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A Vicchio lo spettacolo più divertente della stagione: “Piccole Gonne” con Alessandro Fullin

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A Vicchio lo spettacolo più divertente della stagione: “Piccole Gonne” con Alessandro Fullin A Vicchio lo spettacolo più divertente della stagione: “Piccole Gonne” con Alessandro Fullin © n.c.
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Sono le facce allegre di chi ha passato un’ora e mezzo di puro divertimento, quelle che si riversano in strada al termine di “Piccole Gonne” lo spettacolo di Alessandro Fullin andato in scena domenica 20 gennaio in un Teatro Giotto di Vicchio (esaurito in ogni posto disponibile).

“L’ Infeltrimento teatrale di un classico della letteratura americana liberamente ispirato a “Piccole donne” di Louisa May Alcott “ come lo definisce Fullin, è semplicemente esilarante (non esistono altri termini per definirlo).

Ed il pubblico applaude senza riserve alla storia della signora March, che deve sistemare le quattro figlie con matrimoni all’altezza delle sue aspettative.

Alessandro Fullin, popolarissimo  da quando partecipò a Zelig nei panni della professoressa Fullin, è affiancato in scena da Sergio Cavallaro, Simone Faraon, Ivan Fornaro, Mario Contenti e Paolo Mazzini e da Tiziana Catalano (che ricordiamo tra gli altri nei film  “Così ridevano” di Gianni Amelio ed in “Italian Movie” accanto a Filippo Timi) unica donna “originale” in una casa con le poltrone Ikea e le tende a quadretti come gli abiti di tutte quelle Piccole Donne che hanno entusiasmato spettatori di tutte le età.

Ognuna delle figlie ha un talento, o crede di averlo, una canta, una scrive, una dipinge e una è costretta ad impersonare la governante per non far capire agli altri che la famiglia non naviga in buonissime acque e, mentre la grande foto di Obama le osserva dalla parete, la vita delle “Piccole donne” si dipana in incontri al chiaro di luna con tanto di steccato e la complicità di una zia che dice di arrivare in carrozza ma percorre a piedi la tangenziale cercando clienti.

Lo spettacolo è divertente e mischia l’ambiente Old - America con battute tutte italiane, tra un balletto, una canzone, una rapida lettura de “Il manifesto” ed una borsa dalla quale escono quasi tutti gli oggetti, di una scena semplicissima quanto efficace, che dimostra che, a volte per fare un grande spettacolo non occorrono due Tir di scenografia se gli attori in scena riescono a catalizzare talmente l’attenzione da rendere il contorno praticamente irrilevante.

Un boato di applausi ha salutato un artista straordinariamente simpatico che, con attenzione ha saputo confezionare uno spettacolo “En travestì” divertente, mai volgare che ha trascinato il pubblico incantato nella dimensione “Quadrettata” di quelle quattro Piccole donne, pardon “Piccole gonne”. 

 

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