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Forteto. Bimonte chiede aggiornamenti sulla sua denuncia presentata tre anni fa

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Emanuele Bimonte Emanuele Bimonte © Facebook
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A distanza di oltre tre anni da quella denuncia presentata davanti ai Carabinieri di Vicchio per quanto vissuto al Forteto, Emanuele Bimonte si chiede (e chiede pubblicamente) quale sia stato il corso seguito dalla sua denuncia e quali provvedimenti abbia preso di conseguenza il Tribunale di Firenze.

Di fronte, infatti, alla richiesta di informazioni avanzata secondo l'articolo 335 del Codice di Procedura Penale, gli avvocati che seguono la vicenda del Forteto non hanno avuto riscontri. Bimonte ed i legali, quindi, vorrebbero capire se la cosa sia stata archiviata (e perché) o altrimenti quale sia stato il suo iter.

Ricordiamo, come racconta nella sua testimonianza, che Bimonte venne affidato al Forteto nel 1996, dopo essere stato tolto ai genitori naturali. Nella sua denuncia Bimonte raccontava con dovizia di particolari molti episodi e caratteristiche del 'sistema Forteto': la rigida separazione tra maschi e femmine, il fatto di avere scoperto solo molto più tardi chi fossero i suoi genitori affidatari, i 'chiarimenti', le pressioni psicologiche e quelle per fargli troncare ogni relazione con ragazze di Vicchio o del Mugello.

Insomma, il sistema Forteto che ancora una volta si svela. Per questo ora Bimonte chiede di sapere se e cosa sia scaturito dalla sua denuncia, che venne puntualmente e con dovizia raccolta dai Carabinieri di Vicchio. Una domanda che assume ancora più significato alla luce delle recenti polemiche sorte dopo che il Pubblico Ministero Galeotti (nella sua audizione alla Commissione) ha parlato di omertà diffusa che avrebbe caratterizzato molti degli attori coinvolti nella vicenda.

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