Cambio nella Giunta di Marradi: esce Fabio Gurioli, entra Fabio Billi.
L'assessore Fabio Gurioli, nominato solo pochi mesi fa, a dicembre, ha rassegnato le dimissioni per motivi personali. In seguito alle dimissioni il sindaco Tommaso Triberti ha deciso di nominare assessore Fabio Billi.
Cinquantotto anni, coltivatore diretto, Billi è membro del Consiglio provinciale della Coldiretti e membro di diverse associazioni locali, e nei passati mandati amministrativi è stato più volte consigliere comunale, da sempre con un impegno attivo nella politica locale.
Il neoassessore Billi si occuperà di Agricoltura, Fiere&Sagre, Biologico mentre le deleghe dell'ex assessore Gurioli, ossia Telecomunicazioni, Protezione civile e Lavori pubblici, sono assorbite rispettivamente dal consigliere delegato Iacopo Visani, dal vicensindaco Vittoria Mercatali e dal sindaco Triberti.
Nel rimpasto il consigliere delegato Fabrizio Alpi seguirà adesso Prodotti del territorio, Castanicoltura e Verde pubblico, mentre invece di Politiche per le frazioni si occuperà il consigliere comunale Roberto Malevolti, al quale è stata assegnata dal sindaco la delega.
Sottolinea il sindaco Tommaso Triberti: “Ringrazio l'assessore Gurioli per l'impegno dimostrato finora augurandogli che possa riprendere un domani questo percorso che aveva iniziato pochi mesi fa, e al contempo auguro a Billi buon lavoro. Abbiamo un programma amministrativo da portare avanti, ed è su questo che si concentra l'impegno”.
Secondo il quotidiano La Nazione di oggi, sulla pagina del Mugello, questo cambio serve anche ad aumentare il peso specifico del PD, che a quanto pare aveva espresso insoddisfazione per gli equilibri.
Rodolfo Ridolfi
Triberti da sempre per le sue Giunte e per la sua ispirazione politica si ispira alla Giostra, qualcuno parla di lotteria degli assessori. Sta di fatto che dal 2013 il suo comune è diventato la hall di una piccola pensione dotata di una gigantesca e sproporzionata porta girevole dove si entra e si esce molto in fretta ed in maniera assai disinvolta si muta con la stessa rapidità la pelle politica.