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Autobus. L'isolamento del Mugello Orientale, da Gattaia a Contea, da Vicchio a Dicomano

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Nuova puntata delL'INKiesta di OK!Mugello. Ancora dedicata al trasporto pubblico locale ed ai tagli. Centrata sul Mugello Orientale...

Da Gattaia a Contea, il Mugello orientale sta vivendo una situazione drammatica nei collegamenti di TPL con le frazioni. Le amministrazioni comunali di Vicchio e Dicomano hanno cercato di rattoppare dove possibile le ferite patite con i tagli dei finanziamenti pubblici. E il momento così delicato è anche occasione per importanti riflessioni su tutto il servizio di trasporto pubblico mugellano, nonché sul ruolo specifico che l’area orientale riveste negli equilibri del servizio.

A Dicomano le ferite continuano a sanguinare, perché profonde e numerose. Quarantacinque è il numero sfortunato per i dicomanesi; è il numero complessivo delle corse tagliate sull’intero territorio comunale, sia a livello di grandi direttrici (Firenze e Borgo San Lorenzo), sia di collegamenti interni. E i tagli non hanno risparmiato importanti fasce orarie, in cui forte è la domanda di mobilità da parte di lavoratori pendolari, né i giorni festivi, nei quali sono gli utenti sporadici ad avvalersi del servizio.

Sin da gennaio, quindi dai giorni immediatamente successivi alle riduzioni, una pioggia di segnalazioni e proteste si è abbattuta sugli uffici comunali. Il grosso di tale tempesta è stato animato dai lavoratori pendolari di Contea, che si sono visti eliminare due corse fondamentali per la loro quotidianità: la corsa Contea-Firenze delle 5,15 (via Borgo) e il ritorno dal capoluogo con partenza alle 13,15.

Tali corse non fanno più capolinea nell’importante frazione, ma interrompono il loro percorso a Dicomano. La corsa mattutina era un’importantissima risorsa per molti pendolari di Contea, in primo luogo per i numerosi lavoratori turnisti degli ospedali fiorentini, che così si vedono tolta la possibilità di poter accedere al proprio luogo di lavoro in tempo utile.

La corsa pomeridiana di ritorno invece, oltre a cadere ancora sugli stessi lavoratori, va a bloccare anche il consistente flusso di studenti di ritorno dalle scuole fiorentine, costretti a fermarsi a Dicomano e spesso a non poter rientrare a Contea prima di sera.

Inutile dire che non solo gli studenti, ma anche e soprattutto le loro famiglie si trovano così in fortissimo disagio, non potendo consentire ai propri figli un rientro a casa sicuro e tempestivo, e trovandosi costrette a lasciare i ragazzi in giro, senza alcuna garanzia. Un situazione di enorme disagio per una consistente frazione che ha proprio nel servizio di TPL su gomma, e in quella specifica linea, l’unica risorsa di mobilità.

Il comune di Dicomano, nella figura dell’assessore ai trasporti Laura Barlotti, si è così tempestivamente attivato per segnalare tale situazione alla Scarl AMV e soprattutto alla Provincia di Firenze, su cui appunto è la responsabilità dei finanziamenti (responsabilità indiretta, trattandosi di un lungo ciclo di risorse pubbliche che risalgono fino al governo nazionale). Tuttavia ad oggi non è stata data alcuna soluzione, e i pendolari di Contea sono ancora costretti ad arrangiarsi come capita per ovviare a tale forte disagio.

Accanto a questo, un’altra ondata di segnalazioni ha riguardato la scarsa qualità dell’informazione su tagli e conseguenti nuovi orari delle corse da parte della Scarl AMV. Da gennaio infatti non è più possibile consultare gli orari esatti delle corse presso le pensiline delle fermate; i vecchi cartelli sono sbarrati da una fascia gialla che avverte della «fase di aggiornamento».

Situazione che si trascina da ormai tre mesi. Il comune di Dicomano ha cercato di risolvere il problema attraverso le pubblicazioni dei nuovi orari sul proprio sito internet, e sulle bacheche cittadine. Tuttavia è proprio il contratto di servizio ad obbligare l’azienda erogatrice a fornire informazioni adeguate su percorsi e orari.

E se il sito internet di AMV è risultato effettivamente aggiornato quasi in tempo reale con i tagli, è evidente che non tutti gli utenti del TPL sono in grado di accedere alla rete, e vengono quindi penalizzati da una mancanza dell’azienda. Che si prevedano nuovi tagli?

Meglio aggiornare una volta sola, che dover correggere continuamente; questa sembra essere la spiegazione più plausibile. Ma non è una spiegazione tale da poter giustificare un vuoto così eclatante nel servizio informativo, vuoto che tra l’altro interessa tutto il territorio mugellano.

Se a Dicomano la situazione sembra essere in una fase di stallo, diversa è la questione per Vicchio. Anche qui i tagli si sono abbattuti violentemente sulla mobilità comunale, e hanno interessato in particolare le piccole frazioni. I disagi non sono stati forti nelle direttrici di spostamento verso Firenze e Borgo in quanto, stando ai dati del comune, i vicchiesi si avvalgono in massa del trasporto ferroviario.

Ma per chi risiede lontano dalla stazione i problemi sono tanti. Gattaia e Villore sono i due paesi più colpiti. Il primo con la riduzione a una sola corsa giornaliera in andata alle 6,30 verso Vicchio; il secondo con la totale soppressione della linea. Le proteste non sono mancate, anche se ovviamente limitate agli abitati suddetti. Tuttavia l’amministrazione locale ha reagito prontamente, ma non esclusivamente con la richiesta di ripristino delle corse (eseguita per il caso Gattaia).

L’assessore Simone Bolognesi ha infatti iniziato un confronto serrato con Scarl e Provincia per avere un quadro effettivo della situazione, affrontando i vari livelli del problema TPL. La soluzione più diretta è stata quella di effettuare i servizi tagliati dalla Scarl con automezzi comunali, garantendo la mobilità per e da Villore almeno in giorni particolari, come quelli dei mercati. Ciò ovviamente non risolve i problemi dei cittadini.

Tuttavia la situazione del TPL va complicandosi ogni giorno di più, anche con le avvisaglie di una possibile nuova ondata di tagli prevista per aprile (un 4% da aggiungersi a quel 12% di inizio anno). In tale scenario l’amministrazione comunale vicchiese ha cercato di arginare autonomamente le situazioni più delicate, ma parallelamente ha cercato di promuovere una mobilitazione di tutte le amministrazioni mugellane al fine di un ripensamento complessivo della realtà del TPL.

Ciò significa un rafforzamento del peso politico del Mugello nella realtà provinciale, al fine di impedire per il futuro lo squilibrio con cui i tagli al TPL si sono abbattuti sulle varie zone della provincia fiorentina, e che ha visto il nostro territorio come uno dei più colpiti. E significa anche un costruttivo confronto interno alla variegata realtà territoriale mugellana, per evitare asimmetrie che si riverberano negativamente sulle zone relativamente periferiche (Vicchio-Dicomano) a vantaggio dei grandi centri (Borgo-S.Piero per la questione Bolognese-Faentina). Solo così una giusta amministrazione del servizio TPL potrebbe anche garantire l’effettiva qualità del servizio.

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