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I mugellani Ezio Alessio Gensini e Serena Latini nella rassegna "I colori dell'Appennino e le libere parole"

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I mugellani Ezio Alessio Gensini e Serena Latini nella rassegna I colori dell'Appennino e le libere parole I mugellani Ezio Alessio Gensini e Serena Latini nella rassegna I colori dell'Appennino e le libere parole © n.c.
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Un percorso artistico e letterario attraverso i colori dell’appennino e le libere parole, riflesse e confrontate. Inaugurazione mostre nei quattro comuni sabato 27 e domenica 28 aprile 2019 “I colori dell’Appennino”, un percorso artistico e letterario attraverso i colori del paesaggio appenninico emiliano dei comuni di Loiano, Monghidoro, Monzuno e San Benedetto Val di Sambro e, le libere parole, riflesse e confrontate, con la Direzione Artistica dell’Associazione Culturale “I colori delle stelle”.  Ogni comune è rappresentato da almeno un artista visivo (pittore, scultore, fotografo) e un poeta o scrittore, ospiti altrettanti artisti visivi e scrittori da tutto il territorio nazionale. In mostra con opere visive: Luca Cosmi (nato nel 1990 e cresciuto a Monghidoro; ho iniziato ad appassionarsi di fotografia nel periodo degli studi universitari e non si è più fermato), Davide Ferro (nasce nel 1963 a Pavia dove risiede e lavora. Diplomato in Pittura presso l’Accademia di Belle Arti Europea dei Media di Milano), Andrea Franchi (nato nel 1938 a Bologna. Diplomato all’Istituto Statale d’arte di Bologna e Magistero d’arte a Firenze. Artista scultore è stato docente negli Istituti d’Arte di Mantova, Reggio Emilia e Bologna. Numerose sono state le esposizioni), Luciano Laffi (fotografo amatoriale originario di Pian del Voglio e amante dell’arte della fotografia e dell’Appennino), Olinsky (Olinsky esiste? Quanti anni ha? Dove vive? Poco importa. Ciò che conta è che oggi noi possiamo godere della sua arte), Giovanni Pedullà (nato a Thunder Bay in Canada, vive e lavora a Bologna, attivo da diversi anni e fortemente interessato ad un‘idea di oggetto pittorico costruito con stoffe di vario tipo, incollate e dipinte su diversi supporti), Valentina Presti (nasce a Bologna nel 1984 e risiede a Monzuno. Fin da bambina si appassiona al disegno e si diploma all’Istituto d’Arte di Bologna ma per alcuni anni mette da parte matite e fogli …) e Leonardo Santoli (nato a Firenze nel 1959. Vive e lavora a Bologna. Docente all’Accademia di Belle Arti di Bologna, ha insegnato nelle accademie di Torino, Lecce, Urbino, Genova e Verona. Ha collaborato con i cantautori Lucio Dalla e Luca Carboni e non solo …). Poeti e scrittori in rassegna: Veronica Balboni (già collaboratore dal territorio del “Resto del Carlino” e scrittrice), Carlo Calzolari (detto Carlo Mazzi, poliedrico artista, purtroppo scomparso, di Monghidoro), Davide Celli (scrittore, attore e vignettista nato nel 1967 a Bologna. Figlio dell’artista e scienziato Giorgio Celli), Ezio Alessio Gensini (poeta, scrittore, sceneggiatore, blogger e regista di Borgo San Lorenzo nel Mugello), Serena Latini (poetessa e scrittrice impegnata anche nella valorizzazione culturale del Mugello), Riccardo Medici (bolognese, scrittore per bambini e ragazzi e nonsolo …), Francesca Serragnoli (poetessa e scrittrice bolognese oltre che docente) e Manuela Zucchi (scrittrice nata a Bologna con ampia e qualificata bibliografia letteraria). Inaugurazione delle mostre:

  • ore 11.00 sabato 27 aprile 2019 nella Sala Conferenze del Comune di Monghidoro
  • ore 15.00 sabato 27 aprile 2019 nella Sala Consiliare del Comune di Monzuno
  • ore 11.00 domenica 28 aprile 2019 nella Saletta Maria Dalle Donne del Comune di Loiano
  • ore 15.00 domenica 28 aprile 2019 Sala Consiliare del Comune di San Benedetto Val di Sambro
Gli amministratori che hanno deciso questo percorso artistico si sono subito chiesti: Cos’hanno in comune i nostri comuni?. Dando anche delle concrete risposte: la gente che ancora appartiene alla terra. L’immensa bellezza delle nostre valli che si ammirano e si specchiano l’un l’altra nel vento impetuoso, che mischia i suoni dei nostri campanili. Sono le valli che ispirano l’arte, non per caso abitate da tanti artisti. La nostra è la terra di una silenziosa contemplazione. La neonata consapevolezza di essere speciali e la voglia di mettersi in mostra insieme. I colori dell’Appennino qui e nei territori limitrofi sono davvero speciali in ogni stagione dell’anno. Dal libro/catalogo cito: Thomas Bernhard, scrittore, drammaturgo e giornalista austriaco scrisse che: “Chi è per lo sport ha le masse al suo fianco, chi è per la cultura ha le masse contro, e per questo tutti i governi sono sempre per lo sport e contro la cultura”. Le amministrazioni hanno perseguito con costanza questo progetto culturale che portasse all’attenzione dei cittadini e dei turisti un patrimonio che non deve essere nascosto. Per questo motivo hanno aderito con entusiasmo al progetto dell’associazione “I Colori delle Stelle”. Un progetto che parla di paesaggio e che viene raccontato attraverso la scrittura, la pittura, la fotografia con artisti del territorio e che vengono da altri parti d’Italia per raccontarlo. Come precedentemente anticipato, questo è un progetto che vede coinvolti anche gli artisti dei quattro comuni Loiano, Monghidoro, Monzuno e San Benedetto Val di Sambro a confronto con artisti provenienti da tutto il territorio nazionale, un percorso attraverso i colori e le libere parole. Progetto che ha colto lo spirito di aggregazione che già dagli ultimi mesi del 2018 è entrato nelle corde delle quattro amministrazioni che insieme hanno portato avanti e siglato un protocollo d’intesa per l’individuazione di strategie comuni per lo sviluppo turistico. Questo catalogo oltre a dare lustro agli artisti locali, anche se solo amatoriali, che si cimentano nella scrittura e nelle arti visive, rappresenterà uno strumento utile per dare risalto allo splendido territorio dei comuni interessati. Il tema dei colori è di forte aspirazione in questa primavera anticipata ma, per citare una delle scrittrici del territorio: “i colori dell’Appennino si manifestano in mille sfumature, non solo visive, i colori del cuore di chi ci vive e lo vive sono assai potenti”, i residenti hanno infatti la fortuna di vivere delle vere e proprie comunità, dove è facile capire l’autenticità delle realtà partecipanti.

 

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