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Dicomano, il servizio mensa e quelle innovazioni che non a tutti piacciono

L'interrogazione di 'Dicomano che verrà'

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Mensa scolastica Mensa scolastica © Fotocronache Germogli
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Con un’interrogazione presentata in questi giorni, il gruppo DicomanoCheVerrà (Barlotti, Ticci, Lanzini) chiede di fare luce sul servizio mensa scolastica. “Quello del pasto è un momento educativo a tutti gli effetti per il bambino” commenta DicomanoCheVerrà “che se adeguatamente gestito e organizzato contribuisce al suo sviluppo armonico e promuove un approccio consapevole nei confronti del cibo e della salute piu’ in generale. Per questo è fondamentale che il pasto sia un pasto di qualità”. Ecco come il gruppo presenta l'interrogazione:

Nell’interrogazione si segnala infatti che a seguito dell’introduzione del servizio mensa self service la distribuzione dei pasti avviene in tempi diversi, con il risultato che ai bambini interessati dagli ultimi turni non di rado sono servite pietanze non ben calde e senza la garanzia di poter sempre avere porzioni aggiuntive.

Inoltre nell’interrogazione si segnala anche che se la distribuzione dei pasti in tempi diversi da una parte facilita la gestione del servizio self service dall’altra non garantisce un momento educativo e di socializzazione uguale per tutti i bambini.

“Per questi motivi è opportuno, considerata la strategicità del servizio che non sempre purtroppo riesce a vedere tutti i soggetti interessati d’accordo” commenta Barlotti “capire come avviene l’attività di monitoraggio, se è possibile migliorare qualcosa e come anche siano prese in carico e gestite eventuali segnalazioni della commissione mensa”. “Non ultimo” continua la capogruppo “occorrerebbe cercare nei mesi invernali di rendere meno freddo il tunnel che i bambini percorrono per andare a mensa, che rischia di essere un’ulteriore criticità”

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