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Successo per lo spettacolo di Patroni Griffi al Giotto di Borgo San Lorenzo

Grande Marisa Laurito, Donna Violante in “Persone naturali e strafottenti”

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Lo spettacolo Lo spettacolo © Massimiliano Miniati
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Marisa Laurito ha accettato l’onore e l’onere di dare voce e corpo al ruolo che fu di Pupella Maggio, segnando il suo ritorno alla grande drammaturgia d’autore e inaugurando una nuova stagione della sua lunga carriera con questo spettacolo andato in scena in un teatro Giotto di Borgo san Lorenzo, inutile dirlo, completamente esaurito.

La star di “Quelli della notte”, “Buonasera Raffaella” “Fantastico” e “Domenica In” nel ruolo di Donna Violante affittacamere ad ore per Mariacallàs il travestito che la notte dell’ultimo dell’anno si presenta accompagnato da due uomini pretendendo l’esercizio lavorativo in casa della donna nonostante la festività.

Da quel momento iniziano battibecchi e colpi di scena a non finire , su un testo “Forte” che Patroni Griffi scrisse nel 1973 riprendendo il personaggio principale del suo romanzo “Scende giù per Toledo” e richiamando la polizia in teatro e la successiva sospensione delle repliche come ci ha raccontato Marisa Laurito nell’intervista realizzata dopo lo spettacolo.

Giancarlo Nicoletti, (anche regista dello spettacolo) presta la sua irruenza al travestito Mariacallàs mentre Giovanni Anzaldo interpreta quel Fred che fu creato da un esordiente Gabriele Lavia. Completa il cast il poliedrico Livio Beshir (che avevamo già visto in “Un posto al sole” “Natale su Marte” fino al recentissimo “House of Gucci” ed in numerose fiction e lavori cinematografici).

Nonostante il testo sia almeno discutibile, lo spettacolo è sostenuto egregiamente da 4 interpretazioni straordinarie a cominciare da quella di MariaCallàs (lo pronunciano in napoletano, e colpisce che una delle travestite amiche si faccia chiamare Ottavia Piccolo) vero e proprio show pirotecnico in scena sulla quale riversa un fiume in piena di parole sovrastando spesso tutti gli altri.

Persone naturali e strafottenti, non è certo uno spettacolo facile (sui programmi degli altri teatri è vietato ai minori di 14 anni), una performance dove il turpiloquio la fa da padrone, dove anche la schiettezza di alcuni discorsi fa arrossire qualcuno e dove l’immagine non lascia molto spazio all’immaginazione.

Le quattro solitudini, le quattro recite personali nelle quali ognuno cerca di sentirsi migliore (grande il racconto della love story del travestito con l’armatore napoletano che non si è reso conto che è un uomo), quella di Donna Violante che da giovane era stata cameriera in un bordello raccontata da una straordinaria Marisa Laurito, quella di Fred che scende da Roma per incontrare a Napoli e quella di Byron che ad inizio serata voleva concludere con due donne (quando si dice cambiare idea in fretta!) le quattro solitudini di quattro grandi attori che nei ruoli di Persone naturali e strafottenti  si sono guadagnati un ‘esplosione di applausi….nonostante tutto.

 

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