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Referendum Costituzionale. Stasera De Siervo e Puccini a Pontassieve

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Referendum Costituzionale. Stasera De Siervo e Puccini a Pontassieve Referendum Costituzionale. Stasera De Siervo e Puccini a Pontassieve © n.c.
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'Perché SI, perché NO', é questo il titolo dell’incontro/confronto organizzato da Radio Sieve che si terrà questa sera (mercoledì 15 giugno) alle 18 a Pontassieve presso la sala convegni dell’Hotel Moderno (via Londra, 5). Si parlerà del tanto discusso Referendum Costituzionale previsto per il prossimo mese di ottobre. Il dibattito avverrà tra due importanti studiosi ed esperti della Costituzione Italiana: Ugo de Siervo, ex Presidente della Corte Costituzionale, sostenitore del “NO”, e Giusto Puccini, ordinario di Istituzioni di Diritto Pubblico presso il Dipartimento di Scienze Giuridiche dell’Università di Firenze e Presidente della Scuola di Scienze Politiche, sostenitore del “SI”. I due risponderanno alle domande dei giornalisti Alberto Andreotti de La Nazione e Davide Vecchi de Il Fatto Quotidiano. “Un SI o un NO potrebbero non aver contato mai così tanto”: questo é lo slogan con cui Radio Sieve, intende sensibilizzare la comunità ed invitarla all’ascolto delle opinioni degli esperti, con lo scopo di fornire il maggior numero di strumenti utili per arrivare ad una decisione cosciente e ponderata in questo importante momento storico. L’ingresso è libero fino ad esaurimento posti. Ma cerchiamo di comprendere meglio in cosa consiste questo referendum: A ottobre gli italiani saranno chiamati a votare un referendum costituzionale per approvare o respingere la riforma della costituzione che porta il nome dell’attuale ministra Maria Elena Boschi, che ne è stata la promotrice insieme al governo Renzi. Ecco i punti focali del ddl Boschi: La riforma si propone di superare il bicameralismo perfetto che caratterizza l’assetto istituzionale italiano. La camera dei deputati diventerá l’unico organo eletto dai cittadini a suffragio universale diretto e l’unica assemblea che dovrà approvare le leggi ordinarie e di bilancio e ad accordare la fiducia al governo. Il senato continuerà a chiamarsi Senato della Repubblica, ma sarà composto da 95 membri eletti dai Consigli Regionali (21 sindaci e 74 consiglieri-senatori), più 5 nominati dal Capo dello Stato che resteranno in carica per 7 anni. Avrà competenza legislativa piena solo su riforme e leggi costituzionali. All’elezione del presidente della repubblica non parteciperanno più i delegati regionali, ma solo le camere in seduta comune. Sarà necessaria la maggioranza dei due terzi fino al quarto scrutinio, poi basteranno i tre quinti. Solo al nono scrutinio basterà la maggioranza assoluta. Verrà soppresso il Consiglio nazionale per l'economia e il lavoro (cnel) Con la riforma una ventina di materie torneranno alla competenza esclusiva dello stato. Tra queste: l’ambiente, la gestione di porti e aeroporti, trasporti e navigazione, produzione e distribuzione dell’energia, politiche per l’occupazione, sicurezza sul lavoro, ordinamento delle professioni. Il quorum che rende valido il risultato di un referendum abrogativo resterá sempre del 50 per cento, ma se i cittadini che proporranno la consultazione saranno 800mila, invece che 500mila, il quorum sarà ridotto: basterà che vadano a votare il 50 per cento dei votanti all’ultima tornata elettorale, non il 50 per cento degli aventi diritto. Per proporre una legge d’iniziativa popolare non saranno più sufficienti 50mila firme, ma ne serviranno 150mila. La riforma è stata approvata in doppia lettura da camera e senato e ora dovrà passare al vaglio dei cittadini.

 

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