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La pandemia del Covid-19 è stata definita una guerra contro un nemico invisibile, con tanto di eroi e purtroppo molti, forse troppi, caduti.
Tra le tante figure che sono state al "fronte" (tanto per rimanere in tema), dobbiamo annoverare i biotecnologi. Professionisti che trovi principalmente nei laboratori, con il loro camice bianco curvi sui microscopi armati di pipette ad analizzare organismi, cellule, virus e quant'altro.
Ma il biotecnologo non sta solo in laboratorio, una consistente parte ha iniziato a interessarsi d'innovazione, trasformando il sapere in un saper fare, attirando l'attenzione delle imprese bisognose di ricercatori, ma ancor di più persone con competenze capaci di trasformare la ricerca in innovazione.
Ebbene, quattro giovani universitari fiorentini (di cui uno mugellano), si sono chiesti quanto sia conosciuta la professione del Biotecnologo e soprattutto che percezione la popolazione abbia di tale professionista. Il loro principale intento sarebbe quello di comprendere il pensiero della comunità Italiana circa un ruolo che, soprattutto in questo critico periodo che il nostro Paese sta affrontando, risulta essere molto dibattuto. Per questo motivo, hanno preparato un questionario con l'obiettivo di raggiungere un sufficiente numero d'intervistati affinché possa essere possibile rendere significativo il risultato della ricerca che, successivamente, sarà analizzato e interpretato.
Per tale motivo Giulio Magherini, Ilaria Fanelli, Giulia Gatti e Gabriel Innocenti si sono rivolti a OKMugello per proporre ai nostri lettori il seguente questionario per raccogliere dati utili allo svolgimento della ricerca. Il questionario è anonimo e servirà solo ed esclusivamente ai fini di ricerca universitaria.
