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Ticci e Atria: 'No alla multiservizi'. Ecco la loro riflessione

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Acqua, gas. rifiuti Acqua, gas. rifiuti © N.c.
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Ticci e Atria “NO alla Multiservizi: motivazione, riflessioni, proposte” 

Fin da subito siamo stati contrari agli annunciati multiservizi, in cui magari confluiranno poi Publiacqua, Alia e Consiag. Ne spieghiamo i motivi e lanciamo delle proposte. 

Le vere motivazioni per cui a nostro avviso si crea questo nuovo mostro sono due: una citata in Delibera a pag. 8 da cui si evince che l’orientamento è quello di una NewCo Multiutility che gestisca tutte queste cose e servizi. La seconda è invece la creazione di altre inutili e costose scatole cinesi frutto di necessità politiche o partitiche pagate poi del cittadino. 

Siamo stati sollecitati dagli interventi di alcuni amministratori locali che a regola, anche su questo, hanno cambiato idea rispetto al passato (vedi D.C.C. n.101/2010). Siamo rimasti molto sorpresi anche dal fatto che si è sentito parlare spesso di ripubblicizzazione del servizio ma poi viene portata sul tavolo di consiglio una proposta dove si parla di creare una Spa, una società per azioni, e quindi afferente al diritto privato che persegue l’utile, il profitto. 

Niente di male ci mancherebbe, ma non nel caso dell’acqua…e questa è una precisa posizione politica. Quando si mette il privato o le spa a gestire l’acqua o controllare un servizio si ammette che quel servizio sia orientato al profitto dei privati e dei suoi soci privati. 

Publiacqua, come pure tutto il sistema dei servizi integrati, compreso i rifiuti, è un esempio del completo fallimento dal punto di vista dell’interesse pubblico. 

Perché fare utili su una risorsa pubblica e con investimenti pubblici e attraverso la tariffa pagata dai cittadini? 

Non a caso in Publiacqua nel socio privato (Acque Blu Fiorentine vedi Acea Roma) ci sono anche dei fondi comuni di investimento. E questi secondo voi concedono che i loro profitti vengano reinvestiti sul nostro territorio? No di certo… tornano all’azionista. Si chiama logica del profitto. Ed è questa la logica che ha fallito. Non ci ascoltano oggi, non ci ascolteranno neanche dopo, ma anzi ci sarà un ulteriore filtro in cui la voce del Comune di Borgo San Lorenzo se prima (o così era stato detto forse ai cittadini) era contraria e lo poteva esprimere nell’assemblea dei soci di Publiacqua adesso i soci privati nemmeno la sentiranno più questa voce. Ci sarà sempre unanimità perché chi andrà a rappresentare la Holding al 60% avrà una posizione unanime che sarà quella ovviamente dei comuni maggiori interessati vista la loro rilevante quota in capo alla ridistribuzione degli utili per risanare magari i propri bilanci. 

Questo è quello che a nostro avviso avverrà, in barba ai cittadini. Non si fa mai riferimento alla ripubblicizzazione dell’acqua e del servizio idrico nella Delibera ne tantomeno nello Statuto della Holding: neanche un rigo. E questo invece era stato l’impegno 3 anni fa quando fu rinnovata la concessione in cui ci si impegnava a ripubblicizzare progressivamente. Tutto questo da una ben nota parte politica che ormai, sia a livello locale e nazionale siamo abituati a veder procedere sempre in modo difforme dalla volontà popolare, anzi contro la volontà popolare. Una parte politica che ormai da anni pensa di essere maggioranza (nel palazzo) ma che è sempre più minoranza nel paese tra la gente che ormai ha abbandonato.

La volontà popolare era quella espressa nei Referendum; uno orientato appositamente alla ripubblicizzazione dei servizi e l’altro ancora più importante e disapplicato davvero in maniera vergognosa, sia dallo Stato che dagli Enti Locali, era quello di eliminare quella % di utile garantito al gestore. Utile garantito che non è mai stato tolto ed è il motivo per cui queste società di servizi fanno decine di milioni di utile.

Ed è la famosa torta su cui molti vogliono mettere le mani. E anche i privati, che non lo molleranno l’osso. Lo mollerebbero solo e soltanto se i comuni, come dovrebbero fare, attuassero la volontà popolare togliendo prima l’utile garantito alle società e poi ripubblicizzando per davvero il servizio. Come? Attraverso forme consortili come fanno in altre parti d’Italia dove il privato non ci mette le mani. Non è niente che non sia già stato fatto. E’ che va manifestata la volontà di farlo e di attuare quella popolare. Invece ci pare che forse venga fatto il contrario. Se si vuol parlare di ripubblicizzazione noi ci stiamo, noi ci siamo, siamo a favore. Ci sono poi altre proposte, ovvero quando parliamo di non ridistribuire gli utili ma destinarli all’autofinanziamento degli investimenti e anche per ridurre la tariffa in futuro.

Questa potrebbe essere una buona proposta ma sicuramente verrebbe respinta perché non nell’interesse dei soci di maggioranza. Evidentemente pure il Sindaco di Borgo San Lorenzo ha cambiato idea su questo tema a lui tanto caro anni fa. Come si cambia. 

Consiglieri Francesco Atria e Claudio Ticci

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Commenti 2
  • Gastone Cantini

    Questi carrozzoni lo sanno tutti che diventano di difficile gestione, dispendiosi e poco efficaci , purtroppo vengono creati per togliere al cittadino la possibilità di riappropriarsi della acqua nonostante il referendum . Vengono creati dai burocrati per accogliere i trombati dalla politica a fine carriera , vi ricordo la centrale del latte a Firenze e la Firenze parcheggi spa tanto per citarne 2 dove nei direttivi ci sono tanti ex politici e parenti del PD. Cittadini ribelliamoci a queste logiche o saremo schiavi, dopo o acqua ci prenderanno l aria depurata statene certi

    rispondi a Gastone Cantini
    gio 10 giugno 2021 09:59
  • patrizio B.

    Complimenti ai due autori. finalmente qualcuno che ha ben spiegato a noi comuni mortali la realtà delle cose. una vergogna chi vuole questo carrozzone per la poltrona.

    rispondi a patrizio B.
    gio 10 giugno 2021 09:55