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Forteto. Le vittime, Artemisia, la psicologa e quelle perizie contestate

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Violenza Violenza © Ulrike Mai
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Spiegano dall'associazione Vittime del Forteto che avrebbero preferito rimandare il confronto al dopo coronavirus, ma che proprio ora sono stati chiamati in causa da recenti pubblicazioni da parte delle professioniste, e che quindi si sono sentiti in dovere di rispondere con la seguente nota:

Con riguardo alla relazione del 3 marzo sul progetto “Ancora Oltre” da parte di Artemisia stupisce l’affermazione secondo cui la psicoterapeuta smemorata sarebbe intervenuta nel 1999 relativamente all'ascolto “in incidente probatorio di un minore collocato all'epoca a Il Forteto e poi in qualità di perito per la medesima situazione”.

Come già evidenziato nel nostro precedente comunicato la psicoterapeuta in questione a partire dal 1997 si è occupata di due minori relativamente all’accusa di abusi sessuali subiti dai genitori, minori attualmente in carico al progetto Oltre che all’epoca dei 3 incidenti probatori erano “adeguatamente supportati” dai genitori “funzionali” del Forteto, anch’essi attualmente in carico al medesimo progetto, relativamente all’accusa di abusi sessuali subiti dai genitori.

Riguardo alle modalità di diffusione della notizia da parte dell’Associazione Vittime del Forteto abbiamo omesso nomi ed altri sconcertanti particolari e non solo siamo stati autorizzati da una persona direttamente coinvolta nella vicenda, ma abbiamo tutta la documentazione, video e registrazioni degli incidenti probatori compresi.

Ma la circostanza singolare è che Artemisia venuta a conoscenza, a suo dire nei primi giorni di febbraio, della dimenticanza della psicoterapeuta non si sia sentita in dovere di avvisare dell’accaduto l’Associazione Vittime del Forteto in quanto facente parte del progetto “Ancora Oltre”, ma si dolga del fatto di non essere stata avvisata dall’associazione stessa.

Cogliamo poi l’occasione, considerato che proprio Artemisia fa espressamente riferimento all’archiviazione del procedimento, per dire quello che avevamo ritenuto di non dire per non infierire ulteriormente. Menomale che è stato archiviato detto procedimento, in quanto il giudice non ha ritenuto fortunatamente di aderire a quanto affermato nella perizia della psicologa che sosteneva che il minore fosse attendibile relativamente agli abusi sessuali subiti dai genitori!!!

Ribadiamo le nostre perplessità in relazione ad Artemisia ed, in particolare a quanto dalla stessa affermato nella nota del 9 maggio 2019 quando sottolineava “che l’èquipe di lavoro, che ha già una pluriennale esperienza nel lavoro clinico sul trauma, ha una supervisione clinica da 3 anni e mezzo, mensile, con la dott.ssa Marinella Malacrea”. In tal senso invitiamo alla lettura del libro di Francesco Borgonovo e Antonio Rossitto intitolato “Bibbiano i fabbricanti di mostri” dove a pag. 89 si legge:

“In quella brutta storia c’entrava una ragazza di nome Antonella, che s’inventò violenze e molestie. A sentirla fu pure la neuropsichiatra infantile Marinella Maraclea, socio fondatore del Cismai. Nel 2018 la signora ha sfornato un libro intitolato Curare i bambini abusati (Raffaello Cortina), con interventi di Claudio Foti e Nadia Bolognini (ndr due dei principali indagati nel caso Bibbiano) tra gli altri…Come scrisse il Foglio nel 2001, durante il processo di primo grado, la psicoterapeuta Marinella Maraclea viene sospettata di fare perizie forzate”

In merito alla questione relativa al fatto che, secondo Artemisia, le persone, uscite dal Forteto debbano autodeterminarsi anche in relazione ai rapporti con i genitori funzionali, creati e regolamentati con i metodi deliranti del profeta Fiesoli, ci potremmo anche sbagliare nel definire tali rapporti “marci”, ma vorremmo che ci fosse spiegato demandando la questione ad un terzo (sotto ogni aspetto) esperto che magari non fosse la Dr.ssa Maraclea.

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