OK!Mugello

Ieri a Kathmandu preparato il primo Castagnaccio dell’Himalaya

Grazie al 'ciclo-ambasciatore Marco Banchelli, e alla farina di castagne che aveva portato da Marradi

Abbonati subito
  • 515
Il castagnaccio dell’Himalaya Il castagnaccio dell’Himalaya © N.c.
Font +:
Stampa Commenta

Domenica 26 gennaio è stato un giorno assai particolare, a Kathmandu. Dopo la tradizionale festa buddista del Loshar, infatti, ecco che una piccola “alchimia” di tradizioni, prodotti ed esperienze che si sono incontrate nella “piazzetta dei sette angoli” di Thamel, proprio presso la terrazza dell’Alchemy, un ristorantino punto di riferimento di tanti viaggiatori.

Un giorno che il ciclo-ambasciatore Marco Banchelli aveva programmato fin dall’inizio di questa sua nuova “missione” in Nepal per un pranzo italiano di saluto e ringraziamento. Ma non solo: grazie infatti ad un prodotto di eccellenza di Marradi, un comune dell’Appennino toscano, sarebbe anche stata la giusta occasione per un particolare “battesimo”. Una piccola “tappa nella tappa” che era iniziata con una consegna ufficiale da parte di Tommaso Triberti e Vittoria Mercatali (Sindaco e Vice-sindaco) della “farina di marroni” e che appunto si conclude con la preparazione del primo “castagnaccio” di queste terre. Un dolce tipico di cui Banchelli stesso aveva parlato all’amico e guida Jeetbhadur fin dalla terribile traversata di Gosaikunda e che da sempre aveva pensato come adattissimo (e naturale) integratore anche per le strade ed i sentieri del Nepal.

Un’altra particolare “alchimia” è poi stata sicuramente quella che attraverso gli Appennini ha portato a Kathmandu anche un’altra terra con altri straordinari prodotti, molto cari al ciclista fiorentino: il Molise.

Quale pasta migliore avrebbe potuto trovare dello “spaghetto quadrato n°1” prodotto a Campobasso dall’antico pastificio “la Molisana”? E questo grazie soprattutto all’interessamento di Michela Marcaccio e Renato Freda. E poi l’olio! Per il semplice ma sempre gradito abbinamento con “aglio e peperoncino” Banchelli ha seguito il cuore ed ha scelto il “Passocupo” di Colletorto dell’amico Pasquale Tamaro.

Ed anche l’olio extra vergine di oliva è venuto come a fondersi e mischiarsi con l’altro l’ IGP Toscano, con cui fettunte e bruschette hanno completato l’appuntamento a tavola. Anche perché fatte con il miglior pane di Kathmandu, di cui proprio Sambhu dell’Alchemy ha imparato a conoscerne i segreti grazie alla sua esperienza in Italia tra Romagna e Toscana, tra Ravenna, Forlimpopoli e Piazza Dalmazia a Firenze!

“Alchimie”: di apparenti casualità, non meno importanti certo di quelle delle esperienze vissute. Come quella di Robi Rubiolo, altro grande “Chef-viaggiatore” nepal-piemontese. O magari di Rosa, dalla Sardegna e tutte quelle dei nepalesi presenti: nessuno “a caso”.

Incontri di grandi eccellenze per il palato come di persone con storie e culture diverse: vere e proprie “eccellenze di vita” anche queste!

Ma il ciclo-chef Marco Banchelli ripensa anche ad Hari, un giovane cuoco del Moonlight, che si era addirittura segnato ingredienti e passaggi e che forse non riuscirà a trovare neppure la farina di castagne… In ogni caso, in questa domenica di “alchimie”, dal Nepal arriva la “piccola” notizia della nascita di questa nuova e già mitica specialità: il “castagnaccio dell’Himalaya”!

Lascia un commento
stai rispondendo a