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Dieci domande a... il sindaco di Borgo San Lorenzo

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Quarantun anni; nato a Firenze, sposato e residente a Vicchio. Questo l'identikit di Giovanni Bettarini; sindaco di Borgo San Lorenzo dal 2004. E ora nuovo protagonista della rubrica Dieci domande a... 1) Quali sono gli elementi di cambiamento che contraddistinguono il tuo nuovo mandato? Beh, il secondo è il mandato della consapevolezza. E di una maggiore confidenza con la macchina amministrativa. Questa volta ho scelto di passare da sette a sei assessori; tenendo la delega dell’urbanistica. Una scelta che si sente nell’impegno di lavoro; anche per l’inizio travagliato con il cambio del dirigente dell’ufficio. Abbiamo fatto il Piano Strutturale. Ora però ci vuole un cambio di marcia per il Regolamento Urbanistico. Dal 2004 ad oggi, però, c’è stato un drammatico taglio delle risorse. Basta pensare che abbiamo iniziato questo mandato senza nessuna leva fiscale autonoma. Abbiamo l’Ici sulle seconde case e alcune tariffe: quelle dei servizi rimasti interni; che però non sono molti. 2) Questo è l’inquadramento del tuo attuale mandato. Ma cosa non ti ha soddisfatto del precedente? E’ difficile da dire. Certo avrei voluto chiudere prima il Piano Strutturale. E risolvere la vicenda dell’ex ospedale di Luco. Più in generale posso dire che vorrei accorciare i tempi tra decisione ed esecuzione nella pubblica amministrazione. Perché la risposta che arriva troppo tardi non è una risposta. 3) Parliamo di urbanistica…. Vorrei approfittare per chiarire alcune cose. La vicenda ‘Albisani’ è stata dura e difficile. Rivendico però di averla affrontata con decisione e chiarezza. Per quanto riguarda invece le previsioni sul futuro del nostro paese prima di tutto bisogna chiarire un aspetto. E cioè che a Borgo c’è un alto livello di polemica; che a volte distorce la realtà. Il nostro Piano Strutturale ha reso non edificabili oltre 37mila metri quadri di terreno. Certo, la gran parte di questi devono la classificazione a ragioni ‘idrauliche’. Ma abbiamo agito anche per motivi paesaggistici. Possiamo dire quindi che non ci saranno grandi aree di espansione. E che cercheremo di privilegiare la qualità alla quantità. 4) E lo sviluppo delle frazioni? Anche le frazioni rispondono a questa logica; e fanno parte integrante del nostro tessuto. In alcune, come Luco e Ronta, sarà possibile ampliare gli insediamenti; ma senza stravolgere l’assetto dei paesi. 5) Il destino dei servizi nelle frazioni? Penso, solo per fare un esempio, alla questione delle scuole Il Comune, in questi anni, ha investito proprio sui servizi nelle frazioni. Ma quali saranno gli investimenti dello Stato in questo campo? Per fare un altro esempio: il ritiro degli allievi della Fiorentina (l’anno scorso a Ronta ndr) rientra proprio in questo tipo di promozione. Questo tipo di turismo può essere una risposta e un modo per sostituire la vecchia villeggiatura. 6) Parliamo di sviluppo economico e di crisi Iniziamo dal commercio. Prima di tutto possiamo dire che il centro commerciale naturale di Borgo San Lorenzo regge. Ci abbiamo investito più di tre milioni di euro comprendendo la nuova pavimentazione del centro e l’intervento su Corso Matteotti. In questo il Comune può fare molto: nelle infrastrutture e nel venire incontro alle associazioni. Poi cerchiamo di ‘tenere a bada’ la grande distribuzione; e posso garantire che Borgo sarebbe molto appetibile. Per quanto riguarda artigianato e industria bisogna riconoscere che c’è stata una grande crisi. Però chi ha investito in tecnologia e innovazione, nonostante la crisi, è ora pronto ad agganciare la ripresa. E abbiamo anche sul nostro territorio esempi di questo tipo. 7) Turismo e musei? Qui c’è il problema degli investimenti. La dimostrazione è che, in occasione di grandi mostre, il nostro territorio e i nostri musei sono in grado di decuplicare il numero dei visitatori. Si tratta di una rete certamente da mantenere e da incentivare. Per il momento possiamo sottolineare il buon lavoro svolto dai nuovi gestori di Villa Pecori Giraldi. Certo, serve una buona qualificazione degli operatori. 8) Quali saranno le prossime dinamiche nel sociale? Questa sarà le vera emergenza dei prossimi anni. Ad esempio per il problema della casa. Voglio quindi citare i 20 alloggi in affitto calmierato cui abbiamo dato vita in Viale Kennedy e gli altri 20 che sorgeranno ai Macelli. Ma non basta. Al momento sono 950 le persone seguite dai servizi sociali; e intanto il fondo affitti è stato decimato. In queste condizioni possiamo ‘reggere’ per il 2010 ma non di più. Per fortuna che, per il sociale, sta diventando operativa la Società della Salute. Sulla quale conto particolarmente. 9) Parliamo di immigrazione. Ma non solo… ha fatto molto discutere la tua ordinanza contro l’accattonaggio molesto L’immigrazione, per prima cosa, deve essere considerata una risorsa per tutti. Come uomo di sinistra mi deve però essere chiaro che la solidarietà ve insieme al rispetto delle regole. I cittadini, infatti, non tollerano che qualcuno pretenda e basta. Per questo ho fatto l’ordinanza sulla mendicità molesta che certo non riguarda solo gli immigrati. Che ha avuto però una risposta ideologica da parte di chi divide il mondo in buoni e cattivi. Non posso accettare, però, che si faccia il professionista dell’elemosina davanti ad un ospedale. Io, vorrei che fosse chiaro, non ho vietato l’accattonaggio. 10) Per finire una domanda che facciamo a tutti i sindaci: come giudica la situazione politica locale? Posso dire che il Pd funziona bene. E mi dispiace che si sia dimesso il segretario Silvia Notaro. E’ stato fatto un buon lavoro; che risente però della difficile situazione nazionale. Per il resto non mi piace dare pagelle agli altri partiti. Posso solo dire che ‘Rifondazione’ ha ottenuto un buon risultato alle amministrative ma che, al momento, appare un po’ ‘a traino’ di ‘Libero Mugello’. ‘Per Borgo’ sta facendo un buon lavoro anche se non è presente come forse vorrebbe e ‘Libero Mugello’, invece, alimenta una polemica senza fine. Infine il centro destra. Anche loro hanno ottenuto un buon risultato; ma forse anche loro non risultano molto presenti.

 

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