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Suore sotto sfratto a Marradi: 'Un abuso i metodi adottati'

La nota dopo la conferenza stampa di oggi a Bologna con l'associazione Tutte per Italia

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Il convento Il convento © N.c.
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Ormai da due anni le 4 Suore Domenicane di clausura di Marradi sono soggette ad una notevole pressione da parte di chi vuole la chiusura del loro Monastero. Spiega una nota a margine della conferenze stampa che si è tenuta oggi a Bologna, con l'associazione Tutte per Italia, presieduta da Alessandra Servidori:

Al di là degli aspetti legali e giuridici legati alla vicenda, in questa sede ci preme sottolineare come le istanze di coloro che vogliono la chiusura del Monastero di Marradi siano portate avanti dimenticando le più elementari norme di rispetto della dignità delle persone in generale e delle donne in particolare. Le suore vivono ormai in una disumana tensione da moltissimo tempo, in uno stato di costante paura, avendo forti preoccupazioni legate al destino individuale della loro sorte e di quella della loro comunità che condividono da moltissimo tempo che hanno costruito nella pazienza e nel silenzio insieme a tanto affetto, fratellanza e tolleranza che permette ad ognuna di loro di darsi conforto e sostegno. Le prospettive paventate per il futuro delle Suore appaiono assai mortificanti e dolorose. Consideriamo il metodo utilizzato per convincerle contro la loro volontà ad abbandonare il Monastero, la loro casa un abuso. Un pressing psicologico di decisioni incoerenti e ingiustificate, di visite inaspettate ed improvvisate, di introduzione nei loro spazi senza consenso, di lunghi “interrogatori” dove addirittura si è tentato di mettere in discussione l’autenticità della loro stessa volontà, di urla, di minacce velate e non, di visite melliflue per far leva sulle loro paure e alimentare incomprensibili sensi di colpa. Tutto questo lo riteniamo un’azione di prevaricazione della dignità personale, un torbido tentativo di ledere i loro diritti di cittadine italiane residenti nel Comune di Marradi.

Di seguito la nostra memoria corroborata da prove documentali e testimonianze dirette. Per onor di cronaca ricordiamo che:

- Il 25 novembre 2016, dopo la morte di Suor Maria Paola Borgo, Maria Domenica Giangregorio viene eletta

Priora di Marradi e registrata in Prefettura come Legale Rappresentante il 23 gennaio 2017.

Durante l'incontro di lunedì 15 giugno 2018, gli inviati della Santa Sede negano che Suor Maria Domenica sia

mai stata eletta Priora. Restano spiazzati davanti all' esibizione del documento da parte dell'Avv. Cosmai del

Foro di Firenze.

-Nel 2018 il 14 dicembre l'ordine inizia la procedura per l'affiliazione con il Monastero di Castel Bolognese;

nel 2019 la Priora di Castel Bolognese diventa Priora di Marradi e registrata come Legale Rappresentante il 20

maggio 2019, nello stesso giorno da Città del Vaticano viene redatta una lettera in cui si comunica che

l'affiliazione non è possibile e quindi revoca il decreto del 14 dicembre nominando una "commissione ad hoc"

Senza alcuna motivazione, viene pertanto registrato in prefettura come Legale Rappresentante Padre Fiorani.

- Il 18 luglio 2019 viene inviata una lettera in cui si annuncia il ritorno della commissione incaricata della

chiusura del Monastero e i commissari si tratterranno da lunedì 22 a giovedì 25. Lunedì 22 luglio la Chiesa è

gremita, i membri della Commissione lasciano il Monastero dopo poche ore da un’uscita secondaria.

-Ad oggi le Suore non possono più gestire il loro denaro e devono chiedere i loro soldi al parroco Pino Montuschi che è stato eletto procuratore speciale del legale rappresentante.

-Accade che il Parroco incaricato di provvedere alle loro necessità economiche essendo in vacanza lascia le

Suore senza disponibilità finanziaria dal 22 luglio al 10 settembre.

-ll 10 dicembre 2019 si presentano al Convento un uomo in borghese e due suore dicendo che sono venuti a fare un saluto. Vengono invitati a passare dalla Chiesa, giunti nel coro delle Suore uno di loro infila la mano attraverso le grate e gira la chiave ed entrano. Le suore chiedono chi siete e la risposta è inviati della Santa Sede, il monastero è soppresso, fate le valigie. La Priora Suor Domenica riesce a chiamare alcune persone che si riversano nel Convento e l’avvocato che autorizza il sig. Paolo Bassetti, nipote del Cardinale Bassetti a chiamare i Carabinieri. Se ne vanno ma lasciano Suor Domenica, che è stravolta, un messaggio inquietante: "se continuiamo ad andare avanti per questa strada potrebbero capitare cose molto brutte". Tra le cose terribili dette alla Priora che sta cercando in tutti i modi di salvare le consorelle è stato persino detto che "era scomunicata" per aver disobbedito. Si precisa che le monache vivono legittimamente nella loro casa di cui hanno il possesso vita natural durante.

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