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Cento anni fa l'epidemia di febbre spagnola. Corsi e ricorsi della storia

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L'epidemia di febbre spagnola L'epidemia di febbre spagnola © Aldo Giovannini
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L’articolo che scrivemmo lo scorso 21 marzo 2020 sulla storia delle epidemie che nei secoli colpirono il nostro Mugello e ovviamente anche tutto il territorio nazionale, mi si dice che è stato molto letto ed apprezzato. Ed infatti proprio in questi giorni un caro amico, Antonio Venturini, titolare di una rinomata industria metalmeccanica in cancellate ed affini, ci ha fatto giungere alcune immagini storiche di quella epidemia spagnola detta “grippe” del 1918/1919, compreso il manifesto con le norme che ogni cittadino doveva rigorosamente attenersi.

Come la storia ci ricorda, ci furono circa 40 milioni di morti in tutto il continente, addirittura il doppio dei morti che ci furono nella prima guerra mondiale. Pensate un po' cari lettori che a Borgo San Lorenzo in un giorno ci furono circa 15 vittime, e fra queste ricordiamo Maddalena Santoni, Adele Buffi di 30 anni, Teresa Calami di 25 anni, Annunziata Naldi di anni 31, Ida Bettini di 17 anni, Caterina Parigi di 22 anni, Giulia Monti, Giuseppe Sabatini detto “Beppe d’Empoli”, Carmela Cammelli di 31 anni, Berlinda Toccafondi di 30 anni, Giovan Battista Dallai di anni 51 detto “Arcino”, etc,etc.

Il rosario dei deceduti (tutti cognomi prettamente e storicamente paesani) è molto lungo e in queste poche righe pensiamo alla disperazione, al dolore, alla desolazione di tante famiglie. Le immagini a corredo di quel periodo sono davvero significative. Speriamo che il tutto finisca presto e l’Italia possa ritrovare quella serenità sociale, civile e politica come si conviene ad un grande Paese.

Riceviamo e pubblichiamo un commento di lettrice che riportiamo qui di seguito:

Buongiorno Signor Aldo, volevo dirle che vedere ieri il suo articolo su “Cento anni dalla febbre spagnola” mi ha rincuorato. E' vero la storia ha sempre molto da insegnarci, anche se a volte lo dimentichiamo, vedere le belle foto con cui ha correlato l'articolo che paradossalmente riproducono la situazione attuale, bei signori con la mascherina, similissima a quelle di adesso, le tristi camerate di malati allestite in emergenza in luoghi di fortuna, quello che è successo ora, e sapere che con i pochi mezzi che avevano sono riusciti a superare l'epidemia mi ha dato coraggio per il nostro futuro, è vero ce la possiamo fare e loro ce lo confermano. Grazie a lei per avercelo ricordato. Quello che stiamo vivendo è un momento molto particolare e io sicuramente non ero preparata ad affrontarlo, ma quelle foto mi hanno confermato che non siamo i primi ad affrontare una situazione simile e dobbiamo avere fiducia, grazie davvero. Visto che la storia del nostro paese è così importante condivido pienamente con la tristezza che per il 25 Aprile non si stata pensata da parte della Chiesa una preghiera o una benedizione, visto le restrizione causa Corona virus, anche solo con un parroco che accompagnava il sindaco. Un cordiale saluto.

(M.T)


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