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Toscana. Coro di No all'ipotesi scorie nucleari in Val d'Orcia e a Campagnatico

Dopo lo choc è netta la presa di posizione delle associazioni e della politica regionali. Ecco le voci (contro) della politica.

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Campagnatico, Grosseto Campagnatico, Grosseto © n.c.
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Netta contrarietà espressa anche dalla Regione riguardo all’individuazione in Toscana di due siti per lo smaltimento di scorie nucleari.
Sono sette infatti le regioni, tra cui la Toscana, dove, secondo la relazione tecnica predisposta dalla Sogin, sono state individuate le aree idonee alla realizzazione del deposito unico nazionale per lo smaltimento di scorie nucleari.
Tra le 67 aree indicate 2 risultano essere aree toscane, precisamente tra Trequanda e Pienza (SI) e a Campagnatico (GR). 

“È contraddittorio – ha detto il presidente Giani - valorizzare scenari paesistici che come nel caso della Val d'Orcia diventano patrimoni mondiali dell'UNESCO e prevedere poi depositi di scorie di materiale radioattivo nucleare, pur frutto di lavorazioni medicali. Sono convinto che il Governo si ricrederá sull'utilità di scelta ipotizzata in aree dove la bellissima Trequanda ai confini della Val d'Orcia o l'affascinante Campagnatico immerso nei tratti più belli della Maremma costituiscono un valore ambientale unico al mondo”.

Sulla stessa linea l’assessore all’ambiente Monia Monni.Comprendiamo la necessità di realizzare un deposito unico per i rifiuti radioattivi italiani, di bassa e media attività, scelta necessaria e trasparente che tende a trovare una risposta efficiente alla collocazione di rifiuti prodotti quotidianamente , anche in ambito medico, facendo emergere un problema lasciato nell'ombra per molto tempo.  Tuttavia,  in attesa di ulteriori comunicazioni ufficiali, affermiamo la nostra netta contrarietà alle possibili localizzazioni toscane, contrarietà che faremo valere in tutti i luoghi deputati e con tutti gli strumenti utili, a partire dalla consultazione pubblica prevista per individuare il sito più idoneo. Il nostro territorio vive di bellezza, di turismo e di agricoltura di pregio e, per valorizzarli ulteriormente, ha fatto la scelta di investire su un futuro fatto di ambiente, rinnovabili ed economia circolare. Ribadiamo dunque, e lo affermeremo in ogni luogo e con ogni strumento previsto e necessario, che ĺ'ipotesi di localizzazione in Toscana ci vede fermamente contrari poiché in contrasto con la nostra storia, la nostra vocazione e la nostra idea di futuro”.

Si alza la voce anche dei Sindaci delle località "prescelte". Dal quotidiano La Nazione ecco le dichiarazioni dei sindaci della Val d'Orcia (Castiglione d'Orcia, Pienza, Montalcino, San Quirico d'Orcia e Radicofani) e della Val di Chiana (Trequanda, Sarteano, Chianciano Terme, Chiusi, Cetona, San Casciano dei Bagni, Montepulciano, Sinalunga e Torrita di Siena).
"Si tratta di una proposta irricevibile e non negoziabile e che non riteniamo di non poter prendere nemmeno in considerazione in un territorio come il nostro patrimonio mondiale dell'umanità Unesco e ad alta vocazione turistica. Una notizia che abbiamo appreso solo questa mattina, improvvisa e inattesa. 
Ci adopereremo in tutte le sedi opportune, regionali e nazionali, che il confronto democratico consente
- concludono -, attraverso il coinvolgimento dei cittadini e delle nostre imprese, per dire no ad una proposta che ci vede nettamente contrari2.

"Non sapevo niente ma è una follia" commenta Luca Grisanti, sindaco di Campagnatico (Grosseto). La prima cosa che farò - aggiunge - sarà scrivere al ministro dell'Ambiente Costa per invitarlo nel mio territorio. Magari capirà meglio dove siamo. Ma il mio 'no' è inequivocabile. Il territorio di Campagnatico si regge sulle bellezze artistiche, culturali e agricole. Con le scorie nucleari sarebbe la fine".

Il ministro dell'ambiente Costa cerca di smorzare i toni e scrive su Twitter "Basta polemiche, la Cnapi è un atto che il Paese aspettava da tempo. Da troppi anni i rifiuti radioattivi sono stipati in siti provvisori. Pensiamo a tac, risonanze magnetiche o medicina nucleare: rifiuti che vanno messi in sicurezza. Oggi parte uno storico percorso. Non è tempo di polemiche".  

Choc anche per Coldiretti. "La scelta deve tutelare la vocazione dei territori della Toscana - afferma Fabrizio Filippi presidente toscano Coldiretti -  una regione al top per l'agricoltura green con 16 prodotti IGP, 16 DOP e 461 prodotti riconosciuti tradizionali dal Mipaaf, con un forte e rinnovato impegno nel custodire semi, animali o piante a rischio di estinzione e il primato della sicurezza alimentare."

Il presidente di Cia Agricoltori Italiani della Toscana, Luca Brunelli parla di "Eventualità assolutamente inaccettabile ed improponibile. Ci opporremo con qualunque mezzo e in qualunque sede per difendere il territorio toscano dalla minaccia di due siti di scorie nucleari. Sono territori, quello fra la Val d’Orcia e la Valdichiana e l’area di Campagnatico, a forte vocazione agricola e paesaggistica, dove l’agricoltura di qualità, insieme al turismo, rappresenta un valore economico e sociale assoluto."

"Auspichiamo che la Toscana che la posizione del governo toscano continui ad essere fermamente contraria - afferma la consiglera regionale del Movimento Cinque Stelle Silvia Noferi - la nostra regione ha già dato tanto in termini di inquinamento ambientale e oggi si trova sul crinale di una scelta importante: o procedere a passi spediti verso le bonifiche attese da anni, la riconversione di siti industriali obsoleti, lo stop immediato a tutti gli sversamenti di sostanze velenose nell’ambiente oppure continuare a svendere la salubrità del territorio in cambio di un falso sviluppo economico che avvantaggia privati e multinazionali come è stato finora."

Per Mattia Savelli, Gianfranco Maccarone e Emanuele Andreucci, dirigenti provinciali Siena di Fratelli d’Italia "sarebbe uno schiaffo ad una delle perle della nostra Nazione e rappresenterebbe un forte rischio per la salute della popolazione residente  e danneggerebbe un territorio noto in tutto il mondo non solo come meta turistica ma anche per le sue eccellenze enogastronomiche con conseguente impatto negativo sulle attività produttive e ricettive".

"La Lega si opporrà con ogni mezzo a disposizione per impedire che il sito di stoccaggio di rifiuti nucleari sia a Pienza. E' una follia che solo il PD poteva ipotizzare."
commenta il deputato e commissario provinciale della Lega Guglielmo Picchi.

 

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