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Autostima. Sapete dire no? La capacità 'assertiva'...

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Autostima. Sapete dire no? La capacità 'assertiva'... Autostima. Sapete dire no? La capacità 'assertiva'...
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Quante volte ci è capitato di trovarci in delle situazioni che non ci piacciono e che non abbiamo direttamente scelto? Quante volte ci siamo detti “sarà l'ultima volta” ma poi, chissà perché, ci ritroviamo alla prossima occasione a dire di nuovo “si” per accontentare l'amico, il partner, il collega mettendo da parte noi stessi? Cosa si scatena dentro di noi quando una persona a noi cara o significativa ci chiede qualcosa a cui noi non sappiamo/riusciamo a dire di no? Tutto questo ha a che fare con la così detta ASSERTIVITA', ovvero la caratteristica del comportamento umano che consiste nella capacità di esprimere in modo chiaro ed efficace le proprie e opinioni senza tuttavia offendere né aggredire l'interlocutore. Si definisce come un comportamento che permette ad una persona di agire nel suo pieno interesse, di difendere il suo punto di vista senza ansia esagerata, di esprimere con sincerità e disinvoltura i propri sentimenti e di difendere i suoi diritti senza ignorare quelli altrui. L'atteggiamento assertivo sta nel mezzo tra atteggiamento passivo e aggressivo. Mentre il passivo è timido, timoroso, parla a bassa voce ed ha una mimica poco spiccata, l'aggressivo al contrario si pone in modo violento, tende a prevaricare sugli altri, utilizza una gestualità appariscente e un tono di voce elevato. La persona assertiva invece non sente il bisogno di urlare, riesce ad esprimere le proprie opinioni con serenità anche quando non sono in accordo con quelle degli altri, mantiene il contatto oculare, il suo tono di voce è armonioso e riesce ad esprimere in modo chiaro ed efficace le sue emozioni. Riassumendo possiamo dire che essere assertivi vuol dire:

  • tenere un comportamento partecipe e pro attivo, non reattivo;
  • avere un atteggiamento responsabile e fiducioso verso se stessi e gli altri;
  • essere capaci di affermare i propri diritti riconoscendo quelli degli altri;
  • cercare di non essere giudicanti verso situazioni o persone;
  • essere in grado di comunicare in situazioni di confronto in maniera chiara e diretta ma non aggressiva;
L'assertività non è una caratteristica costante ma ognuno di noi può migliorarla andando a lavorare su quei punti che ci rendono fragili. Ed è proprio qui che si inserisce l'intervento di aiuto del Pedagogista Clinico che si concentra sulle potenzialità della persona e non sulle sue debolezze esaltandone così l'autostima, ovvero la percezione che ognuno ha di sé stesso. Una sana autostima si manifesta nella capacità di percepirsi e di rapportarsi a se stessi in modo realistico, positivo, rilevando i punti forti e quelli deboli, amplificando ciò che è positivo e migliorando quello che invece non lo è. Significa anche essere in grado di ammettere che c'è qualcosa che non va quando le circostanze lo richiedono. Una persona con una sana autostima non è infatti perfetta, ma al contrario di chi non si rispetta abbastanza sa come valorizzare le proprie abilità e capacità e come tenere sotto controllo i difetti e le parti del proprio carattere meno amate. La sana autostima è indipendente dal giudizio degli altri, è caratterizzata da una profonda conoscenza di se stessi, aiuta a mantenere i punti di forza ed a migliorare quelli di debolezza, promuove obiettivi stimolanti ma non eccessivi, spinge la persona al confronto con se stessa e con gli altri. L'intervento pedagogico-clinico lavora sull'unità corpo-mente per una riscoperta di sé e del proprio corpo attraverso esperienze corporee, creative, di contatto con sé stessi, in questo modo la persona andrà a potenziare la percezione di sé stessa che a sua volta inciderà notevolmente sulla capacità di espressione delle proprie emozioni. Ognuno di noi ha la capacità di raggiungere gli obiettivi che si è prefissato, a patto che siano realistici e scaturiscano dalla consapevolezza delle proprie potenzialità, non da desideri altrui o scelte ideali; inizialmente si potrà avere a che fare con obiettivi piccoli, in seguito si realizzeranno anche quelli più complessi e a prima vista difficilmente raggiungibili. L'autostima crescerà con l'aumentare degli obiettivi raggiunti e piano piano sembrerà più facile proseguire in questo percorso di costruzione di una sana autostima. Restare immobili a pensare di non farcela non aiuta a realizzare una conoscenza di sé adeguata per la nascita di una buona autostima, così come credere che i propri obiettivi siano troppo lontani. Il cammino è lungo, ma il risultato ripagherà tutta la fatica. Giusy Atanasio

 

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