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"Noi, costretti a lavorare, senza protezione". La denuncia di una impiegata di banca

"Ho paura e non capisco perché mentre tutti chiudono noi dobbiamo lavorare e rischiare" il grido d'allarme arriva da un bancario

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In banca senza mascherine In banca senza mascherine © David Hilowitz
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La chiameremo Anna la signora che ci ha contattato per lanciare tramite il nostro giornale il suo grido d'allarme. "Non capisco davvero perché noi impiegati in banca dobbiamo a lavorare, anche se su turni contingentati, senza alcuna protezione e a contatto col pubblico. Eppure il nostro non è un servizio essenziale!"

Raccogliamo il grido d'allarme con stupore e la nostra interlocutrice specifica che "l'azienda non ci ha fornito nessuna mascherina anche se l'abbiamo richiesta". La realtà che ci rappresenta è quella di una banca che da una parte consiglia i correntisti ad usare la banca on line o il servizio di sportello automatico, ma dall'altra non chiude gli uffici se non alla cassa con movimentazione di banconote.

Rimangono attive le consulenze urgenti (ma non ci è chiaro quali siano) e l'assistenza ai clienti che pur se invitati a restare a casa e ad usare sportelli on line, specie i più anziani non avvezzi alle tecnologie, si fermano in molti in agenzia e devono essere aiutati allo sportello automatico.

"Quando arriva un cliente dobbiamo fare l'assistenza e quindi in questi casi dobbiamo avvicinarsi ed aiutare il cliente ad usare lo sportello di cassa automatico - prosegue il suo racconto Anna - a una distanza che è giocoforza inferiore al metro necessario per sicurezza ed abbiamo paura perché questo contatto ravvicinato che è vietato dalla legge è tollerato nelle nostre agenzie".

Per oggi (lunedì) alla riapertura degli sportelli era prevista una riunione con Abi. La speranza degli addetti è che, o si chiudano li sportelli con operatore, o arrivino le mascherine.

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