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Borracce a scuola. Sono sicure? Marchetti: 'Perdono pezzi'. Publiacqua: 'Non sono le nostre'

La difesa dell'ambiente passa da prodotti made in China? Publiacqua: 'Le nostre hanno doppia certificazione'

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Alcune borracce distribuite nelle scuole. Foto di repertorio Alcune borracce distribuite nelle scuole. Foto di repertorio © N.c.
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Si è scatenata una vera e propria polemica (meglio dire bufera) in merito alle borracce distribuite nelle scuole (da Publiacqua e dai comuni) in particolare su quelle distribuite a cura del Comune di Scandicci. Sì, perché in molti (a cominciare dai consiglieri di opposizione, ma anche da molti genitori, per la verità) hanno subito parlato di oggetti fatti in Cina (non che questo sia un disvalore a prescindere, ma si sa che la Cina non è proprio un paese all'avanguardia nel rispetto dell'ambiente e nella tutela dei consumatori), di maleodoranze e addirittura di pezzi di rivestimento che si staccano.

Tanto che Publiacqua ieri (martedì 29 ottobre) è corsa ai ripari con una nota per precisare che le borracce sotto accusa (distribuite in particolare in una scuola del territorio di Scandicci) sarebbero state acquistate in autonomia dal Comune. E che quelle distribuite da Publiacqua disporrebbero invece di una doppia certificazione di qualità. Ma cerchiamo di ricostruire quanto accaduto. Uno tra i primi a lanciare l'allarme era stato Maurizio Marchetti (Forza Italia):

Affermava Marchetti:

"Le istituzioni si riempiono la bocca col plastic-free, e per farlo riempiono la bocca dei bambini di smalti made in China e di chissà che altri rilasci di sostanze derivanti dalla degradazione in tempi record delle borracce in alluminio distribuite ai bambini delle scuole su tutto il territorio regionale". Continuando: "Ce ne sono di difettose: hanno perso scaglie di rivestimento proprio nel punto dove i bimbi poggiano la bocca per bere, e le famiglie sono preoccupate per cosa abbiano potuto ingerire insieme all'acqua".

E ancora:

"Ritenuta condivisibile - scrive infatti - l'intenzione di voler concorrere all'educazione fin dall'età scolare a pratiche differenti dall'ormai abituale 'usa e getta'", ritiene "altresì che la rincorsa al plastic free debba coniugarsi in maniera imprescindibile alla certezza di distribuire soprattutto ai più piccoli contenitori toxic free, prodotti in Italia o in Paesi dell'Unione Europea e non importati lungo la cosiddetta Via della Seta, trattati in modo da non deteriorarsi al ripetuto contatto con la bocca a cui per altro sono deputati".

Di rimando ieri Publiacqua:

"In merito alla polemica relativa alla sicurezza delle borracce in alluminio distribuite da Publiacqua si precisa innanzitutto che:

1) le borracce distribuite all’Istituto Comprensivo Altiero Spinelli di Scandicci non sono state consegnate da Publiacqua e sono state acquistate e distribuite in totale autonomia dalla Scuola stessa;

2) Il gestore del servizio idrico, in collaborazione con il Comune di Scandicci, ha invece distribuito 380 borracce in alluminio agli alunni delle prime classi elementari. L’Amministrazione comunale ha poi provveduto ad integrare questa prima fornitura distribuendole anche alle altre classi delle scuole primarie del territorio.

Tutte le borracce sono state distribuite a titolo assolutamente gratuito, accompagnate da un segnalibro e da un vademecum (consegnato al Comune e destinato a insegnanti e dirigenti scolastici) dove, tra l’altro, sono riportati alcuni consigli sull’utilizzo delle stesse e che di seguito riportiamo in sintesi:

1) Non utilizzare la borraccia per bevande acide;
2) Non mettere le borracce in congelatore, microonde, ed a contatto con una fiamma;
3) Lavare una volta il giorno utilizzando acqua e detersivo da piatti non acido.

E’consigliabile inoltre non lavare le borracce in lavastoviglie.

Le 13.000 borracce distribuite da Publiacqua nelle scuole dei Comuni serviti sono dotate della certificazione prodotta dall’azienda produttrice per l’importatore e che riguarda tutte le parti della borraccia che possono venire a contatto con il contenuto della stessa. Per maggiore sicurezza, ed a tutela dei bambini a cui le borracce sono destinate, Publiacqua ha però provveduto ad un’ulteriore certificazione realizzata in Italia da un laboratorio accreditato e di riconosciuta esperienza e affidabilità.

Entrambe le certificazioni sono pubblicate sul sito dell’azienda, visualizzabili online e scaricabili. Alla luce di quanto detto sopra, ed in considerazione delle affermazioni assolutamente strumentali che alcuni soggetti stanno diffondendo in rete e sui media e tendenti a minare una iniziativa che non ha colore politico ma solo una forte valenza ambientale, Publiacqua intraprenderà tutte le azioni necessarie per difendere l’onorabilità e l’immagine dell’azienda.

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Commenti 1
  • Sara Coppini

    A mio parere, la scelta delle borracce, soprattutto quelle per i bambini, dovrebbe ricadere su prodotti in acciaio e senza smaltatura esterna. Tanto più che per fare borracce in acciaio servono basse quantità di energia (a differenza dell'alluminio). Quelle totalmente in acciaio sono completamente riciclabili perché non hanno vernici tossiche, hanno una lunga durata, resistono bene agli urti. Resistono pure alla corrosione perché l'acciaio non cede né trattiene sapori e odori mentre l’alluminio purtroppo "rilascia" nei liquidi. Non è un caso che proprio pubbliacqua abbia consigliato 1) Non utilizzare la borraccia per bevande acide 2) Non mettere le borracce in congelatore, microonde, ed a contatto con una fiamma 3) Lavare una volta il giorno utilizzando sapone non acido

    rispondi a Sara Coppini
    mer 30 ottobre 2019 09:20