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Rugby Sieci. "Brancaleoni"uniti per un sogno: Vincere il concetto di disabilità partecipando al torneo nazionale a Bari.

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Rugby Sieci. Brancaleoniuniti per un sogno: Vincere il concetto di disabilità partecipando al torneo nazionale a Bari. Rugby Sieci. Brancaleoniuniti per un sogno: Vincere il concetto di disabilità partecipando al torneo nazionale a Bari. © n.c.
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I Brancaleoni si definiscono una squadra un po' particolare, o meglio "sgarrupata", ma bellissima. Si muovono secondo il grido di battaglia "Branca, Branca, Branca, leon leon leon". Sono i Brancaleoni della Polisportiva Sieci Valdisieve Rugby, una delle squadre della 8 squadre della Rete Nazionale di Rugby Integrato (di cui 3 in Toscana), composta da ragazzi sopra i 18 anni, alcuni con disabilità cognitiva e psichica, da appassionati di rugby ed ex giocatori. Per loro il motto "L'importante è partecipare, non vincere" vale più di ogni altra persona, i numeri sul tabellone contano il giusto... quello che conta è divertirsi e giocare con il cuore. I Brancaleoni della Polisportiva Sieci Valdisieve Rugby è promotrice della rete nazionale di Rugby Integrato, con il patrocinio della Federazione italiana Rugby, insieme a Atipici Rugby Bari, ASD Zebre Gialle rugby integrato (Treviso), Unione Rugby Capitolina (Roma), ASD Rugby Lions Cremona, Invictus Rugby Prato ASD, Bufali Rossi Rugby Colorno, GS Bellaria Cappuccini (Pontedera). Si incontreranno tutte a Bari a settembre e i Brancaleoni chiedono un aiuto per poter essere presenti, belli e forti come leoni, sul campo come nella vita. Hanno un sogno: andare a Bari il prossimo 26 settembre per i tre giorni del Torneo dei Diritti in Meta, organizzato dalla squadra locale di rugby integrato, gli Atipici Rugby Bari. Una trasferta lunga per circa 15 persone, che richiede almeno mille euro e che al momento non sono disponibili nelle casse della squadra. E' per tale motivo che hanno dato il via ad una raccolta fondidedicato ai progetti sociali presso BCC Pontassieve. Per aiutare i "Brancaleoni" nel conseguimento del loro sogno questo è l'IBAN a cui poter fare una offerta: IT50N0873638012000000202207, conto corrente della Polisportiva Sieci. I Brancaleoni della Polisportiva Sieci Valdisieve Rugby sono nati l'anno scorso, ma il progetto è partito 5 anni fa. Tutto nasce dalla richiesta di alcune famiglie di integrare i bambini con problemi cognitivi, intellettivi o comportamentali. Il rugby si è rivelata un'esperienza positiva e quando alcuni dei ragazzi sono diventati maggiorenni la soluzione è stata quella di formare una squadra di rugby integrato over 18. Non cambiano le regole del gioco, i placcaggi sono solo più morbidi e in campo è prevista la presenza di facilitatori per aiutare chi ha difficoltà con le regole. Insieme alla Croce Azzurra Pontassieve e l’Associazione Unopertutti, si è attivata la ricerca dei fondi necessari a garantire adeguata formazione e professionalità. Oggi, grazie anche ai fondi ricevuti da un bando Cesvot, c'è un team di educatori professionali, allenatori e volontari che lavorano con la supervisione di uno psicoterapeuta. Il progetto è ancora in costruzione, ma la squadra è diventata un punto di riferimento. Queste le parole della responsabile del progetto Carlotta Brogi:

"Basta un piccolo contributo, quello che si può. Il torneo non è una semplice partita, ma è una festa, è un confronto per valutare i miglioramenti che questi ragazzi dal cuore di leone stanno ottenendo sul campo e nella vita. Il rugby è uno sport che si presta particolarmente perché il senso di squadra e di appartenenza è più spiccato: si avanza insieme, si dà sostegno l'un con l'altro, c'è un forte senso del rispetto per l'avversario e per l'arbitro. E' uno sport di lotta che rispetta regole ben precise e poi il terzo tempo dà la possibilità di confrontarsi e conoscersi meglio. Oggi la Polisportiva Sieci conta 700 tesserati e ha un'attività sociale molto vivace sul territorio. Sono 15 i minori con disabilità e disturbi del comportamento che frequentano abitualmente il campo da rugby e altrettanti della squadra over 18. E' un progetto che funziona, per tutti, per chi ha difficoltà e chi no. Impariamo tutti a relazionarci con le differenze, non annullandole ma valorizzandole. Utilizziamo il metodo inclusivo della scuola trasferendolo sul campo. Perché siamo tutti belli, in modo diverso. E poi ci divertiamo tantissimo"

 

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