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I Camillocromo al Corsini di Barberino. Recensione

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Camillocromo Camillocromo © N.c.
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ALFONSO CASTALDI PRISTOL HOTEL ha inaugurato il 2020 del teatro Corsini. E' iniziata con la nuova produzione di Catalyst e Camillocromo “ALFONSO CASTALDI PRISTOL HOTEL”di Riccardo Rombi con Giorgia Calandrini e con Francesco Masi alla tromba, Gabriele Stoppa al banjio e percussioni, Iacopo Rugiadi al clarinetto regia Riccardo Rombi , assistente alla regia Ulpia Marcela Popa , luci Siani Bruchi la seconda parte della stagione teatrale del Corsini di Barberino.

Tre musicisti, tormentati dal desiderio di trovare la perfezione musicale, decidono, di loro spontanea volontà, di liberarsi da questa infausta mania, andando in una casa di cura per artisti. Confondendo la meta anglosassone di Bristol con la più severa Pristol rumena, si ritrovano, loro malgrado, in una sorta di asettico ospedale da cui è bandita ogni forma di musica e di arte. Sotto lo sguardo vigile di una maldisposta infermiera, decidono di evadere la vigilia di natale, trasformando, la casa di cura, in una fantastica repubblica delle arti e della libertà.

Pur necessitando di un pò di rodaggio, lo spettacolo tiene gli spettatori interessati a questa sorta di incubo nel quale i tre poveri musicisti cercano di fare musica con qualsiasi oggetto si trovino a disposizione, dai cucchiai egli elastici, dagli addobbi del grande albero di Natale ai bidoni della spazzatura.

Il tutto naturalmente, di nascosto alle due infermiere, una rumena e l'altra francese interpretate da una straordinaria Giorgia Calandrini.

I Camillocromo (in formazione da tre) sono una delirante ed eccentrica band fiorentina, con sonorità swing e circensi; girano il mondo con i loro spettacoli, in cui musica, teatro, circo e fantasia si incontrano in un territorio di creazione senza confini che in questo spettacolo li vede più come attori che come musicisti.

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