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Dieci domande a... Monica Faenzi

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Dieci domanda a…. Monica Faenzi. Candidata a presidente della Regione Toscana per il centro destra; che nella giornata di lunedì 8 marzo ha visitato il Mugello.

1) Quali le sue proposte per il Mugello?

Prima di tutto oggi noi siamo venuti a prendere coscienza della realtà del Mugello. Io credo che questa terra debba essere rilanciata sotto il profilo turistico. Abbiamo visitato anche numerose strutture e trovato risposte ed accoglienza. Ci dovrà essere il massimo impegno per l’occupazione, anche all’interno di questo settore; al fine di rilanciare l’economia. Ci sono immobili inutilizzati e in qualche modo abbandonati che posso rappresentare grandi potenzialità per l’economia

 2) Avete visitato anche l’ex ospedale di Luco di Mugello?

Sì, e mi riferivo proprio a quello. Una struttura bellissima, che va sicuramente utilizzata perché lasciarla in stato di abbandono è un danno per l’economia locale. Spero quindi che, anche mantenendo la destinazione pubblica, ma coinvolgendo soggetti privati (ad esempio con dei project financing) si possa arrivare a recuperarla. D’altra parte si deve prendere atto che la regione ha speso oltre 2 milioni di euro per l’acquisto e non possono andare persi.

 3) Pensa ad un suo utilizzo in chiave turistica?

 Questo è da verificare. Io ho incontrato anche il sindaco di Borgo San Lorenzo. Posso dire che nell’attesa di diventare presidente della Regione devo dare il mio contributo. Ma soprattutto prendere un impegno preciso; che è quello del rilancio del Mugello.

 4) Viene in Mugello e non possiamo non chiederle un parere sulla polemica che c’è stata pochi giorni fa a Vicchio. Quella sulla presenza dei simboli religiosi nelle scuole. Che ne pensa?

 Devo dire che io non ho il dono della fede. Ma che sono cresciuta in una cultura impregnata di valori cristiani. Ritengo che la nostra società sia improntata a tali valori. E che togliere oggi il Crocifisso significhi negare le nostre tradizioni e rappresenti un affronto alla Chiesa. Perché fare questo non lo capisco. Si nega una tolleranza nei confronti del crocifisso quando poi si tollerano cose molto gravi, come l’immigrazione clandestina.

 5) Mugello, terra di turismo ma non solo. Nella zona abbiamo anche un’importante presenza della meccanica. Che risente però della crisi; quali politiche possono essere adottate?

 La crisi globale ha aggravato le condizioni di un settore che, lo voglio ricordare, soffriva già da tempo. Io credo che la politica regionale non abbia accompagnato le aziende in questo momento difficile e che l’economia locale abbia bisogno di scelte strategiche da parte della Regione Toscana; che deve dare il proprio impulso attraverso, ad esempio, contributi all’aggregazione di aziende per l’innovazione e la trasformazione. Il lavoro deve essere poi sempre più specializzato; e la formazione non deve basarsi sull’offerta; ma sulla domanda. Perché sia utile a fare quel salto di qualità indispensabile per poter sopravvivere di fronte alla concorrenza estera e internazionale.

 6) Come giudica quanto fatto finora per il Mugello? (le seguenti domande sono tratte dalla conferenza stampa tenuta da Monica Faenzi a Barberino, lunedì 8 marzo 2010).

 Mi stupisco che non si sia fatto di più; ad esempio per il turismo. Come chiedevano i dati economici del rapporto Irpet del 2004. Invece abbiamo un mancanza di velocità. Gli anni passano e le decisioni non si prendono; come nel caso dell’ex ospedale di Luco.

 7) E la sanità?

 La sanità di Enrico Rossi (candidato alle regionali per il Pd e assessore uscente alla Sanità ndr) è lungi dall’essere perfetta. Le Società della Salute hanno fallito, gli Estav sono sostanzialmente un duplicato e nei nostri ospedali ci sono pochi dottori e infermieri e molti amministrativi.

 8) Sull’urbanistica, argomento scottante proprio qui a Barberino, cosa pensa del codice etico proposto da Rossi?

 Siamo garantisti per natura. Ma in disaccordo sul codice etico. Un politico deve comportarsi correttamente. Senza bisogno di un codice di regole che gli dica cosa e come fare.

 9) E la legislazione in materia?

 La legge 5 regionale toscana è troppo complicata. Per metterla in pratica i politici possono diventare ‘facilitatori’: dare e ottenere favori. Un meccanismo che evidentemente, non va bene.

 10) Cosa propone allora?

 Di applicare i principi della perequazione e della compensazione. In base a questi chi riceve della cubature da realizzare deve poi realizzare strutture per la comunità; ad esempio appartamenti per le giovani coppie. E così non c’è bisogno di fare o ricevere favori.

Nelle foto: il pulman elettorale di Monica Faenzi a Borgo San Lorenzo (in alto) e Monica Faenzi e Nicola Nascosti, coordinatore provinciale del pdl (qui sotto).

 

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