Scrive il ciclista mugellano Guglielmo Braccesi:
Pedalare su strada è diventata una roulette russa. Questa mattina (lo scorso martedì ndr) alle 7 percorrevamo la provinciale che da Cafaggiolo va in direzione Barberino. Andrea ed io procedevamo diligentemente in fila indiana e stando a margine della carreggiata, nonostante il pessimo asfalto che più e più volte ha messo alla prova i nostri battistrada. Sulla dritta di Cafaggiolo, in quel momento completamente libera dal traffico (caso strano), un'Audi bianca station wagon targata Fk... ci ha sfiorato a meno di 30 cm ad una velocità probabilmente più che doppia rispetto al limite di velocità imposto in quel tratto.
Inutile dire lo spavento e la sbandata che ci ha fatto fare. Inutile dire anche a quale generazione degli antenati siamo arrivati nella nomina delle ignominie. Purtroppo i semafori del senso unico alternato erano troppo lontani per un simpatico vis a vis. Un chilometro dopo, appena passato l'incrocio per Galliano, un autotreno ci ha sfiorato sempre a discreta velocità, mandandoci fuori strada con la sola ventata. Niente male, se non che fuori strada c'è una traccia larga 30 cm e ribassata di almeno 5 rispetto all'asfalto.
Traccia nella quale siamo finiti e da dove uscire era impossibile senza cadere, ma anche rimanerci dentro è stato particolarmente difficile. Memore dell'incidente di un paio d'anni fa nel quale un'auto mi tamponò sulla dritta prima di Sagginale, mentre da solo e con luci accese (come oggi) tornavo verso casa e oltretutto mi lasciò disteso svenuto sull'asfalto andandosene come un perfetto vigliacco criminale, ho proseguito il mio giro con un discreto patema d'animo. Pedalare sulla strada non è sicuro, forse non lo è mai stato e purtroppo mai lo sarà, finchè non capiremo che la strada è di tutti, dall'autoarticolato, al trattore, al calesse, alla bicicletta e che alzare il piede dal gas un attimo non costa molto. P.S. il primo che scrive che i ciclisti non stanno in fila vince un caffè!!
Giuseppe Chiaracane
Ovviamente non è mia abitudine fare di "tutta l'erba un fascio", nel senso che, mi capita andando in giro in auto, di sorpassare ciclisti disposti in fila indiana, ma aimè!...e questo mi fa molto arrabbiare, molto spesso capita di trovarsi davanti gruppi anche di 7/8 ciclisti, che imperterriti, e incuranti delle file di auto che provocano, si ostinano a pedalare in gruppi disordinati, che invadono mezza carreggiata, costituendo un vero e proprio pericolo per la circolazione. Quindi credo di aver vinto anche io il mio caffè!🤗
Franco Albonetti
I ciclisti sono i primi che non danno L esempio. Caffè? Me lo lasci pagato al mediceo
gianfranco
Se c’è il caffè anche per il secondo l’ho vinto io! Lasciacelo pagato al bar Mediceo (ex bar90)
giulietta
ho vinto un caffè