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Collettivo di Fabbrica GKN e il gruppo Insorgiamo manifesteranno a Firenze il 26 marzo

La manifestazione, a otto mesi dal licenziamento dei dipendenti della fabbrica, per dire basta a un mondo ingiusto.

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Manifestazione GKN Manifestazione GKN © Info Aut
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Un evento che prevede migliaia di partecipanti e che unifica più lotte: quella contro il cambiamento climatico e lo sfruttamento sul lavoro, quella operaia e studentesca, quella per il diritto alla salute e in difesa dei migranti. "Insorgiamo Tour" in piazza soprattutto per protestare contro il lavoro precario, logorante, con tante ore e in ambienti poco sicuri.

La manifestazione partirà da Piazza Vittorio Veneto alle ore 14.30 e terminerà alle 18.00 al Parco delle Cascine. 

Ricordiamo che GKN di Campi Bisenzio, è un'azienda produttrice di componenti del settore automobilistico e aerospaziale - fino a pochi mesi fa sconosciuta ai più - è diventata oggetto di cronaca dal 9 luglio di quest'anno, quando i suoi quattrocentoventi dipendenti vennero licenziati in tronco con una mail. Il motivo? Il costo del lavoro. Applicare tagli al lavoro per aumentare il valore di un titolo finanziario e trasferire la produzione in un paese economicamente più debole è una mossa efficace ma al contempo spregiudicata. 

La vicenda divenne da subito esplosiva. Furibondi, i lavoratori si mobilitarono per esprimere la loro indignazione ed evitare che venissero applicati i lucchetti ai cancelli: occupazioni della struttura, proteste, richieste di garanzie al governo. L'indignazione ha spinto molti volti noti del mondo politico e intellettuale a esprimersi contro le delocalizzazioni, invitando i governi a prendere misure draconiane. L'azienda, che non si aspettava una risposta così energica, decise di fare un passo indietro. Un accordo sindacale salvaguarderà il mantenimento del posto di lavoro per tutti.

Tuttavia i lavoratori, che si trovano ancora in cassa integrazione, continueranno a manifestare fino a quando l'accordo non verrà applicato. La scelta di continuare a scendere in piazza deriva anche da un gesto di solidarietà nei confronti di tutti gli sfruttati, e per dire basta a un sistema ingiusto fondato sulle disuguaglianze reddituali e che nega diritti alle minoranze, non prende seriamente la questione del cambiamento climatico e oppime interi popoli predandoli delle loro risorse.

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