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Guerra Faentina-Bolognese e frazioni dimenticate. I guai dei pendolari

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Via Bolognese, Via Faentina, e collegamenti tra le frazioni del Mugello. Sono le problematiche che affronteremo in questo articolo. Cercando di mettere in luce per ognuna criticità e potenzialità; muovendosi, come possibile, nella giungla dei tagli al trasporto pubblico locale (TPL). Le prime due (Bolognese e Faentina) sono le direttrici per Firenze: una naturalmente è più sviluppata, l’altra serve una “nicchia” di pendolari. Ma molto ci sarebbe da dire sulle sue potenzialità. Per i collegamenti tra le frazioni infine i tagli sono stati una vera e propria mannaia; mitigata solo da alcune (troppo rare) iniziative. Come quella di ripristinare il collegamento con Casaglia.

Dal punto di vista delle comunicazioni con Firenze l’area si compone della linea ferroviaria Firenze-Faenza controllata da Trenitalia, e dei servizi di trasporto su gomma gestiti dalla Scarl Autolinee Mugello Valdisieve (AMV). La linea ferroviaria che scende da Faenza attraversa Borgo, San Piero, Vaglia, procedendo parallela alla SR 65 Bolognese, per poi ritornare sulla direttrice della SR 302 Faentina, entrando in Firenze attraverso Caldine-Fiesole e Le Cure.

E qui la prima ‘sorpresa’. Dall’Ufficio Direzione Mobilità del comune di Borgo spiegano che secondo i dati in loro possesso, gli utenti che utilizzano il trasporto su gomma per raggiungere Firenze sono ancora la maggioranza. La direttrice privilegiata per tale spostamento è la linea 307 dell’AMV (Firenze-Borgo, via Vaglia), che procede quasi del tutto parallela alla linea ferroviaria suddetta, tranne nell’ultimo tratto in cui continua a scendere dalla Bolognese fino a Firenze. Si tratta quindi sì di un’alternativa al trasporto ferroviario, ma di un’alternativa che ricalca quasi perfettamente lo stesso percorso del servizio di Trenitalia. Eppure la linea 307 è il servizio quantitativamente più imponente del TPL su gomma relativo all’area qui considerata, con una cifra che si aggira sulle 50 corse giornaliere rispettive per l’andata e il ritorno, e con una frequenza di corse vicina ai 10-15 minuti nelle ore di punta.

Un’alternativa invece effettiva alla linea ferroviaria è costituita da un’altra linea bus di AMV, e cioè la 319 (Firenze-Borgo, via Polcanto), che a partire da Borgo San Lorenzo imbocca direttamente la Faentina attraversando l’area sud del territorio comunale borghigiano, valicando il passo Le Croci e scendendo direttamente in Firenze. Tuttavia tale tratta vede un numero di corse giornaliero intorno alla decina, con una frequenza di circa un’ora. Le ragioni di questa forte disparità si legano da un lato al maggiore numero di utenze della linea 307, che infatti interessa le zone più popolose dell’area Borgo-S.Piero-Vaglia e i relativi capolouoghi, dall’altro alla preferenza dei borghigiani pendolari per Firenze per la linea della Bolognese rispetto alla Faentina, nonostante i tempi di percorrenza siano i medesimi.

Tuttavia la sproporzione sembra veramente troppo elevata a chi della linea 319 si avvale quotidianamente. Lo sanno bene i membri del ‘Comitato dei pendolari della Faentina’ (su gomma), che raccoglie gli abitanti delle varie frazioni a sud di Borgo (Faltona, Polcanto, Mulinaccio, Olmo) e che ha già iniziato un acceso dialogo con gli enti locali e la Scarl AMV. Se infatti tecnicamente le ragioni dei vantaggi in termini quantitativi propri della direttrice Bolognese possono essere comprensibili, al momento in cui si cerca di incrociare tale esigenza con l’altrettanto legittima istanza politica sorge effettivamente il problema dell’opportunità di una scelta così radicalmente sproporzionata. E se a tale squilibrio contribuiscono ragioni non proprio trasparenti o razionali, come la inspiegabile preferenza borghigiana per la Bolognese, la sovrapposizione delle linee bus (da ricordare che anche ATAF copre un tratto della linea 307) e ferroviaria, l’incrocio di interessi tra Trenitalia e SITA. Appare singolare infatti, e non giova alla concorrenza nel settore del trasporto pubblico, che la capofila di AMV (col 66% delle quote societarie) sia il gruppo FS, tramite SITA, controllata al 100%. Una situazione ‘rompicapo’ su cui si sono abbattute le conseguenze dei tagli al TPL.

I collegamenti con le piccole frazioni meritano un discorso a parte. In generale il TPL del Mugello su parametri quantitativi è uno dei migliori della provincia (soprattutto se rapportato ad altre zone analoghe come il Chianti fiorentino), e ciò è confermato dal fatto che in generale tutte le medie-piccole frazioni sono in qualche modo collegate con i grandi centri. Situazione critica, sembra, soprattutto in comuni estesi come Borgo San Lorenzo.

Il caso più emblematico da questo punto di vista è quello di Casaglia, ultima frazione di Borgo San Lorenzo sul lato nord della Faentina, al confine col comune di Marradi. Il collegamento con Borgo San Lorenzo e addirittura Firenze era garantito dalla linea bus proveniente da Palazzuolo, che attraversava Casaglia per andare poi verso Borgo San Lorenzo via Razzuolo. Questa linea ora non esiste più, dopo che già in passato era stata ridotta a causa del basso numero di utenze. Non ci sono più quindi collegamenti diretti, ma solo trasporti con obbligo di cambio, e anche questi con gli ultimi tagli avevano rischiato di essere eliminati.

Dal primo marzo sono disponibili di martedì e giovedì corse dirette Casaglia-Borgo San Lorenzo con andata alle 9 del mattino, mentre per il ritorno è possibile richiedere il prolungamento della linea Borgo-Razzuolo in partenza alle 11. È stato poi attivato il servizio navetta con la stazione ferroviaria di Crespino, in partenza alle 6,45 da Casaglia e utile per la coincidenza con il treno per Borgo delle 6,55. In più il servizio navetta scolastico che permette agli studenti di raggiungere le scuole di Marradi, grazie a coincidenze utili per i treni diretti a nord.

Situazione analoga alla precedente ma forse meno grave è quella della linea che da Borgo San Lorenzo raggiunge Luco e Grezzano. Su tale linea sono state completamente cancellate le corse previste nei giorni festivi. Ciò significa che di domenica o nei giorni infrasettimanali in cui cadono festività non esiste un servizio di TPL per gli abitanti, costretti dunque a dover passare le festività in casa propria, solo per il fatto di non disporre di un mezzo. Anche in questo caso il comune di Borgo San Lorenzo sta mettendo in atto ogni sforzo per il ripristino di almeno due corse, che garantiscano così almeno un’andata e un ritorno, anche se finora i riscontri dalla provincia sono stati nulli.

 

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