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Forza Italia chiede la ripresa immediata delle attività forestali

E spiega: per la loro natura rispettano il distanziamento sociale

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Legna Legna © Jerzy Górecki
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Spiega una nota di Forza Italia: La Selvicoltura, (la disciplina che studia l'impianto, la coltivazione e l'utilizzazione dei boschi) è un settore in sofferenza che è possibile aiutare senza rischi. In queste terribili settimane di emergenza coronavirus, oltre alla tragedia sanitaria e umana siamo costretti a sopportare anche una pesante situazione nelle realtà produttive .

Un settore particolarmente a rischio, come dimostrano l'allarme lanciato dalle principali organizzazioni di categoria e le richieste dei sindaci dei comuni montani alla Regione, è la Selvicoltura.

Un settore essenziale sia per la cura delle nostre montagne che per il rifornimento di un combustibile ancora molto usato nei nostri piccoli centri montani, oltre che per la produzione di imballaggi (bancali, cassette da frutta, contenitori) destinati al settore agroalimentare e per la generazione di energia da biomasse; si pensi che addirittura imballaggi in legno (pallet) vengono utilizzati per un settore vitale come la farmaceutica.

Attualmente le attività forestali non sono comprese tra le attività essenziali permesse dal Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri che ha interrotto tutte le attività non essenziali a scopo di contenere il contagio .

Purtroppo questo pone il settore in grave difficoltà: le operazioni di taglio nei boschi cedui (dai quali proviene gran parte della materia prima per gli usi sopra indicati) sono terminate il 31 marzo per i boschi posti ad altitudini inferiori a 400 metri s.l.m. e termineranno il 15 aprile per quelli situati ad altitudini comprese tra 400 e 800 metri slm.

Considerato che le aziende hanno trascorso gran parte dell' ultimo mese in forzata inattività, si sta rischiando la definitiva compromissione dell' anno silvano, con le aziende che rischiano difficoltà irreversibili..

Un protrarsi del blocco avrà pesanti ripercussioni anche sulle operazioni di esbosco del materiale già tagliato: gli operatori si troveranno a dover scegliere tra l'abbandono di tanto materiale nei boschi , con rischi sul fronte della prevenzione degli incendi (oltre alla rovina di materiale con valore economico e al rischio di proliferazione di parassiti del legno) e il danneggiamento alla ricrescita delle nuove piantine che si verifica dopo le operazioni di taglio.

Occorre evitare un così pesante danno a questo comparto economico/ambientale .

Va considerato che il lavoro nei boschi già consente, per le facilmente intuibili esigenze di sicurezza durante le operazioni di taglio, una separazione consistente tra i lavoratori operanti nello stesso cantiere forestale: gli addetti lavorano ben spaziati (ben oltre le distanze consigliate per evitare i contagi ), in piccole squadre e sono impegnati in mansioni che quasi mai richiedono la vicinanza tra due persone, le quali peraltro indossano Dispositivi di protezione individuale che spesso comprendono una mascherina antipolvere.

Un bosco, inoltre, è per definizione un ambiente a bassissima, quasi nulla, densità umana.

Riassumendo, un cantiere forestale rispetta tutte le esigenze di separazione tra gli addetti previste come condizione essenziale per lo svolgimento delle attività nei settori considerati essenziali, oltre ad avere forti legami di filiera con alcuni di essi; si tratta, quindi, per i molti motivi esposti, di attività essenziale, che va inserita tra quelle che il DPCM ritiene essenziali, o di filiera connessa..

Forza Italia lancia un appello alla Regione Toscana affinché consenta immediatamente la ripresa dell''attività selvicolturale estendendo fino al mese di maggio le attività di taglio e di esbosco, al fine di salvare quello che resta della stagione produttiva di un settore che dovrebbe essere compreso a pieno titolo tra quelli essenziali .

Giampaolo Giannelli, Vice Coordinatore Provinciale Forza Italia
Davide Galeotti, responsabile dipartimento provinciale ambiente Forza Italia

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