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Il Forteto, le vittime dimenticate e l'inganno alla politica. Le audizioni di Pietracito e Marchese

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L'audizione di ieri L'audizione di ieri © N.c.
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Oggi (giovedì 4 febbraio 2021) rilanciamo le audizioni di Sergio Pietracito e Giovanni Marchese (presidente e legale dell'Associazione Vittime del Forteto). Pietracito, che potete ascoltare nel video davanti alla Commissione Parlamentare, ha parlato delle vittime dimenticate. Nella sua audizione ha ricordato infatti che negli anni sarebbero stati almeno 86 i minori affidati alla cooperativa e alla comunità da Tribunale dei Minori e Servizi Sociali. 

Ma la sua attenzione si è puntata appunto su 12 schede di vittime dimenticate. Le storie di Alessandro, Iris, Lara e molti altri. Fra queste possiamo citare la storia di Lara, che era stata affidata al Forteto e alla quale a sua volta (a soli 22 anni) fu imposto di seguire Martina, un'altra bimba. Lara nel 2004 scappò e denunciò gli orrori ai servizi sociali che, almeno nel caso di Martina (ma, purtroppo, solo per lei) colsero il problema ed intervennero. Poi la storia di Loris, parte lesa nel primo processo ma lasciato inspiegabilmente altri lunghi anni al Forteto.

In seguito l'avvocato Marchese inizia la sua audizione ricordando la dichiarazione in Consiglio Regionale del Consiglere DC Rinaldo Innaco il 28 ottobre 1980, che denunciò già allora la situazione di violenza e soprusi che nella cooperativa si perpetrava, leggendo integralmente l’intervento di Innaco. Poi Marchese ha continuato la sua esposizione, con la lettura di documenti citando, come era stato anticipato da OK!Mugello, citando nomi “importanti” che però vengono secretati.

Cita anche il memoriale di Alessandro Vannucchi, del 23 novembre del 1978, poi scappato e diventato un medico affermato in Germania. Memoriale che spiega come Fiesoli riusciva a circuire (anche inventando fasulli titoli di studio e specializzazioni) le persone con cui parlava. E ricordando che lo stesso Fiesoli amava definirsi in queste occasioni 'Profeta' e la sua costruzione di un sistema specializzato nella distruzione della memoria dei genitori naturali tanto che i ragazzi che entravano al Forteto subivano una sorta di lavaggio del cervello dopo il quale, riferiscono alcuni genitori, 'non si riconoscevano più' e spiegando che ragazzi che prima erano tutti diversi, ciascuso con la sua personalità, diventavano tutti uguali. 

Poi Marchese passa ad analizzare le responsabilità politiche, di chi allora poteva immaginare quanto accadesse al Forteto. Cita un Consiglio Comunale di Barberino in merito al primo arresto di Fiesoli e Goffredi. Occasione nella quale le istituzioni locali difesero 'spada tratta' l'esperienza del Forteto e della cooperativa, parlando in alcune occasioni di montature e definendo in altri interventi Fiesoli una brava persona. Fino ad arrivare ad articoli su giornali nazionali che, dopo la prima sentenza del 1985 (nella quale Fiesoli e Goffredi erano stati condannati) si spinsero ad affermare (anche loro ingannati) che erano stati invece assolti. Un lavaggio del cervello collettivo. 

Poi, solo a titolo di esempio, l'avvocato cita anche la rubrica telefonica di Fiesoli, per far capire il livello di penetrazione che aveva questa persona. Con la disponibilità di contatti diretti e cellulari di una notevole cerchia di personalità importanti praticamente in tutt i campi. 

Guida all'ascolto: Pietracito dopo la premessa e la consegna dei documenti richiede la secretazione della ripresa video e infatti dal minuto 21:39 si interrompe la ripresa video per essere poi riprendere al minuto 47:00 con l’audizione dell’avvocato GIovanni  Marchese.

 

 

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