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Vaglia piange Piero Sarti Fantoni, una vita per la memoria della strage

Era professore emerito di chimica dell'Università di Firenze

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  • 1937
Piero Sarti Fantoni Piero Sarti Fantoni © N.c.
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Piero Sarti Fantoni nella strage di Cerreto Maggio perse il padre e lo zio, trucidati dai tedeschi. I ricordi toccanti del sindaco, Leonardo Borchi e del Partito Democratico di Vaglia:

Leonardo Borchi:
Questo anno non l’ho incontrato. Ci vedevano inderogabilmente il Lunedì dell’Angelo a Cerreto Maggio per la celebrazione dell’eccidio di Morlione. A causa del Coronavirus l'appuntamento questo anno non si è potuto tenere. Lui, Piero Sarti Fantoni, in quella strage ebbe il padre e lo zio trucidati dai tedeschi. Aveva allora 7 anni e fu adottato dalla famiglia Fantoni, il cui cognome aggiunse a quello paterno dei Sarti. Sono venuto solo ora a conoscenza della sua morte avvenuta da poco.
Di lui si dice che fosse un emerito scienziato, accademico dell’Ateneo fiorentino, esperto in chimica. Io l’ho avvicinato per il suo impegno per sostenere la memoria storica di quelle giornate tragiche, che insanguinarono la comunità di Vaglia. Lui è stato un appassionato protagonista di vari incontri che abbiamo organizzato insieme con la popolazione. Fu tra i promotori del processo agli ufficiali tedeschi che avevano ordinato l’eccidio: fu presente al processo che si tenne a Verona nel 2011.
Piero si è profuso anche per ottenere il riconoscimento di Giusto fra le Nazioni per il padre adottivo Renato, che durante la guerra assicurò protezione a famiglie di ebrei e a prigionieri alleati in fuga. Renato Fantoni fu anche assessore al Comune di Firenze nella giunta col sindaco Gaetano Pieraccini.
Un ultimo saluto a Piero, ad un altro Giusto.
Il Sindaco Leonardo Borchi

Pd Vaglia:
L'Unione Comunale del PD di Vaglia esprime cordoglio per la scomparsa del concittadino Piero Sarti Fantoni, professore emerito di chimica all’Università di Firenze.
Quando aveva sette anni, il lunedì di Pasqua del 1944, suo padre e suo zio furono trucidati dai nazisti assieme ad altri cinque uomini a Morlione, nella strage che abbiamo ricordato solo pochi giorni fa e testimoniata oggi dal monumento realizzato da Marcello Fantoni, scultore e ceramista, fratello adottivo del professore. Questi, rimasto orfano, fu infatti adottato dalla famiglia Fantoni, Renato e Beatrice, che contribuì grazie a una ricerca scrupolosa a far riconoscere fra i "Giusti delle Nazioni" dallo Yad Vashem (Ente nazionale per la memoria della Shoah), per l'impegno verso gli Ebrei perseguitati.
Ottenuta la laurea in chimica, a metà degli anni Sessanta, Piero Sarti Fantoni si trasferì a Londra per un periodo di studi presso l'University College, dove conobbe Christopher Ingold, importante figura nell'ambito della chimica organica. Tornato in Italia, insegnò all’università di Firenze, dove fu titolare per una vita proprio della cattedra di chimica organica. "Ricercatore attento e scrupoloso, docente apprezzato dagli studenti e mentore di studiosi poi affermatisi in Italia e all'estero", il ricordo dell’Ateneo, di cui Sarti Fantoni era professore emerito.
Il professore ha passato anni della sua vita a raccogliere documenti perché le istituzioni ricordassero l’eccidio di Morlione, e per promuovere il processo agli ufficiali nazisti che lo avevano ordinato, tenutesi poi a Verona nel 2011.
Siamo vicini alla moglie e alla figlia in questo momento così difficile: perdiamo un concittadino che ha dato lustro al nostro Comune nella scienza, nell'insegnamento e nella lotta per la libertà.

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