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L’infanzia e l’adolescenza di Cristiano Ronaldo: le origini della leggenda

Fatica, sudore, talento e soprattutto tanta, davvero tanta passione.

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SAFA TUNCEL SAFA TUNCEL © Pixabay
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Sono questi gli elementi che hanno permesso a Cristiano Ronaldo di diventare uno dei migliori giocatori della storia del calcio, se non il migliore. Ma non è solo dalla fortuna di aver talento che un giocatore può imporsi a livelli così alti. Una buona parte della personalità di un calciatore viene forgiata anche dal suo passato, ed il passato di Cristiano Ronaldo non è stato affatto facile. Come sarà possibile leggere in questo articolo, Cristiano Ronaldo ha vissuto un’infanzia non priva di difficoltà, che però hanno contribuito a concretizzare in lui il desiderio costante di rivincita e di vittoria.

L’infanzia

Cristiano Ronaldo nasce a Funchal, nell’isola portoghese di Madeira, il 5 Febbraio del 1985 da Maria Dolores dos Santos Aveiro e José Dinis Aveiro. Proprio quest’ultimo, il padre, mancherà a causa di complicanze dovute all’alcolismo: la sua assenza però era già da tempo forte e chiara, proprio a causa della sua dipendenza dall’alcol. Cristiano rimpiangerà per sempre la mancanza di una figura paterna presente, come testimonia una delle sue ultime interviste.

Già da piccolo dimostra una grande dedizione per il calcio. Proprio così: talento sì, se ne poteva trovare in Cristiano, ma si poteva trovare soprattutto dedizione e passione per lo sport più famoso in assoluto. Proprio per questo motivo, dopo un’esperienza di tre anni all’Andorinha, viene notato nel 1992 dal Nacional di Funchal che lo inserisce nel proprio settore giovanile per cinque anni, fino al 1997.

L’adolescenza

Cristiano trascorre parte della propria adolescenza nei settori giovanili dello Sporting Lisbona, importante club in cui approderà proprio nel ‘97 dopo la fine dell’esperienza al Nacional, e l’altra parte sempre nelle fila dei Verde e Brancos ma in prima squadra.

Come racconta la sorella Elma, per Cristiano il distacco dal Nacional e dalla propria Funchal fu un viaggio particolarmente difficile. Se, in un primo momento, il futuro asso portoghese ha cercato da subito di rasserenare la madre convincendola dei propri mezzi, proprio durante il viaggio versa lacrime a non finire: la terra natale è alle spalle ma, inconsapevolmente, sta andando incontro a grandi cose.

Le annate tra le giovanili dello Sporting sono piuttosto positive, tant’è che nel 2001 viene già notato da due big del calcio mondiale: il Liverpool e la Juventus. In entrambi i casi l’accordo sfumò, per diversi motivi.

L’esordio in prima squadra, l’approdo a Manchester e la consacrazione

L’anno della consacrazione cade proprio in piena adolescenza. Nel 2002, a 17 anni, Cristiano Ronaldo debutta in prima squadra in Champions League, contro l’Inter in occasione del terzo turno preliminare. La stagione in campionato con lo Sporting lo porterà a collezionare un totale di 25 presenze, delle quali 11 da titolare.

L’esordio è a dir poco di buon auspicio, perché l’anno successivo Cristiano verrà notato ed acquistato dal Manchester United, squadra che lo lancerà subito nella mischia all’età di 18 anni. In breve tempo su Ronaldo si accendono i riflettori e, grazie ad una passione rinnovata e un talento in costante fioritura, di lì a poco si cominciò a parlare dell’asso di Madeira: riconosciuto, quindi, attraverso il nome della sua tanto amata terra natale.

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