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Nuovo dpcm. Attesa per le 18 la conferenza stampa di Conte, indiscrezioni

Nuove strette per bar e ristoranti, ma localizzate. Stop agli sport di contatto dilettantistici. Lezioni in presenza. Alcune anticipazioni sulle nuove misure

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Il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte Il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte © G20 Argentina
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In serata il Governo varerà un nuovo dpcm contenente una serie di misure restrittive per contenere l'aumento dei contagi registrato negli ultimi giorni. E' attesa per il tardo pomeriggio di oggi (domenica 18 ottobre, sembra alle 18) la conferenza stampa del Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, durante la quale illustrerà le decisioni adottate. Tante le indiscrezioni trapelate da Palazzo Chigi, sebbene ancora vi siano una serie di nodi da sciogliere. È in corso infatti un tavolo tra Governo e Regioni per mettere a punto definitivamente le misure necessarie.

All'incontro, che ha avuto inizio questa mattina, partecipano il Ministro per gli Affari Regionali, Francesco Boccia, il Ministro dell'Università, Gaetano Manfredi, l Commissario all'Emergenza, Domenico Arcuri, il Ministro della Salute, Roberto Speranza, la Ministra della Scuola, Lucia Azzolina, la Ministra dei Trasporti, Paola De Micheli, e il Capo della Protezione civile, Angelo Borrelli.

SCUOLA E UNIVERSITÀ

"La scuola in presenza è fondamentale per tutti, dai più piccoli all'ultimo anno del secondo grado". Questa la posizione ribadita dalla Ministra Lucia Azzolina nel corso dell'incontro. Per le superiori una parte di didattica digitale "è già presente", ha ricordato la ministra. Sulla differenziazione degli orari le Regioni chiedono al Governo di organizzare eventuali adattamenti per le scuole di secondo grado. Passa dunque - a quanto si apprende - la linea del Ministero dell'Istruzione: nessuna misura generalizzata, ma interventi mirati, territorio per territorio, e d'intesa con dirigenti scolastici e famiglie. "Non si guardi solo a Scuola e Università. La scuola ha già contribuito a decongestionare i trasporti. Ora si agisca anche su altri settori", dice Azzolina.

"Le università sono luoghi sicuri, la didattica è già al 50% a distanza, le lezioni sono controllate, con uso della mascherina e distanziamento, tutto è stato programmato con protocolli specifici e la massima attenzione, è impossibile fare di più all'università". E' quanto avrebbe detto, secondo quanto si apprende, nel corso della riunione con le Regioni e i colleghi di governo, il Ministro dell'Università Gaetano Manfredi, che avrebbe anche fatto notare che è più sicuro far stare in facoltà gli studenti che fuori, dove non c'è controllo nelle distanze e a volte non c'è uso di mascherine. Il Ministro avrebbe fatto un appello a rafforzare al meglio la collaborazione tra le istituzioni nazionali e locali e chiesto risposte flessibili che consentano di contemperare le giuste richieste di sicurezza con le necessità di studio degli studenti.

SPORT, PALESTRE E PISCINE

"Nessuna decisione è stata presa ancora in merito alla chiusura di palestre e piscine". Fonti del ministero dello sport intervengono nel dibattito sottolineando all'ANSA come il settore abbia affrontato ingenti spese per adeguare i propri spazi ai protocolli di sicurezza, e che "nessuna evidenza scientifica denuncia focolai in relazione all'allenamento individuale nei luoghi controllati". Sarebbe più certo invece lo stop agli sport di contatto dilettantistici, non più solo amatoriali.

MOVIDA, BAR E RISTORANTI

La questione certamente più complessa e annosa riguarderebbe invece la movida, e quindi i bar e i ristoranti. L’ala più rigorosa, ma minoritaria, dell’esecutivo vorrebbe chiudere i ristoranti la sera e far scattare il coprifuoco, ma è in corso il tentativo di arrivare a una soluzione intermedia: far abbassare le saracinesche alle 23 (invece che alle 24) o addirittura alle 22, imporre un numero massimo di sei persone per tavolo e prevedere multe molto salate per gli esercenti che non rispettano le regole. Anche i bar, i pub e altri locali che contribuiscono ad animare la movida degli italiani chiuderanno prima, molto probabilmente alle 21. Contro queste misure che penalizzano i pubblici esercizi si è battuta nelle riunioni con Conte la Ministra di Italia Viva, Teresa Bellanova.

Secondo le prime anticipazioni, si potrebbe anche optare per una "stretta alla movida, ma localizzata". E' questa infatti una delle proposte delle Regioni e al vaglio del Governo. L'orario anticipato di chiusura dei locali potrebbe quindi essere applicato sono in alcuni quartieri di quelle città dove il contagio è più elevato, o in altre zone dove è maggiore il rischio di assembramento, come i luoghi della movida e i centri storici. Su questa proposta ci sarebbe il parere favorevole di gran parte del Governo e delle stesse Regioni.

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