative. Giancarlo Onger, vicepresidente dell’associazione a livello nazionale e presidente di quella bresciana, personalità significativa ed esperta all’interno dell’universo scuola – intervistato per l’occasione – ha dichiarato: “Al viaggio parteciperanno oltre 30 persone. Barbiana sarà l’unica tappa perché lo scopo è concentrarci sull’esperienza di Don Milani. E non c’è modo migliore che vedere i luoghi dove ha operato per comprendere meglio la portata pedagogica e sociale di quella scuola. La scarpinata che ci attende sarà la metafora della fatica che hanno dovuto sopportare il maestro e i suoi allievi”. Onger entrò in contatto con il personaggio di Don Lorenzo durante il suo percorso di studi: lì la conoscenza tra i due, lì la folgorazione. Per tutta la sua lunga carriera, prima da insegnante specializzato poi da esperto impegnato nella formazione di docenti e nel miglioramento delle componenti socio-didattiche della scuola, sempre ha tenuto a mente il messaggio di un prete di campagna anticonformista ed intellettuale che quasi 50 anni fa volle dire la sua. In una celebre frase in “lettera ad una professoressa” si cela- secondo Onger - il più grande insegnamento che Don Milani ci ha lasciato, su cui l’ CNIS di Brescia nasce e si struttura: “Non c'è nulla che sia più ingiusto quanto far parti uguali fra disuguali.” Come dire che la scuola deve dare allo studente ciò di cui ha bisogno, perché è di tutti e di nessuno, e lasciarne indietro uno è il fallimento stesso del sistema, nella sua complessità. Tanto gli insegnati quanto i ragazzi devono imparare ad essere protagonisti e non comparse, a non abbassare la testa nello svolgere i rispettivi compiti. Questa è l’essenza di ciò che diceva “il priore scomodo”, e allo stesso tempo il motivo per cui da Brescia, in autobus, trenta persone partiranno non per vedere il Duomo di Brunelleschi o il celeberrimo palazzo dei Medici – con tutto il rispetto si intende -, ma per andare a riflettere su una realtà rivoluzionaria. La realtà di Barbiana. Credendo fermamente nel progetto Don Milani, nelle possibilità infinite offerte dalla “scampagnata” nel Mugello, ed esortando all’iniziativa e all’impegno nel campo della scuola, Giancarlo Onger conclude affermando che “non possiamo continuare ad attendere il messia che un giorno ci consegnerà il modello perfetto di scuola, dove, gli alunni, i dirigenti, gli insegnanti, i collaboratori insegneranno e apprenderanno in fantasmagorici girotondi, accompagnati da cori angelici […] è tempo di riprendere la forza delle parole, come ci ha insegnato Don Milani”. Nella sua complessità, nella sua notorietà, nell’impegno profuso annualmente nell’aiutare i ragazzi, accanto al costante obbiettivo di rendere il sistema scuola adatto a formare cittadini e uomini liberi, il CNIS ci ricorda che ancora nel 2015 non c’è convegno, non c’è trattato o saggio accademico, che valga una salita a Barbiana.

 

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