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Al via il restauro della tomba chiniana nel cimitero di Scarperia

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Al via il restauro della tomba chiniana nel cimitero di Scarperia Al via il restauro della tomba chiniana nel cimitero di Scarperia © n.c.
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“Noto a pochi nascosto a molti utile a tutti” : è questa parte dell’iscrizione che circonda la tomba che accoglie i resti mortali di Leto Chini (1843 -1910), zio di Galileo, un artista-decoratore dal carattere schivo, ma impegnato in un’intensa attività lavorativa. Molti dei palazzi pubblici, ville private ed anche luoghi di culto del Mugello e delle zone limitrofe hanno visto all’opera il suo pennello nel valorizzarli e renderli più eleganti. Le sue opere sono ancora visibili, tra le altre, nella Pieve di Borgo San Lorenzo, nel salone di rappresentanza del Castello di Cafaggiolo, nella Pieve di Santa Felicita a Faltona. La morte lo colse nel 1910 quando stava lavorando alla decorazione del Castello dei Malaspina a Fosdinovo in Lunigiana. Finalmente la sua tomba, o meglio quello che rimane dell’imponente monumento funebre originale, rimasta abbandonata e sottoposta ad atti di vandalismo del corso di diversi anni, sarà interessata da un accurato restauro con lo scopo di mettere ancor più in evidenza l’elegante ed raffinato lavoro delle Fornaci San Lorenzo sotto la direzione artistica di Galileo Chini. Con questa operazione si completa l’attività di recupero e conservazione degli unici monumenti funebri usciti dalle note fornaci borghigiane e prodotti in stile liberty dalla genialità di Galileo. Il primo, restaurato nel 2015, si trova nel cimitero di San Piero a Sieve, ugualmente ideato nel 1910 per accogliere i resti mortali di Giulia Cavicchi,una giovane domestica suicidatasi per motivi sentimentali nella Villa Schifanoia mentre era in servizio presso la famiglia De Cambray Digny. Il secondo (La foto in alto), di cui si sta parlando, nel cimitero di Scarperia era inizialmente formato da una struttura più complessa ed addossata al muro, che allora recingeva l’area cimiteriale, ma durante il suo ampliamento le ceramiche a contatto col muro furono abbattute e dell’imponente monumento funebre di Leto Chini è rimasto a noi solo la parte orizzontale, il loculo con le sue decorazioni policrome, anch’esso in perfetto stile liberty rappresenta un’immagine di Cristo morto, ma con una tale serenità, da sembrare in attesa della resurrezione. Ambedue i restauri, autorizzati dalla Soprintendenza competente e diretti dall’Amministrazione comunale, si devono alla generosa sensibilità per il recupero dei beni storico-artistici del nostro territorio dimostrata dal Rotary Club Mugello col coordinamento del Comitato2012 di Scarperia e San Piero.

 

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