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Convivere con un cane che invecchia. Tutto quello sa sapere

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Chi di noi ha avuto la fortuna di condividere con il proprio cane ogni fase della sua esistenza, ricorda con affetto e nostalgia tutti i periodi. Abbiamo cercato di essere una base sicura per il cucciolo goffo e paffuto alla scoperta del mondo, alternando il contatto rassicurante e la spinta ad esplorare e conoscere. Siamo diventati più autorevoli con l’adolescente sfrontato e provocatorio che cerca di capire le regole e fino a che punto può infrangerle. Ci siamo poi rilassati con un cane adulto, forte, fiero ed equilibrato con il vitale compito da assolvere di affiancarci ad ogni passo. Intanto i peli attorno al muso diventano sempre più chiari, la passeggiate un po’ più corte, il divano ed il posto vicino al camino sempre più ambiti…il nostro amico sta invecchiando. È una cosa difficile da ammettere, ed è ostico abituarsi all’idea! Tanto che una nota azienda mangimistica, recentemente, ha dovuto cambiare il nome del cibo per cani oltre i 7 anni da “senior” a “mature”, proprio perché molte persone si rifiutavano di considerare “vecchio” il loro cane e quindi di acquistare un cibo con tali caratteristiche. Tuttavia, nonostante sia difficile accettarlo, in nostro cane adesso è un vecchietto e dobbiamo attivarci perché il periodo della senilità trascorra nel modo più sereno possibile. Possiamo fare molto perché il nostro amico trascorra serenamente il periodo della vecchiaia, soprattutto a livello preventivo, agendo sia su quello che potrebbe compromettere la sua salute, sia su ciò che potrebbe alterare le facoltà cognitive e la sfera psico-emotiva. Così come il corpo, come accade nelle persone, anche il cervello invecchia e in alcuni casi può accadere che il cagnolone vada incontro a forme di demenza senile simile all’Alzheimer… Molti proprietari, con l’avanzare dell’età, notano che il cane è meno propenso a fare esercizio fisico, è più lento, tende ad affaticarsi e a volte zoppica, soprattutto al mattino quando si sveglia. Spesso questi problemi sono dovuti all’artrosi, una sorta di usura delle articolazioni che compromette in maniera più o meno grave il benessere dell’animale. Per questo è molto importante farsi consigliare del proprio veterinario: integratori, mangimi appositamente formulati e talvolta principi attivi farmacologici o fototerapici possono aiutare moltissimo il cagnolone. Ricordate che l’esercizio fisico ha un’importanza assoluta per questo tipo di problematica e non solo. Una tranquilla passeggiata quotidiana (possibilmente in piano e su un terreno poco accidentato) garantisce la tonicità muscolare e mantiene un certo grado di motilità articolare che rallenta la progressione della malattia. L’esercizio fisico aiuta anche in caso di affezioni cardio-circolatorie, a patto di evitare le temperature estreme (soprattutto il caldo) e di effettuare con regolarità controlli medici che valutino un eventuale aggravamento del problema. Anche in questo caso può essere utile aiutare il cane con una terapia tradizionale o naturale (prescritta comunque da veterinari esperti della materia!). Il mantenimento dei rituali quotidiani come la passeggiata è importantissimo anche dal punto di vista comportamentale. In un eventuale processo di involuzione cerebrale può accadere che il cane abbia difficoltà a riconoscere i vari momenti della giornata, come se l’orologio biologico che fino a quel momento ha scandito i ritmi perfettamente andasse in tilt. Alcuni cani invertono i ritmi sonno-veglia facendo letteralmente impazzire i proprietari…la passeggiata, oltre ad essere un prezioso esercizio per il corpo e soprattutto per la mente, dato che si tratta di una fonte infinita di stimoli, visivi, acustici e soprattutto olfattivi, scandisce la giornata insieme ad altri rituali ad aiuta il cagnolone ad orientarsi nello scorrere del tempo. In alcuni casi può essere addirittura utile aumentare il numero delle uscite, dato che anche nel cane, sia maschio che femmina, così come accade nelle persone, possono emergere problemi d’incontinenza. Anche in questo caso si raccomandano controlli dal proprio veterinario, dato che è importante una diagnosi accurata (può trattarsi di diabete o di un altro problema ormonale, metabolico, neurologico o da compressione es. iperplasia prostatica…). È importante non mortificare il cane, né tantomeno punirlo. Anche emarginare l’animale (es. mettendolo fuori quando magari per tutta la vita è stato in casa) avrà effetti deleteri, dato che sarà ancora più afflitto e disorientato. In molti casi, invece, una terapia appropriata può determinare un marcato miglioramento della sintomatologia. Nella femmina, soprattutto se non sterilizzata, è importante controllare periodicamente le mammelle, dato che nel periodo senile sono numerosi i casi neoplasie a livello mammario. Il maschio invece, sempre riguardo all’apparato riproduttore, è soggetto ad iperplasia prostatica e/o prostatite, soprattutto durante il calore delle femmine. Il cagnolone può manifestare dolore, inquietudine, incontinenza urinaria o difficoltà a defecare. Talvolta si notano goccioline di sangue che fuoriescono dal pene. Dal punto di vista comportamentale possono riemergere problemi già affrontati in passato e superat,i e possono aggravarsi quelli già esistenti. È importantissimo rivolgersi ad un esperto o ricontattarlo se già in passato siete stati aiutati. Ricordate…i rimedi e le cure esistono! Magari non sempre risolvono il problema velocemente o al cento per cento, ma si può riuscire a dormire! Un cane che seguo da diversi anni ha avuto bisogno per la notte di una cuccina un po’ particolare che lo aiutasse a rilassarsi, qualche gocciolina, e lui e la sua famiglia hanno ritrovato il sonno. Ovviamente la soluzione non è sempre semplice e rapida ma non dovete pensare di essere soli nell’affrontare i problemi del vostro “vecchietto”. Una piccola nota che mi fa sempre tanta tenerezza… i cani anziani tendono a diventare, come spesso mi dite, “appiccicosi”. Noi specialisti parliamo di “iperattaccamento”, e quando s’instaura in età senile non lo consideriamo neppure patologico. Un cane che s’indebolisce sia fisicamente sia dal punto di vista sensoriale e cognitivo, avrà bisogno come non mai della vicinanza dei propri riferimenti affettivi, sarete il suo sostegno e la sua forza, un tributo che ciascuno di noi che ha amato veramente il proprio amico, paga volentieri, riconoscente di una vita intera di affetto incondizionato.

 

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