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Per scoprire il senso del 25 Aprile visitate Il Cippo Aglietti nelle vicinanze della Via degli Dei

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Cippo Aglietti Cippo Aglietti © Paolo Menchetti
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Oggi 25 Aprile è la Festa della Liberazione, e tra le tante celebrazioni e iniziative vogliamo segnalare una bella riflessione di Paolo Menchetti riguardo a Guglielmo Aglietti, ucciso da una pattuglia tedesca sul finire della seconda guerra mondiale. A Guglielmo Aglietti fu eretto un cippo proprio nel punto in cui fu ucciso questo giovane ventiseienne, anch'esso simbolo del sacrificio per la nostra libertà

Dalla Via degli Déi, in prossimità del Convento di Montesenario, in un tratto ombroso di alti pini, si trova un piccolo cartello scurito dalle intemperie, dove c'è scritto: "Cippo Aglietti". Mentre percorrevo la Via, alcuni anni fa, fui incuriosito da questo cartello avaro di spiegazioni, ma per questo più misterioso e affascinante, che indica un sentiero appena accennato che scende dal crinale più alto. La sua traccia lieve ben presto scomparve, sepolta da un alto tappeto di foglie fruscianti. Nervosi faggi e verdi pini si abbracciavano e dividevano sotto le folate di un vento caldo e forte, un rumore strappato e discontinuo mi accompagnava nella discesa. Il bosco si faceva via via più cupo e intricato. Ed è proprio nel punto più scuro, circondato da una trama di sottili faggi, liane, rami spezzati e caduti in una casualità primigenia, che intravidi a fatica il cippo di pietra ricoperto di muschio morbido e verde.

La sua storia è questa: sul finire della Seconda Guerra Mondiale, alcuni giovani avevano costruito in quel bosco una piccola capanna di legno, dove vivevano alla macchia per sfuggire ai rastrellamenti tedeschi e alle deportazioni. La sera del 29 Agosto del 1944 una pattuglia tedesca li scovò, e Guglielmo Aglietti fu ucciso da una scarica di mitragliatrice. Aveva 26 anni.

Il cippo fu edificato, come riporta l'Istituto Storico della Resistenza in Toscana, nel preciso punto dove il ragazzo morì, e sulla pietra sono incise queste parole: “In questo punto nella sera del 29.8.1944 fu barbaramente ucciso dai tedeschi GUGLIELMO AGLIETTI di anni 26".

Oggi è il 25 Aprile, da alcuni anni questo giorno è investito da polemiche che si fanno sempre più accese, e che credo diverranno nei prossimi anni sempre più forti e capziose, perché è facile intravedere in esse il tentativo di delegittimare la Resistenza, di allontanarne il ricordo ed il significato dal cuore e dalla mente degli italiani, complice il tempo che ci separa da quegli avvenimenti. Ecco, proprio in questo giorno io voglio ricordare quel giovane ventiseienne che voleva soltanto vivere, e che è stato invece condannato all'oblio, sepolto in un bosco scuro, sotto un cippo di pietra, lontano dalle commemorazioni ufficiali. Dimenticato da tutti coloro che si azzuffano, litigano, urlano, si agitano per un inquadratura più lunga in tv.

Qui, nel fondo del bosco, nella serenità limpida della natura, si trova il significato del 25 Aprile: la voglia di vivere la propria vita senza costrizioni. Il bisogno di sentirsi liberi.

Paolo Menchetti

 

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