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Imprenditori, sindacati e commercianti. Tutti d'accordo: "Sbloccare la variante di Cafaggiolo"

La richiesta oggi durante la presentazione del Patto per lo Sviluppo del Mugello

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Il patto per lo sviluppo del Mugello Il patto per lo sviluppo del Mugello © OK!Mugello
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Questo pomeriggio (martedì 29 ottobre) Confindustria, Cgil, Cisl e Confesercenti hanno firmato l’Accordo per lo sviluppo sostenibile del Mugello, con una serie di proposte (tra cui sport acquatici al Lago di Bilancino e sgravi fiscali ai nuovi residenti) che saranno presentate alle amministrazioni locali. Interessati vari ambiti: infrastrutture, industria, turismo, legalità, sicurezza sul lavoro, tasse, formazione. Da rilevare che tutti si sono detti d'accordo sulla necessità di sbloccare la variante per Cafaggiolo al fine di far partire l'investimento sul Castello di Cafaggiolo.

. I progetti contenuti in questo protocollo saranno presentati alle amministrazioni locali, così come periodicamente tra i sottoscrittori sono previsti momenti di monitoraggio sullo stato di attuazione dell’intesa.

I firmatari sottolineano anche che: "I Comuni dell’alto Mugello soffrono di un isolamento e di una carenza di servizi che richiederebbe una particolare attenzione da parte di tutti i soggetti istituzionali”.

A siglare il protocollo sono stati Paola Galgani, segretario generale Cgil Firenze; Emilio Sbarzagli, responsabile Cisl Mugello; Roberto Pistonina, segretario generale Cisl Firenze, Fabio Boni, presidente Sezione Territoriale Mugello Valdisieve di Confindustria Firenze; Franco Frandi, presidente Confesercenti Mugello.

LE PROPOSTE

Pianificazione del territorio: pianificazione unica e coordinata tra i vari Comuni del Mugello attraverso strumenti urbanistici unificati; recupero del patrimonio edilizio esistente.

Infrastrutture materiali, immateriali e mobilità: potenziamento delle reti di comunicazione ed in particolare delle tecnologie legate alla fibra ottica; potenziamento del trasporto pubblico urbano; manutenzione della rete stradale, delle zone boschive e dei corsi fluviali; sblocco della variante di Cafaggiolo; potenziamento dei servizi e delle infrastrutture ferroviarie; investimenti nell’Ospedale di Borgo San Lorenzo.

Attrattività e nuovi settori: piano di marketing territoriale con l’obiettivo di divulgare all’esterno una vision univoca su “chi vuol diventare in futuro il Mugello”; incentivazione degli investimenti per l’innovazione digitale (coi finanziamenti per l’industria 4.0) e per lo smart working.

Turismo: inserimento delle attività del Mugello nelle piattaforme di promozione fiorentine; realizzazione di investimenti sportivo-ricettivi nel lago di Bilancino che, nel rispetto della funzione di riserva di acqua, ne valorizzino le potenzialità legate agli sport d’acqua e ad altre attività connesse; indispensabile sbloccare l’investimento sul Castello di Cafaggiolo; incentivare un turismo diffuso, promuovendo i borghi del territorio anche con produzioni artistiche contemporanee.

Legalità: contrastare la concorrenza sleale, la contraffazione di prodotti ed il lavoro nero spesso indicatore di gravi fenomeni criminali; incentivare i modelli promozionali e partecipativi che hanno funzione preventiva, come le certificazioni della legalità, le white e le black list, il rating di legalità, le commissioni paritetiche, i protocolli prefettizi.

Salute e sicurezza nei luoghi di lavoro: sviluppare miglioramenti nella prevenzione degli infortuni e delle malattie professionali; incentivazione e organizzazione di percorsi formativi/informativi per sensibilizzare aziende e lavoratori con un’attenzione particolare alle differenze di genere e ai problemi connessi con le molestie e le violenze nei luoghi di lavoro, come da accordo quadro Confindustria Firenze e Cgil-Cisl-Uil del 12 settembre 2019.

Burocrazia: mantenimento sul territorio di alcuni servizi indispensabili per le aziende come quelli erogati dalle sedi distaccate dell’Agenzia delle entrate e della Camera di Commercio.

Tassazione locale: agevolazioni fiscali per i nuovi residenti in Mugello (che oggi ha solo il 6% dei residenti nella Città Metropolitana) che si trasferiscono da altri Comuni per motivi lavorativi; un maggior coinvolgimento da parte di tutti i Comuni del Mugello, delle Associazioni di categoria e delle Organizzazioni sindacali nelle scelte di politica fiscale, tariffarie e, più in generale, degli investimenti sul territorio, già in fase di predisposizione dei bilanci preventivi.

Mercato del lavoro e formazione: diminuire il tasso di dispersione scolastica; costituzione di un tavolo di lavoro permanente con l’obiettivo di individuare le figure professionali emergenti richieste dalle imprese e collaborare con il sistema formativo per indirizzare i giovani al mondo del lavoro.

Analisi del quadro attuale:

Nel Mugello sono presenti 6.926 imprese che occupano 18.473 addetti, appartenenti a diversi settori merceologici, dall’agroalimentare al chimico e al settore delle materie plastiche, dal metalmeccanico ai settori delle nuove tecnologie digitali, fino a settori più tradizionali quali l’edilizia, il commercio e la moda. La dislocazione sul territorio delle imprese evidenzia una netta divergenza tra i Comuni montani e quelli di fondovalle. Infatti, ben l’86% degli addetti è concentrato in questi ultimi. Sotto il profilo della struttura settoriale i Comuni montani hanno anche una maggiore incidenza di alcuni comparti più tradizionali come l’agricoltura (16% degli addetti, oltre il doppio della media dei Comuni del Mugello), nonostante i valori assoluti rimangano piuttosto contenuti. Nei Comuni di fondovalle il peso del commercio, in termini di addetti, arriva al 19%, con valori più elevati nei Comuni di Barberino di Mugello e di Borgo San Lorenzo, rispettivamente col 26% ed il 22%. Nonostante ciò, in Mugello, il settore delle attività manifatturiere rimane prevalente con ben il 34% degli addetti totali, con un’alta concentrazione nel Comune di Scarperia e San Piero.

Punti di forza del Mugello sono, ovviamente, la sua vicinanza alla città di Firenze, la continuità con la più importante area industriale e terziaria della Regione Toscana (“La Piana” fiorentina), la vicinanza con il sistema industriale della Regione Emilia-Romagna e il conseguente ruolo di “cerniera” che il territorio può svolgere tra le due regioni anche grazie al collegamento dell’autostrada A1 e alla linea ferroviaria Faentina che dovrebbe configurarsi come un servizio metropolitano cadenzato.


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