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“Ho sposato mia madre” l’ Alzheimer visto col cuore nel film di Domenico Costanzo

Presentato al Grotta di Sesto Fiorentino l’ultimo film di Domenico Costanzo

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La locandina La locandina © N.c.
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Oltre ai protagonisti , anche il pubblico delle grandi occasioni al cinema Grotta di Sesto Fiorentino per l’anteprima di  “Ho sposato mia madre” di Domenico Costanzo. Con Nicola Pecci, Rosanna Susini, Monica Bauco e Benedetta Rossi, con la partecipazione di Sergio Forconi. Un film di sentimenti reali, nato per arrivare al cuore delle persone; un grido di aiuto e speranza per i malati di Alzheimer e per i loro cari che vendono i propri affetti allontanarsi: presenti ma senza più un passato e un futuro.

La pellicola che ha già vinto  un notevolissimo numero di premi internazionali tra i quali: Award Winner al Fine Continentes Film Festival in Venezuela, Award Winner all’Uk Film Festival di Londra, volando in Asia Award Winner al Jharkhand International Film Festival e award Winner come Miglior Film Internazionale al Long Island International Film Expo 2020 di New York  è stata presentata in anteprima all’arena estiva del multisala Grotta di sesto fiorentino accompagnata dal regista e moltissimi dei protagonisti di una storia che in alcuni momenti ti strappa il cuore dal petto.

Il film è bello, potrei cercare 27 sinonimi ma il risultato non cambierebbe “E’ bello” nonostante sia una produzione a basso costo realizzata con gli amici attori che “Come ha spiegato Costanzo” si sono innamorati dell’idea ed hanno lavorato quasi solo per un rimborso spese”.

E se si sono innamorati della storia gli attori, sono riusciti a far innamorare anche tutti quelli che avevano riempito l’arena trascinandoci in un mondo difficile da gestire, con gli ospiti di una RSA che oltre a prestarsi per le riprese del film ha regalato agli spettatori dei personaggi straordinari mischiati agli attori tra i quali spicca un Sergio Forconi (il babbo di Pieraccioni ne “Il ciclone”) credibilissimo nel ruolo del generale che sogna strategie e battaglie  anche solo a colpi di riso.

Un cammeo commovente quello di Aurora Giunta ex Nuovo Bargello e protagonista della rinascita del teatro vernacolare che, nel ruolo della compagna di stanza della protagonista ha commosso tutti.

La protagonista Rosanna Susini (anche lei vista oltre che a teatro in molti dei film di Pieraccioni) è straordinariamente “Vera” e neppure per un attimo, in tutta la pellicola si ha la sensazione che sia un’attrice che sta recitando una parte.

Bravi tutti Nicola Pecci per primo nel ruolo del figlio che sacrifica il rapporto con la moglie e le figlie per mantenere vivo nella madre il ricordo del suo grande amore.

La commozione aleggia su tutta la storia nonostante Costanzo abbia cercato, riuscendoci anche, di alleggerire la situazione con momenti un po’ più leggeri e quasi divertenti.

Eccezionale Monica Bauco nell’ingrata parte della nuora tutta estetista e lezioni di tango che proprio non ne vuol sapere di avere la suocera malata in casa, che ha regalato agli spettatori una prova d’attrice straordinaria.

Grande il tenore Stefano Fini (accreditato erroneamente nei titoli come Sergio Fini) in un’interpretazione di “Mamma” veramente da brividi.

Ribadisco, il film è bello e meriterebbe un circuito di serie “A” per ottenere anche in Italia i riconoscimenti (tutti meritati) avuti all’estero, peccato solo che in questo periodo storico l’attività delle sale cinematografiche sia stata praticamente annullata, quindi se proprio non riuscite ad andare al cinema, ricordatevi il titolo e quando uscirà in dvd non perdete l’occasione di vedere questo piccolo capolavoro che, con pochi soldi ma la collaborazione di amici ed operatori sanitari riuscirà a farvi vedere la malattia con uno sguardo diverso e con tutta l’emozione possibile.

 

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