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Chiede il rito abbreviato il prete di Firenzuola accusato di abusi, la diocesi è parte civile

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Prete Prete © i.i.
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Dopo la costituzione dell'Arcidiocesi di Firenze come parte civile in quanto parte lesa nel processo che vede accusato di violenza sessuale aggravata Don Emanuele Dondoli, sacerdote (ad oggi sospeso) di Pietramala nel Comune di Firenzuola, giunge ieri (23 gennaio 2020) durante l'udienza preliminare al giudice Anna Liguori una missiva contenente dichiarazioni spontanee dell'accusato.

I fatti risalirebbero ai mesi fra marzo e giugno 2018 secondo il quale il parroco (Leggi qui articolo) avrebbe abusato della giovane, ad oggi 25enne, che si sarebbe rivolta a Don Dondoli per un aiuto spirituale in un momento di debolezza. La violenza sessuale secondo l'accusa sarebbe "aggravata" in quanto Dondoli avrebbe approfittato dei problemi psichici della ragazza.

L'avvocato di Dondoli Francesco Stefani, avrebbe poi richiesto al giudice l'opzione del rito abbreviato per l'effettuazione di una perizia psichiatrica sulla ragazza in quanto la difesa sostenga che fosse nel pieno delle sue facoltà. Il giudice Liguori si è riservata la decisione rinviando l'udienza al 18 marzo.

Questo è quanto si apprende dall'edizione odierna (24 gennaio 2020) del quotidiano La Nazione di Firenze.

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Commenti 1
  • Mugelli Giampiero

    Un prete è un uomo come ognuno di noi come ogni uomo ha bisogno di tutto quello che la natura gli ha donato nel suo DNA perciò senza preamboli come ogni uomo ha bisogni pure sessuali e siccome le tentazioni sono tante può sbagliare. Il rimedio esiste cioè: dare loro la possibilità di sposarsi e avere famiglia oppure la castrazione per debellare l'istinto sessuale dargli un lavoro e la possibilità di manifestare la parola di Dio. Sarebbe pure la soluzione per riavvicinare le persone alla chiesa in decadenza

    rispondi a Mugelli Giampiero
    dom 26 gennaio 2020 09:49