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Fiesoli in Tribunale: "Qui comando io! E tutti abbassarono gli occhi e acconsentirono"

Era presente anche il Presidente del Tribunale. Nonostante la condanna del 1985 tutti si fecero 'comandare' dal Fiesoli e gli affidarono anche il fratellino.

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Audizione dottoressa Morali Audizione dottoressa Morali © Camera dei Deputati
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Anche oggi rilanciamo una audizione davanti alla Commissione Parlamentare di inchiesta sul Forteto. Stavolta si tratta della dottoressa Annalisa Morali, che all'epoca era neuropsichiatra infantile presso la Asl 10 di Firenze. Sarà possibile ascoltare Morali dal minuto 1:17 del video al link qui sotto. La dottoressa racconta i primi contatti con il Forteto, avuti quando ancora la comunità si trovava a Bovecchio (Barberino, negli anni 1979-80, con Fiesoli che anche allora comandava e divideva gli uomini dalle donne), poi quelli dopo la sentenza del 1985 della Corte Europea per i diritti dell'Uomo.

Poi Morali racconta di un incontro avvenuto anni dopo presso il Tribunale di Firenze, alla presenza anche del presidente del Tribunale, nel quale si sarebbe dovuto decidere in merito alla struttura nella quale collocare un bambino che lei aveva seguito. Racconta che con sua estrema sorpresa all'incontro in tribunale trovò anche lo stesso Rodolfo Fiesoli (insieme ai giudici, avvocati e al presidente del tribunale). Fiesoli che, con estrema arroganza affermò 'Qui comando io. E voglio questo ragazzo', senza che nessuno dei presenti (compreso il presidente del Tribunale, dottor Scarcella) osasse controbattere (anzi, tutti abbassarono gli occhi). Fino ad aggiungere: "Io voglio anche il fratello di due anni". 

Cosa quindi ancora più grave, Fiesoli riuscì a farsi affidare anche il fratellino, per il quale (racconta la dottoressa) era stata già decisa un'altra strada. A questo punto la dottoressa Morali protestò ma senza trovare nessuna sponda nei presenti (anzi tutti abbassarono gli occhi). E fu lo stesso Fiesoli ad imporre la decisione per alzata di mano. Tanto che poi la dottoressa Morali per protesta uscì dalla stanza. 

Questo, insomma, era il clima. Tutti comandati 'a bacchetta' dal Fiesoli (già condannato per abusi sui minori). E tutti con gli occhi bassi. Vi invitiamo ad ascoltare il video al momento indicato.

Nonostante il dissenso della neuropsichiatra il bambino fu quindi affidato al Forteto (precisiamo che la dottoressa era neuropsichiatra Asl per la zona della Piana, mentre invece che il neuropsichiatra competente per il Mugello non avrebbe mostrato contrarietà). E la madre naturale negli anni successivi non riuscì ad incontrarlo nonostante la normativa sugli affidi prevedesse i contatti con i genitori naturali. In seguito alla testimonianza alcuni dei membri della Commissione hanno chiesto alla dottoressa perché non abbia denunciato allora. Lei, in risposta, ha sottolineato la difficoltà di una situazione paradossale nella quale avrebbe dovuto denunciare al Tribunale l'atteggiamento dello stesso presidente del Tribunale. Cosa che, spiega, non ha trovato la forza di fare.

Qui il link all'audizione 

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